Care amiche e cari amici,

L'Appello delle e degli ambulanti del mercatino multietnico di Via Bologna (Napoli) inizia ad avere una prima visibilità mediatica.

A questo link, il testo dell'Appello
https://www.a3f.org/it/content/appello-bologna-napoli

Qui di seguito, la rassegna stampa:

Vita Web TV - Napoli, Appello per Via Bologna:
https://www.vitawebtv.it/napoli-appello-per-via-bologna-lettera-aperta-d...

AGGIORNAMENTO 23 SETTEMBRE:

Il sostegno all'Appello delle e degli ambulanti di via Bologna sta crescendo.

Nelle ultime ore sono giunte diverse adesioni, sia di realtà organizzate che di persone singole, che riportiamo in allegato.

In particolare, hanno aderito:

- Forum Indivisibili & Solidali di Napoli
- Cobas Scuola - Napoli
- Associazione "Manden" - Napoli
- Gruppo “Veglie contro le morti in mare” – Campania.

Care amiche e cari amici,

L'Associazione antirazzista interetnica "3 Febbraio" di Napoli parteciperà, con i propri contenuti e le proprie proposte, al presidio "Corridoi umanitari per il popolo Afghano", organizzato dal collettivo "dalle Donne di Napoli per l'Afghanistan", che si terrà a Napoli lunedì 30 agosto, dalle ore 17:30, in piazza Plebiscito.

Solidarity and welcoming for Afghan people

The Taliban have reconquered Afghanistan, without resistance on behalf of the Afghan army.
Several witnesses talk of atrocities which above all affect children and women (starting from those engaged in and committed to feminine freedoms: journalists and activists), and of so many victims among the common people. This is the result of twenty years of the NATO's lie of a "humanitarian war” which has paved the way for the human tragedy we are now witnessing.

Solidarietà e accoglienza per le genti afghane

I talebani hanno riconquistato l’Afghanistan, senza resistenza da parte dell’esercito afghano.
Numerose testimonianze dicono di atrocità che colpiscono innanzitutto bambini e donne (a cominciare da quelle impegnate per le libertà femminili: giornaliste e attiviste), e di tante vittime tra la gente comune. Questo è il frutto di venti anni di quella menzogna della “guerra umanitaria” della NATO che ha preparato la tragedia umana a cui assistiamo.