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Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 16:27
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La Resistenza Anarchica a Milano (1943/45)

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 14:45
Per le edizioni Zero in Condotta è stato pubblicato ed è disponibile il libro di Mauro de Agostini e Franco Schirone: Resistenza a Milano (1943-45), Zero in Condotta, 360 pp. Pubblichiamo la prefazione di Giorgio Sacchetti La presenza complessiva degli anarchici nella Resistenza è già stata fatta oggetto di numerosi studi, alcuni di grande pregio, ormai a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso. Tuttavia, trattandosi di un movimento di non facile approccio per chi non abbia un retroterra di conoscenza approfondito, si è rilevato spesso necessario, anzi indispensabile, partire dal locale (o magari dalle storie di vita). Sì, perché ad un movimento politico-culturale-sociale eterogeneo e decentrato corrispondono spesso fonti altrettanto decentrate e magari disperse. Ebbene queste pagine, oltre a rappresentare un indubbio elemento di conoscenza, costituiscono anche un prototipo per come si debba procedere nella ricerca storica di base. Senza questi lavori, pazienti e minuziosi, le grandi opere di “sintesi” non avrebbero più la materia prima per analisi e ricostruzioni di largo respiro. Mauro De Agostini e Franco Schirone, studiosi di vaglia, ci propongono un’avvincente e documentata narrazione di un’esperienza resistenziale popolare ed “altra”, quella degli anarchici, in una città-chiave come Milano, crocevia dei destini della Nazione ma anche proscenio della duratura guerra civile europea. Lì dove lo scontro tra fascismo e antifascismo ha assunto, da sempre, i connotati della guerriglia sociale aperta il racconto di quelle vicende si fa decisivo. Le modalità e le costanti di un conflitto apertosi nel 1919-1922 ritornano dunque negli anni 1943-1945 come ricapitolazione, svolgimento finale e “recupero della memoria” (per usare le parole di Claudio Pavone) durante la Resistenza, sotto la cappa dell’occupazione tedesca. E si tratta di uno scontro epocale, “guerra dei trent’anni” tra opposte visioni del mondo, tra modelli di civiltà antitetici, il cui esito produrrà contraddizioni più o meno impreviste: come l’affermarsi di democrazie dai tratti autoritarie di antifascismi di marca totalitaria. La seconda guerra mondiale nelle sue molteplici rappresentazioni raffigura una sorta di architrave della memoria europea, e pertanto delle identità, di tutte quelle componenti sociali, politiche, nazionali e culturali che vi furono coinvolte. Ciò vale a maggior ragione per un paese come l’Italia alle cui istituzioni spetta la peculiarità della nefasta primogenitura del fascismo, e il disonore di una turpe alleanza con il nazionalsocialismo hitleriano, dalla guerra d’Etiopia almeno fino all’8 settembre 1943. Per la generazione dei militanti libertari, reduci delle antiche battaglie, l’epilogo di un’esperienza traumatica vissuta in prima persona – guerra, persecuzioni, prigionia, esilio e lotta armata – non sarà mai l’ora zero per un nuovo spensierato inizio. Esso imporrà, piuttosto, il dovere della memoria oltreché della coerenza antitotalitaria. Le inaudite devastazioni fisiche e morali patite significarono, innanzitutto, una grande confutazione delle illusioni e delle finzioni ideologiche e politiche del Novecento, secolo destinato a proiettare perennemente le sue ombre lugubri. “Mai come allora – ha scritto Karl Dietrich Bracher (Zeit derIdeologien) – l’idea di progresso si era rivelata in tutta la sua ambivalenza: di fronte alla fede in un miglioramento morale e culturale inarrestabile e automatico dell’uomo, c’era l’esperienza di Auschwitz”. Né bastò più il Comunismo come “quintessenza dell’antifascismo”, giacché anche dopo il 1945 continuava ancora, nell’URSS, la disumanità dei campi di concentramento… La Resistenza, quale fenomeno storico ormai inesorabilmente lontano nel tempo, fagocitata e depotenziata di tutta la sua carica sovversiva dalla retorica istituzionale, oppure attaccata in blocco dalla società dei consumi culturali veloci e dei talk show, dai nuovi fascismi (più che dal vecchio “revisionismo” del buon De Felice), ha man mano esaurito la sua funzione pedagogica e di appeal tra le giovani generazioni e non solo. Tuttavia anche lavori come questo propostoci da De Agostini e Schirone – peraltro estremamente ricchi dal punto di vista delle fonti utilizzate e ben organizzati sul piano del racconto – ci richiamano almeno un paio di riflessioni sulla metodologia di indagine da adottare, sulle necessarie letture storiche da effettuare sul lungo periodo. Tutte questioni che, allo stato, appaiono ancora irrisolte nel milieu storiografico. Occorrerebbe, in sostanza, passare davvero dalla attuale visione strettamente singolare e univoca della Resistenza (ma quale memoria condivisa!) ad una visione invece davvero plurale delle molteplici Resistenze. Occorrerebbe inoltre superare senza remore la cronologia ristretta del 1943-1945, discorso che ci pare debba valere anche per le vicende dell’anarchismo. Dopo la fase di “internazionalizzazione” – che riguarda l’esperienza militante che matura fra le due guerre, epoca in cui il movimento si misura con i totalitarismi in ambito europeo – si delineerebbe così una periodizzazione inedita. Si tratterebbe (sull’onda di alcune suggestioni dello storico Giovanni De Luna) di prendere in considerazione tutto in blocco il decennio della crisi 1938-1948. Ed è proprio in questi anni, infatti, che precipitano eventi di portata epocale, tali da marcare tutto il secondo Novecento anche per gli anarchici. Ne citiamo solo i principali: gli esiti letali della sconfitta in Spagna, la IIa guerra mondiale come guerra ideologica antifascista, l’incardinamento dei tre partiti che per il mezzo secolo successivo domineranno lo scenario politico italiano, la conferma della statalizzazione dei sindacati, l’avvento della repubblica e di un sistema liberal-democratico, la guerra fredda con la giustapposizione della nuova coppia comunismo/anticomunismo alla vecchia coppia fascismo/antifascismo, l’Unione Sovietica come “faro” indiscutibile della sinistra… Da rilevare anche che la partecipazione dei libertari italiani alla lotta armata antifascista marcherà indubbiamente la differenza fra i percorsi antropologico culturali successivi intrapresi dalle varie correnti dell’anarchismo internazionale. Così, se nell’area anglofona prevarranno i temi della rivoluzione nonviolenta e dell’anti-bellicismo, in quella sud-europea saranno invece gli stilemi classici dell’antifascismo di estrema sinistra ad imporsi, non ultimo il mito della “Resistenza tradita”. Giorgio Sacchetti Contatti Richieste e prenotazioni vanno indirizzate esclusivamente a: ZERO IN CONDOTTA Casella Postale 17127 - Milano 67 20128 Milano via e-mail: zic@zeroincondotta.org e zeroinc@tin.it oppure telefonando al 3771455118, Versamenti e contributi Utilizzare il conto corrente postale n.98985831, intestato a "Zero in Condotta", Casella Postale 17127 - Milano 67, 20128 Milano, valido anche per bonifici, accrediti, ecc. Bancoposta, coordinate IBAN IT14 P076 0101 6000 0009 8985 831.
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The Christian persecution: problem for the West

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:56
The massacre of Christians in Kenya, together with the statistics, which are the followers of Christianity, the most persecuted in the world, impose a serious reflection on the causes, mainly political, that led to this situation. Identification with the Crusaders and also with Rome as the capital of Christianity, became a symbol of violating win, can not be analyzed solely on the basis of a simple opposition between Islam and Christianity. There, some of the visions that are based on this opposition and often are less respectful of the different currents within the same Islamism, but this radicalism is not born of a competition on the primacy or the authenticity of religious dogmas, which are also part of the main reasons of theological opposition. The biggest problem should be framed on the grounds of political and economical. Christianity is identified as the instrument of Western power, especially from formations and governments more fundamentalist, but too often the parties of Islamic society more moderate. One of the senior managers in this state of affairs has been imposed, just by the West, the phenomenon of globalization in the world, with the same manner and time in very different territories. Attempting to approval, convenient to the world of finance and industry, could not be implemented uniformly in cultures with different rate of development and different attachment to local traditions. To this must be added the poor management and shortsighted of the Arab Spring, as well as the attempt to export democracy, result in bankruptcy. Basically it is purported that peoples and nations far from Western ways of democratic processes and ruled by absolutist regimes, would pass from one day to another, without a gradual process to become citizens aware of rights, that just in the West were won in consciously at the cost of great sacrifices and in times considerably long. It is applied, ie, the method of distribution of goods to that of political rights, equating ideas to finished products, whose processing required a maturation of civil society long and laborious. This was seen as an invasion into the sphere of traditions: a clumsy attempt to limit the weight and importance of the traditions in society often still closed in the pen tribal. At the expense was the Christian religion, lived as an element of invasion and break the monopoly of the Islamic religion, despite the presence in some cases and territories, now also secular. From this vision, favored by the incessant propaganda, combined with heavy funding of the countries with political orientation strongly confessional, has developed an aversion to the cults perceived as outsiders to the customs authorities. The rigid reading of the Koran and its application in law material has caused, for Christians, the fact of becoming main object of persecution, who have the intent to liberate the territories of what is considered a presence inconceivable for intolerant views of extremists. To the West raises two essential problems. The first is as a feedback system to provide outside its borders, considering the absolute lack of reciprocal treatment, even in countries that are considered political allies, think of Saudi Arabia, which in addition to deny religious freedom, in a wider discourse, does not guarantee any civil law. Some of these states are considered important partners and even essential for the geopolitical chessboard and the Western strategy, and in consequence of this fact are omitted forms of pressure for the respect of the rights, which are confidential, even as a form of pressure, nations considered adverse. But in a context marked by a broader view, one can not consider the persecution to Christianity as an act of war just to Western values; this reflection requires a different attitude, even at the price of clashes with allied countries: require the guarantees civilians should become the basis for further bilateral relations with countries where these are lacking in them. The second problem is how to relate to the members of the Islamic religion, within the territories of the Western nations. This aspect includes both organizations more moderate that disturbing phenomena as the fighters went to swell the ranks of groups like the Islamic state. In the middle there is the problem of accepting refugees, on which it becomes inevitable operate thorough investigation to prevent from intrusion by terrorists. The problem, as a whole is complex, because it includes the maintenance of rights, but also the need to protect themselves from aspects increasingly invasive and, in international relations, an effort that does not seem to be faced now, in an age of large imbalances and instability. The real danger is that the rise in the Western hostility towards Islam with similar behaviors and outside the law. To avoid this drift must now a commitment of states, both international and domestic, to develop higher forms of dialogue immediately, without discarding any unpleasant possibility of interventions to contain the spread of fundamentalist forms which might endanger delicate balances.
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La persecución de los cristianos: problema para Occidente

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:50
La masacre de los cristianos en Kenia, junto con las estadísticas, que son los seguidores del cristianismo, los más perseguidos en el mundo, impone una seria reflexión sobre las causas, principalmente políticos, que llevó a esta situación. La identificación con los cruzados y también con Roma como la capital del cristianismo, se convirtió en un símbolo de violar la victoria, no puede ser analizada únicamente sobre la base de una simple oposición entre el islam y el cristianismo. Allí, algunas de las visiones que se basan en esta oposición ya menudo son menos respetuosos de las diferentes corrientes dentro del mismo islamismo, pero este radicalismo no nace de una competición en la primacía o la autenticidad de los dogmas religiosos, que son también parte de las principales razones de la oposición teológica. El mayor problema que debe enmarcarse en los terrenos de la vida política y económica. El cristianismo se identifica como el instrumento del poder occidental, especialmente de formaciones y de los gobiernos más fundamentalistas, pero demasiado a menudo las partes de la sociedad islámica más moderada. Uno de los gerentes de alto nivel en este estado de cosas se ha impuesto, justo por Occidente, el fenómeno de la globalización en el mundo, con la misma forma y el momento en diferentes territorios. El intento de aprobación, conveniente para el mundo de las finanzas y la industria, no podía ser aplicado de manera uniforme en cultivos con diferente ritmo de desarrollo diferente y el apego a las tradiciones locales. Para esto hay que añadir la mala gestión y miope de la Primavera Árabe, así como el intento de exportar la democracia, dar lugar a la quiebra. Básicamente se pretende que los pueblos y las naciones, lejos de las costumbres occidentales de los procesos democráticos y gobernados por regímenes absolutistas, pasarían de un día para otro, sin un proceso gradual para convertirse en ciudadanos conscientes de los derechos, que sólo en el Oeste fueron ganados en conscientemente a costa de grandes sacrificios y en tiempos considerablemente largo. Se aplica, es decir, el método de distribución de bienes a la de los derechos políticos, la equiparación de las ideas a los productos acabados, cuyo procesamiento requiere una maduración de la sociedad civil larga y laboriosa. Esto fue visto como una invasión a la esfera de las tradiciones: un torpe intento de limitar el peso y la importancia de las tradiciones de la sociedad a menudo todavía cerradas en la pluma tribal. A expensas era la religión cristiana, vivida como un elemento de la invasión y romper el monopolio de la religión islámica, a pesar de la presencia en algunos casos y territorios, ahora también secular. Desde esta visión, favorecido por la incesante propaganda, combinado con la financiación pesada de los países con orientación política fuertemente confesionales, ha desarrollado una aversión a los cultos percibidos como ajenos a las autoridades aduaneras. La lectura rígida del Corán y su aplicación en material de ley ha causado, para los cristianos, el hecho de convertirse en principal objeto de persecución, que tienen la intención de liberar a los territorios de lo que se considera una presencia inconcebible opiniones intolerantes de extremistas. Para Occidente plantea dos problemas esenciales. El primero es como un sistema de retroalimentación para proporcionar fuera de sus fronteras, teniendo en cuenta la absoluta falta de trato recíproco, incluso en los países que se consideran aliados políticos, pensar en Arabia Saudita, que además de negar la libertad religiosa, en un discurso más amplio, no garantiza ningún derecho civil. Algunos de estos estados son considerados socios importantes e incluso esencial para el tablero de ajedrez geopolítico y la estrategia occidental, y como consecuencia de este hecho se omiten formas de presión para el respeto de los derechos, que son confidenciales, incluso como una forma de presión, naciones consideran adverso. Pero en un contexto marcado por una visión más amplia, no se puede considerar que la persecución al cristianismo como un acto de guerra justa a los valores occidentales; esta reflexión requiere una actitud diferente, incluso al precio de los enfrentamientos con los países aliados: los civiles requieren garantías deben convertirse en la base para las futuras relaciones bilaterales con los países que estén ausentes en ellos. El segundo problema es cómo relacionarse con los miembros de la religión islámica, en los territorios de las naciones occidentales. Este aspecto incluye tanto las organizaciones más moderadas que los fenómenos perturbadores como los combatientes fueron a engrosar las filas de los grupos como el estado islámico. En el centro hay el problema de aceptar refugiados, en el que se hace inevitable operar investigación a fondo para evitar la intrusión por parte de terroristas. El problema, en su conjunto es complejo, ya que incluye el mantenimiento de los derechos, sino también la necesidad de protegerse de los aspectos cada vez más invasivos y, en las relaciones internacionales, un esfuerzo que no parece que se plantea ahora, en una época de grandes desequilibrios y inestabilidad. El verdadero peligro es que el aumento de la hostilidad occidental hacia el Islam con comportamientos similares y fuera de la ley. Para evitar esta deriva debe ahora un compromiso de los Estados, tanto internacionales como nacionales, para desarrollar formas superiores de diálogo de inmediato, sin descartar ninguna posibilidad desagradable de intervenciones para contener la propagación de formas fundamentalistas que puedan poner en peligro delicados equilibrios.
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Die Christenverfolgung: Problem für den Westen

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:49
Das Massaker an Christen in Kenia zusammen mit den Statistiken, die die Anhänger des Christentums, die in der Welt verfolgt werden, verhängen eine ernsthafte Reflexion über die Ursachen, vor allem politische, die zu dieser Situation geführt. Die Identifikation mit den Kreuzfahrern und auch mit Rom als Hauptstadt des Christentums, wurde zu einem Symbol der Verletzung gewinnen, kann nicht allein auf der Grundlage eines einfachen Gegensatz zwischen Islam und Christentum analysiert werden. Dort sind einige der Visionen, die auf dieser Opposition beruhen und oft weniger Respekt vor den verschiedenen Strömungen innerhalb der gleichen Islamismus, aber dieser Radikalität nicht eines Wettbewerbs auf dem Primat oder der Echtheit der religiösen Dogmen, die ebenfalls Teil geboren der Hauptgründe, der theologische Opposition. Das größte Problem, sollte aus Gründen der politischen und wirtschaftlichen gerahmt werden. Das Christentum wird als Instrument der westlichen Macht der Parteien der islamischen Gesellschaft moderater identifiziert, vor allem aus Formationen und Regierungen mehr fundamentalistischen, aber zu oft. Einer der leitenden Angestellten in diesen Zustand eingeführt worden ist, nur nach Westen, dem Phänomen der Globalisierung in der Welt, mit der gleichen Art und Weise und die Zeit in den verschiedensten Gebieten. Der Versuch, die Genehmigung, bequem, der Finanzwelt und Industrie, nicht gleichmäßig in Kulturen mit unterschiedlichen Geschwindigkeit der Entwicklung und unterschiedlichen Bindung an die lokalen Traditionen durchgeführt werden. Dazu kommt noch die schlechte Verwaltung und kurzsichtig des Arabischen Frühlings, aber auch den Versuch, die Demokratie zu exportieren hinzugefügt werden, führen in Konkurs. Im Grunde ist es wird behauptet, dass die Völker und Nationen weit von westlichen Formen der demokratischen Prozesse und regierte von absolutistischen Regime, würde von einem Tag zum anderen gelangen, ohne einen allmählichen Prozess, um die Bürger über Rechte geworden, dass nur im Westen wurden gewonnen bewusst auf Kosten der großen Opfer und in Zeiten beträchtlich lange. Es wird angewendet, dh die Methode der Verteilung von Waren an, dass der politischen Rechte, die Gleichsetzung der Idee zum Produkt, dessen Verarbeitung benötigt eine Reifung der Zivilgesellschaft langen und mühsamen beendet. Einer ungeschickten Versuch, das Gewicht und die Bedeutung der Traditionen in der Gesellschaft oft noch in der Feder Stammes geschlossen zu begrenzen: Dies wurde als Eingriff in die Sphäre der Tradition gesehen. Auf Kosten war die christliche Religion, lebte als ein Element der Invasion und brechen das Monopol der islamischen Religion, trotz der Anwesenheit in einigen Fällen und Regionen nun auch weltliche. Aus dieser Vision, durch die unaufhörlichen Propaganda begünstigt, verbunden mit schweren Finanzierung der Länder mit politischen Orientierung stark Beichtstuhl, hat eine Abneigung gegen den Kulten als Außenseiter an die Zollbehörden wahrgenommen entwickelt. Die starre Lesung des Koran und seine Anwendung in Rechts Material verursacht hat, für die Christen, die Tatsache des Werdens Hauptziel der Verfolgung, der die Absicht, die Territorien zu befreien, was gilt als Anwesenheit undenkbar intolerant Aussicht Extremisten. Im Westen wirft zwei wesentliche Probleme. Die erste ist, als Rückführsystem, um außerhalb ihrer Grenzen zu schaffen, unter Berücksichtigung der absoluten Mangel an Gegenseitigkeit, auch in Ländern, die als politische Verbündete sind, denken Sie an Saudi-Arabien, die neben der Religionsfreiheit zu leugnen, in ein breiteren Diskurs, garantiert keine Zivilrecht. Einige dieser Staaten als wichtige Partner und sogar entscheidend für die geopolitischen Schachbrett und der westlichen Strategie, und in Folge dieser Tatsache, sind Formen der Druck für die Achtung der Rechte, die vertraulich sind, auch als eine Form der Druck weggelassen, Nationen als Neben. Aber in einem Kontext eine komplexere Sicht markiert ist, kann man nicht der Ansicht, die Verfolgung, das Christentum als ein Akt des Krieges nur um westliche Werte; diese Reflexion erfordert eine andere Haltung, auch um den Preis von Zusammenstößen mit verbündeten Ländern: erfordern die Garantien Zivilisten sollten die Grundlage für weitere bilaterale Beziehungen mit Ländern, in denen diese in ihnen fehlen werden. Das zweite Problem ist, wie man an die Mitglieder der islamischen Religion beziehen, in den Hoheitsgebieten der westlichen Nationen. Dieser Aspekt beinhaltet sowohl Organisationen moderater dass störende Erscheinungen wie die Kämpfer gingen in die Reihen der Gruppen wie die islamischen Staat anschwellen. In der Mitte gibt es das Problem der Aufnahme von Flüchtlingen, auf dem es unvermeidlich zu betreiben gründliche Untersuchung, um vor dem Betreten durch Terroristen zu verhindern. Das Problem, als Ganzes ist komplex, denn es beinhaltet die Wahrung der Rechte, sondern auch die Notwendigkeit, sich von Aspekten zunehmend invasive und in den internationalen Beziehungen zu schützen, eine Anstrengung, die nicht scheint, jetzt konfrontiert werden in einer Zeit der großen Ungleichgewichte und Instabilität. Die wirkliche Gefahr besteht darin, dass der Anstieg in der westlichen Feindseligkeit gegenüber dem Islam mit ähnlichen Verhaltensweisen und außerhalb des Gesetzes. Um diese Drift zu vermeiden, muss nun eine Verpflichtung von Staaten, internationalen und inländischen, höhere Formen des Dialogs sofort zu entwickeln, ohne Verwerfen unangenehme Möglichkeit von Interventionen, die Verbreitung von fundamentalistischen Formen, die empfindliche Gleichgewicht gefährden könnten enthalten.
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La persécution des chrétiens: problème pour l'Occident

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:48
Le massacre des chrétiens au Kenya, avec les statistiques, qui sont les adeptes du christianisme, le plus persécutés dans le monde, imposer une réflexion sérieuse sur les causes, notamment politiques, qui a conduit à cette situation. Identification avec les Croisés et aussi avec Rome comme capitale de la chrétienté, est devenu un symbole de violer victoire, ne peut pas être analysé uniquement sur la base d'une simple opposition entre l'islam et le christianisme. Là, quelques-unes des visions qui sont basées sur cette opposition et sont souvent moins respectueux des différents courants au sein du même islamisme, mais ce radicalisme ne est pas né d'un concours sur la primauté ou l'authenticité de dogmes religieux, qui font également partie des principales raisons de l'opposition théologique. Le plus gros problème devrait être défini sur les motifs de la vie politique et économique. Le christianisme est identifié comme l'instrument de la puissance occidentale, en particulier à partir de formations et les gouvernements plus fondamentalistes, mais trop souvent les parties de la société islamique plus modérée. Un des cadres supérieurs de cet état de choses a été imposée, juste par l'Occident, le phénomène de la mondialisation dans le monde, avec la même manière et le moment très différents territoires. Tenter de l'approbation, pratique pour le monde de la finance et de l'industrie, ne pouvait pas être mis en œuvre de manière uniforme dans les cultures avec un taux différent de développement et l'attachement aux traditions locales différentes. Pour cela il faut ajouter la mauvaise gestion et à courte du printemps arabe, ainsi que la tentative d'exporter la démocratie, entraîner la faillite. Fondamentalement, il est censé que les peuples et les nations loin de manières occidentales de processus démocratiques et gouvernés par des régimes absolutistes, se passer d'un jour à l'autre, sans un processus graduel de devenir des citoyens conscients de l'homme, qui vient dans l'Ouest ont été remportés dans consciemment au prix de grands sacrifices et dans les temps considérablement long. Il est appliqué, ce est à dire, la méthode de distribution des biens à celle des droits politiques, ce qui équivaut idées aux produits finis, dont le traitement exige une maturation de la société civile longue et laborieuse. Cela a été perçu comme une invasion dans la sphère des traditions: une tentative maladroite de limiter le poids et l'importance des traditions dans la société encore souvent fermées dans le stylo tribale. À la charge était de la religion chrétienne, vécue comme un élément de l'invasion et de briser le monopole de la religion islamique, malgré la présence dans certains cas et les territoires, maintenant aussi laïque. De cette vision, favorisée par la propagande incessante, combinée avec un financement lourd des pays avec orientation politique fortement confessionnelles, a développé une aversion pour les cultes perçus comme des étrangers aux autorités douanières. La lecture rigide du Coran et son application dans le matériel de la loi a provoqué, pour les chrétiens, le fait de devenir l'objet principal de la persécution, qui ont l'intention de libérer les territoires de ce qui est considéré une présence inconcevable vues intolérantes extrémistes. A l'Ouest soulève deux problèmes essentiels. Le premier est un système de rétroaction à fournir en dehors de ses frontières, compte tenu de l'absence absolue de traitement réciproque, même dans les pays qui sont considérés comme des alliés politiques, pensez à l'Arabie saoudite, qui, en plus de nier la liberté religieuse, dans un discours plus large, ne garantit aucun droit civil. Certains de ces Etats sont considérés comme des partenaires importants et même essentiel pour l'échiquier géopolitique et de la stratégie occidentale, et en conséquence de ce fait sont les formes de pression pour le respect des droits, qui sont confidentielles, comme une forme de pression omis, nations considérées comme défavorable. Mais dans un contexte marqué par une vision plus large, on ne peut considérer la persécution au christianisme comme un acte de guerre juste aux valeurs occidentales; cette réflexion nécessite une attitude différente, même au prix d'affrontements avec les pays alliés: exigent des garanties civils devraient devenir la base pour de nouvelles relations bilatérales avec les pays où ceux-ci font défaut en eux. Le deuxième problème est de savoir comment se comporter avec les membres de la religion islamique, dans les territoires des nations occidentales. Cet aspect comprend les deux organisations plus modérés que les phénomènes inquiétants que les combattants sont allés grossir les rangs des groupes comme l'État islamique. Dans le milieu, il ya le problème de l'accueil des réfugiés, à laquelle il devient inévitable fonctionnent enquête approfondie pour empêcher l'intrusion de terroristes. Le problème, dans son ensemble est complexe, car il inclut le maintien des droits, mais aussi la nécessité de se protéger contre les aspects de plus en plus envahissantes et, dans les relations internationales, un effort qui ne semble pas être confrontée aujourd'hui, à une époque de grands déséquilibres et instabilité. Le vrai danger est que la hausse de l'hostilité occidentale envers l'islam à des comportements similaires et en dehors de la loi. Pour éviter cette dérive doit maintenant un engagement des Etats, à la fois nationaux et internationaux, de développer des formes supérieures de dialogue immédiatement, sans écarter toute possibilité désagréable d'interventions visant à endiguer la propagation de formes fondamentalistes qui pourraient mettre en danger l'équilibre délicat.
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A perseguição aos cristãos: problema para o Ocidente

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:45
O massacre dos cristãos no Quênia, em conjunto com as estatísticas, que são os seguidores do cristianismo, os mais perseguidos no mundo, impor uma séria reflexão sobre as causas, principalmente políticos, que levou a essa situação. A identificação com os cruzados e também com Roma como a capital do cristianismo, tornou-se um símbolo de violar vitória, não pode ser analisado apenas com base de uma simples oposição entre o Islã eo cristianismo. Lá, algumas das visões que são baseadas neste oposição e muitas vezes são menos respeitadora das diferentes correntes dentro do mesmo islamismo, mas esse radicalismo não nasce de uma competição na primazia ou a autenticidade dos dogmas religiosos, que também fazem parte dos principais motivos da oposição teológica. O maior problema deve ser enquadrado por razões de política e econômica. Cristianismo é identificado como o instrumento do poder ocidental, especialmente a partir de formações e governos mais fundamentalistas, mas muitas vezes as partes da sociedade islâmica mais moderada. Um dos gerentes seniores em este estado de coisas foi imposta, apenas pelo Ocidente, o fenômeno da globalização no mundo, com a mesma forma e no tempo em diferentes territórios. A tentativa de aprovação, conveniente para o mundo das finanças e da indústria, não poderia ser aplicada de modo uniforme em culturas com diferentes taxas de desenvolvimento e fixação diferente às tradições locais. Para isto deve ser adicionado a uma má gestão e falta de visão da Primavera Árabe, bem como a tentativa de exportar a democracia, resultar em falência. Basicamente, é suposto que os povos e nações distantes formas ocidentais de processos democráticos e governados por regimes absolutistas, iria passar de um dia para o outro, sem um processo gradual para se tornarem cidadãos conscientes de direitos, que só no Ocidente foram conquistados em conscientemente à custa de grandes sacrifícios e em tempos consideravelmente longo. Ela é aplicada, ou seja, o método de distribuição de bens à de direitos políticos, o que equivale idéias para os produtos acabados, cujo processamento necessário um amadurecimento da sociedade civil longo e trabalhoso. Isto foi visto como uma invasão na esfera de tradições: a desastrada tentativa de limitar o peso e importância das tradições da sociedade, muitas vezes ainda fechados na caneta tribal. À custa era a religião cristã, viveu como um elemento de invasão e quebrar o monopólio da religião islâmica, apesar da presença em alguns casos e territórios, agora também secular. A partir desta visão, favorecido pela propaganda incessante, combinado com financiamento pesado dos países com orientação política fortemente confessionais, tem desenvolvido uma aversão aos cultos vistos como outsiders às autoridades aduaneiras. A leitura rígida do Alcorão e sua aplicação em materiais lei tem causado, para os cristãos, o fato de se tornar principal objeto de perseguição, que têm a intenção de libertar os territórios do que é considerado uma presença inconcebível para intolerante de extremistas. Para o Ocidente levanta dois problemas essenciais. O primeiro é como um sistema de feedback para fornecer fora das suas fronteiras, considerando a absoluta falta de reciprocidade de tratamento, mesmo em países que são considerados aliados políticos, acho que da Arábia Saudita, que, além de negar a liberdade religiosa, em um discurso mais amplo, não garante qualquer direito civil. Alguns desses estados são considerados parceiros importantes e até mesmo essencial para o tabuleiro de xadrez geopolítico e da estratégia ocidental, e, em conseqüência deste fato são formas de pressão para o respeito dos direitos, que são confidenciais, até mesmo como uma forma de pressão omitido, nações consideradas adversas. Mas, em um contexto marcado por uma visão mais ampla, não se pode considerar a perseguição ao cristianismo como um ato de guerra apenas aos valores ocidentais; esta reflexão exige uma atitude diferente, mesmo ao preço de confrontos com países aliados: os civis exigem garantias devem se tornar a base para futuras relações bilaterais com os países onde estes não existem em si. O segundo problema é a forma de se relacionar com os membros da religião islâmica, dentro dos territórios das nações ocidentais. Este aspecto inclui ambas as organizações mais moderados que os fenômenos preocupantes como os lutadores foram para engrossar as fileiras dos grupos como o Estado islâmico. No meio, há o problema dos refugiados que aceita, em que se torna inevitável operar investigação minuciosa para evitar a intrusão de terroristas. O problema, como um todo é complexo, porque inclui a manutenção dos direitos, mas também a necessidade de proteger-se de aspectos cada vez mais invasivos e, nas relações internacionais, um esforço que não parece ser enfrentado agora, em uma época de grandes desequilíbrios e instabilidade. O perigo real é que o aumento da hostilidade ocidental em relação ao Islã com comportamentos semelhantes e fora da lei. Para evitar esse desvio deve agora um compromisso dos Estados, tanto nacionais e internacionais, para desenvolver formas mais elevadas de diálogo imediatamente, sem descartar qualquer possibilidade desagradável de intervenções para conter a propagação de formas fundamentalistas que possam pôr em perigo delicados equilíbrios.
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Преследования христиан: проблема для Запада

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:44
Резня христиан в Кении, вместе со статистикой, которые являются последователями христианства, наиболее преследуемых в мире, наложить серьезного размышления о причинах, в основном политических, которые привели к этой ситуации. Идентификация с крестоносцами, а также с Римом, как столица христианства, стал символом нарушения победу, не могут быть проанализированы только на основе простой оппозиции между исламом и христианством. Там, некоторые из видений, которые основаны на этой оппозиции и часто менее уважительно различных течений же исламизма, но это радикализм не рождается конкуренции на первенство или подлинности религиозных догм, которые также являются частью из главных причин богословского оппозиции. Самая большая проблема должна быть оформлена на основании политических и экономических. Христианство определены как инструмент западной державой, особенно из образований и правительств более фундаменталистских, но слишком часто стороны исламского общества более умеренным. Один из старших менеджеров в таком положении дел была навязана, просто на Западе, феномен глобализации в мире, с тем же порядке и сроки, в очень разных территориях. Попытка утверждения, удобный в мир финансов и промышленности, не мог быть реализован равномерно в культурах с разной скоростью развития и разной привязанности к местным традициям. К этому следует добавить плохое управление и недальновидно арабской весны, а также попытку экспорта демократии, в результате банкротства. В основном это якобы что народы и нации далеко от западного образа демократических процессов и правили абсолютистских режимов, будет переходить от одного дня к другому, без постепенного процесса, чтобы стать гражданами информации о правах, которые просто на Западе были завоеваны в сознательно ценой больших жертв и во времена значительно долго. Она применяется, т.е. метод распределения товаров в том, что политических прав, приравнивая идеи до готовой продукции, обработка которых требует созревания гражданского общества долгая и кропотливая. Это было расценено как вторжение в сферу традиций: неуклюжая попытка ограничить вес и важность традиций в обществе зачастую по-прежнему закрыты в загоне племенной. За счет был христианская религия, жили как элемент вторжения и сломать монополию исламской религии, несмотря на наличие в некоторых случаях и территорий, в настоящее время также светский характер. Из этого видения, которые предпочитали непрерывной пропаганды, в сочетании с тяжелой финансирования стран с политической ориентацией сильно конфессиональных, разработал отвращение к культам воспринимаются как аутсайдеров таможенных органов. Жесткая чтение Корана и его применение в правоохранительных материала вызвала для христиан, факт становится главным объектом преследования, которые имеют намерение освободить территории, что считается наличие немыслимо нетерпимости видом экстремисты. На западе поднимает две основные проблемы. Первый в систему обратной связи, чтобы обеспечить за ее пределами, учитывая абсолютное отсутствие взаимности, даже в странах, которые считаются политическими союзниками, думаю, Саудовской Аравии, которая в дополнение к отрицать свободу вероисповедания, в шире дискурс, не гарантирует гражданского права. Некоторые из этих государств рассматриваются важные партнеры и даже необходимо для геополитической шахматной доске и стратегии Запада, и, как следствие этого факта опущены формы давления на уважении прав, которые являются конфиденциальными, даже в форме давления, страны считается неблагоприятным. Но в условиях, отмеченных в более широкой точки зрения, нельзя считать преследование христианства как акт войны только в западных ценностей; это отражение требуется различное отношение, даже ценой столкновений с союзных стран: требуют гарантий гражданских должно стать основой для дальнейших двусторонних отношений со странами, где они отсутствуют в них. Вторая проблема заключается в том, как относиться к членам исламской религии, в пределах территорий западных стран. Этот аспект включает в себя как организации более умеренные, что тревожные явления, как бойцов отправился пополнять ряды таких групп, как исламского государства. В середине есть проблема приема беженцев, на котором он становится неизбежным работать тщательное расследование, чтобы предотвратить от вторжения террористов. Проблема, как вся сложная, потому что она включает в себя поддержание прав, но и необходимость, чтобы защитить себя от аспектов более инвазивных и в международных отношениях, усилия, которые, кажется, не столкнуться сейчас, в эпоху больших диспропорций и нестабильность. Реальная опасность заключается в том, что рост в Западной враждебности по отношению к исламу с аналогичными поведения и вне закона. Чтобы избежать этого дрейфа должны теперь приверженность государств, как международных, так и внутренних, развивать высшие формы диалога немедленно, не отрицая любые неприятные возможность вмешательств по сдерживанию распространения фундаменталистских формах, которые могут поставить под угрозу хрупкого баланса.
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基督徒的迫害:對西方的問題

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:28
基督徒在肯尼亞的大屠殺,連同統計,這是基督教的信徒,最迫害在世界上,徵收的原因,主要是政治上嚴重的反思,才導致這種情況。識別與十字軍,並與羅馬基督教的首都,成為違反勝利的象徵,不能僅僅對伊斯蘭教和基督教之間的簡單對立的基礎上進行分析。還有,一些基於這種對立和經常願景不太恭敬同伊斯蘭教內不同的電流,但這種激進主義不是天生的首要競爭或宗教教條的真實性,這也是一部分神學反對的主要原因。最大的問題,應在框架的政治和經濟的理由。基督教被確定為西部電力的儀器,尤其是編隊和政府更多的原教旨主義者,但往往伊斯蘭社會各方更加溫和。其中在這種狀況的高級管理人員已經執行的,只是西方,全球化在世界的現象,在非常不同的地區以同樣的方式和時間。試圖審批,方便金融和產業的世界裡,無法均勻的文化有不同的發展速度和不同的附件,以當地傳統實施。這必須加上管理不善和短視的阿拉伯之春,以及出口民主的嘗試,導致破產。基本上,它是聲稱的民族和國家遠離民主進程的西方的方式和專制政權統治,將通過從一天到另一個,沒有一個循序漸進的過程成為公民意識到的權利,只是在西方贏得了在自覺以巨大犧牲的成本和時間相當長。它是適用,即,貨物配送到政治權利的方法,等同想法到成品,其處理長期和艱苦的需要公民社會的成熟。這被視為入侵到傳統的領域:一個笨拙的企圖限制在社會中的傳統往往在筆部落仍然關閉的重量和重要性。犧牲是基督教,居住作為入侵的元素,打破了伊斯蘭教的壟斷,儘管存在在某些情況下和地區,現在也世俗。從這一願景,通過不斷的宣傳青睞,加之國家的政治方向強烈懺悔重融資,已研製出一種厭惡視為外人海關當局的邪教。剛性閱讀可蘭經和它的法律材料的應用有致,基督徒,成為迫害的主要對象其實誰都有意圖解放的領土什麼被認為是一個不可思議的存在對於不耐意見極端分子。西提出了兩個基本問題。首先是作為一種反饋系統,提供其境外,考慮到絕對缺乏互惠待遇,甚至在被認為是政治盟友​​的國家,認為沙特阿拉伯,它除了否認宗教自由,在更廣泛的話語,並不能保證任何民事法律。其中一些國家被認為是重要的合作夥伴,並為地緣政治棋盤和西方的戰略,甚至必不可少的,而在這一事實的後果省略形式的壓力尊重的權利,這是保密的,即使是壓力的一種形式,國家被認為是不利。但在標有更廣闊的視野背景下,可以不考慮迫害基督教戰爭只是西方價值觀的行為;這種反思,需要不同的態度,甚至在與盟國衝突的代價:需要的保障平民應成為基礎,與在這些缺乏這些國家進一步的雙邊關係。第二個問題是如何與伊斯蘭宗教的成員,西方國家的領土內。這方面包括兩個組織較溫和的令人不安現象的戰士去膨脹群體的行列,如伊斯蘭國家。中間有接受難民問題,就其成為不可避免的操作徹查,以防止入侵恐怖分子。但問題是,作為一個整體是複雜的,因為它包含了維護權利,也需要保護自己免受方面越來越多地侵入性,在國際關係中,努力不似乎沒有要,現在面臨在大失衡的年齡和不穩定。真正的危險是,興起於西方的敵視伊斯蘭的類似行為,在法律之外。為了避免這種情況的漂移必須從現在的狀態,無論國際國內,一個致力於開發更高形式的即時對話,不丟棄干預任何不愉快的可能性,以遏制可能危及微妙平衡原教旨主義的形式傳播。
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キリスト教の迫害:西側諸国にとっての問題

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:27
一緒にキリスト教の信者、最も世界で迫害された統計、ケニアにおけるキリスト教徒の大虐殺は、このような状況につながった主に政治的な原因、上の重大な反射を、課す。十字軍とし、またローマとの識別がキリスト教の首都として、勝利に違反のシンボルとなった、イスラム教とキリスト教の間の単純な対立のみに基づいて分析することができない。そこでは、多くの場合、この反対に基づくとされるビジョンの一部は同じイスラム主義内の異なる電流の少ない尊重されますが、この急進主義も、一部で優位に競争や宗教の教義の真偽、生まれていません神学的反対の主な理由の。最大の問題は、政治的、経済的な理由に囲まれるべきである。キリスト教は、特に多くの原理主義者が、あまりにも頻繁にイスラム社会の当事者がより緩やかな地層や政府から、西洋電力の道具として識別されます。このような状況の上級管理職の一つは、非常に異なる地域で同様の方法と時間で、すぐ西、世界でグローバル化の現象によって、課されています。承認しようとすると、金融と産業の世界に便利な、地元の伝統に発展と異なるアタッチメントの異なる速度と文化に均一に実装することができませんでした。これが経営不振とアラブの春の近視眼的だけでなく、民主主義を輸出しようとする試みを追加しなければならないために、破産になる。基本的には、絶対主義政権によって支配民族や国家はるかに民主的なプロセスの西部の方法からは、すぐ西にで優勝したことが、権利を認識して市民になるために段階的なプロセスなしで、別の日から渡すだろうと主張されている意識的に大きな犠牲を犠牲にしてはかなり長い時間で。それは、その処理長く、骨の折れる市民社会の成熟を必要な製品を終了するためのアイデアを等しくする、政治的権利のそれへの商品の流通の方法、すなわち、適用されます。多くの場合、まだ部族のペンに閉鎖社会で伝統の重みと大切さを制限するために不器用な試み:これが伝統の球への侵入と見られていた。また、今、いくつかのケースと地域で存在するにもかかわらず、世俗的な費用で、キリスト教の宗教だった侵略の要素として住んでいたとイスラムの宗教の独占を破る。強く告白政治的方向性を持つ国の重い資金と合わせ絶え間ないプロパガンダに好まこのビジョン、、から、税関に部外者として認知カルトへの嫌悪を開発しました。コー​​ランと法材料への応用の剛性読書は、キリスト教徒のために、迫害の主な対象となったことの原因となった、の不寛容ビューの存在は考えられないと考えられるものの領土を解放する意図を持っている人過激派。西へ2つの重要な問題を提起する。最初はほかにで、宗教の自由を否定するためにどのサウジアラビア、考える、でも政治的同盟国とみなされる国では、相互の治療の絶対的な不足を考慮すると、その境界線の外に提供するために、フィードバックシステムとしてである広い談話は、民事法律を保証するものではありません。これらの状態のいくつかは、重要なパートナーと地政学的チェス盤と西洋の戦略にも不可欠であると考えており、この事実の結果であっても圧力の一形態として、機密である権利の尊重のための圧力のフォームを、省略されている国は、有害とみなさ。しかし、広い視野でマーク文脈で、1は単に欧米の値に戦争行為としてキリスト教への迫害を検討することはできません。この反射があっても同盟国との衝突の価格で、異なる態度が必要です。保証の民間人が、これらは彼らに欠けている国との二国間関係の基礎となるべきである必要があります。第二の問題は、欧米諸国の領土内で、イスラムの宗教のメンバーに関係する方法です。この局面は、戦闘機のように不穏な現象はイスラム国家のようなグループの仲間入りを膨潤に行ったことが、より穏やかな両方の組織が含まれています。中央にはそれは避けられないが、テロリストの侵入を防止するために徹底的な調査を運営なるに受け入れる難民の問題がある。それは権利の維持だけでなく、ますます侵襲と、国際関係の側面から身を守るために必要、今直面していないような努力が含まれているため問題は、全体として大不均衡の時代に、複雑であり、不安定。本当の危険は、同様の動作をすると、法律外のイスラムに向かって西敵意の上昇ということです。今、国際と国内両方の状態、のコミットメントは微妙なバランスを危険にさらす可能性が原理主義の形の広がりを含むように介入の不愉快な可能性を廃棄することなく、すぐに対話の高いフォームを開発する必要があり、このドリフトを回避するために。
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اضطهاد المسيحيين: مشكلة بالنسبة للغرب

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:25
مذبحة المسيحيين في كينيا، جنبا إلى جنب مع الإحصاءات، والتي هي من أتباع الديانة المسيحية، والأكثر اضطهادا في العالم، فرض انعكاس خطير على الأسباب والسياسية أساسا، التي أدت إلى هذا الوضع. التماهي مع الصليبيين وأيضا مع روما كعاصمة للمسيحية، وأصبح رمزا للانتهاك الفوز، لا يمكن تحليلها فقط على أساس المعارضة بسيطة بين الإسلام والمسيحية. هناك، بعض الرؤى التي تستند إلى هذه المعارضة، وغالبا ما تكون أقل احتراما من التيارات المختلفة داخل نفس الإسلاموية، ولكن ليست وليدة هذا التطرف من المنافسة على أولوية أو من صحة العقائد الدينية، التي هي أيضا جزء من الأسباب الرئيسية للمعارضة لاهوتية. يجب أن تصاغ المشكلة الأكبر على أساس السياسية والاقتصادية. يتم تحديد المسيحية كأداة للسلطة الغربية، وخاصة من التشكيلات والحكومات أكثر أصولية، ولكن في كثير من الأحيان أطراف المجتمع الإسلامي أكثر اعتدالا. وقد تم فرض واحد من كبار المديرين في هذا الوضع، فقط عن طريق الغرب، ظاهرة العولمة في العالم، وبنفس الطريقة والوقت في الأراضي مختلفة جدا. محاولة لموافقة، ومريحة للعالم المال والصناعة، لا يمكن تنفيذها بشكل موحد في الثقافات مع سعر مختلف للتنمية والتعلق مختلفة للتقاليد المحلية. لهذا يجب أن يضاف سوء الإدارة وقصيرة النظر من الربيع العربي، فضلا عن محاولة لتصدير الديمقراطية، يؤدي إلى الإفلاس. في الأساس أن المفروض أن الشعوب والدول البعيدة عن الطرق الغربية العمليات الديمقراطية والتي تحكمها أنظمة استبدادية، ستمر من يوم واحد إلى آخر، دون عملية تدريجية ليصبحوا مواطنين علم الحقوق، أن فقط في الغرب وفاز في بوعي على حساب تضحيات كبيرة وفي أوقات طويلة إلى حد كبير. يتم تطبيقه، أي أسلوب توزيع السلع على أن الحقوق السياسية، المساواة الأفكار إلى منتجات تامة الصنع، والتي تتطلب نضوج المجتمع المدني طويلة وشاقة المعالجة. واعتبر ذلك غزو في مجال التقاليد: محاولة خرقاء للحد من وزن وأهمية التقاليد في المجتمع في كثير من الأحيان لا تزال مغلقة في القلم القبائل. وكان على حساب الدين المسيحي، كما عاش عنصرا من الغزو وكسر احتكار للدين الإسلامي، على الرغم من وجودها في بعض الحالات والأقاليم، والآن أيضا علمانية. من هذه الرؤية، التي يفضلها الدعاية المستمرة، جنبا إلى جنب مع التمويل الثقيلة من البلدان ذات التوجه السياسي الطائفية بقوة، وقد وضعت النفور من الطوائف ينظر إليها على أنها الغرباء إلى السلطات الجمركية. وقد تسبب القراءة الجامدة للقرآن الكريم وتطبيقه في مادة القانون، بالنسبة للمسيحيين، والحقيقة أن يصبح الهدف الرئيسي من الاضطهاد، الذين لديهم نية لتحرير أراضي ما يعتبر وجود لا يمكن تصوره عن وجهات متعصبة من المتطرفين. إلى الغرب يثير مشكلتين الأساسية. الأول هو كنظام ردود الفعل لتوفير خارج حدودها، والنظر في عدم المطلق المعاملة بالمثل، حتى في البلدان التي تعتبر الحلفاء السياسيين، والتفكير في المملكة العربية السعودية، والتي بالإضافة إلى إنكار الحرية الدينية، في الخطاب أوسع، لا يضمن أي قانون المدني. وتعتبر بعض هذه الدول الشركاء المهمين وحتى ضرورية لرقعة الشطرنج الجيوسياسية والاستراتيجية الغربية، ونتيجة لهذه الحقيقة يتم حذف أشكال الضغط من أجل احترام حقوق، والتي هي سرية، حتى كشكل من أشكال الضغط، الدول تعتبر ضارة. ولكن في سياق يتسم نظرة أوسع، لا يمكن للمرء النظر في الاضطهاد إلى المسيحية كعمل من أعمال الحرب لمجرد أن القيم الغربية. هذا التأمل يتطلب موقفا مختلفا، حتى بسعر اشتباكات مع الدول الحليفة: تتطلب ينبغي أن تصبح الضمانات المدنيين الأساس لتعزيز العلاقات الثنائية مع البلدان التي تعاني من نقص في هذه لهم. والمشكلة الثانية هي كيفية تتصل أعضاء للدين الإسلامي، داخل أراضي الدول الغربية. ويشمل هذا الجانب المنظمتين أكثر اعتدالا أن الظواهر المقلقة كما المقاتلين ذهبت إلى تضخم صفوف جماعات مثل الدولة الإسلامية. في منتصف هناك مشكلة قبول اللاجئين، والتي يصبح لا مفر منه تشغيل تحقيق شامل لمنع التسلل من قبل الارهابيين. المشكلة ككل معقد، لأنه يتضمن الحفاظ على الحقوق، ولكن أيضا على الحاجة لحماية أنفسهم من الجوانب على نحو متزايد الغازية و، في العلاقات الدولية، وهو جهد لا يبدو أن تواجه الآن، في عصر الاختلالات الكبيرة و عدم الاستقرار. الخطر الحقيقي هو أن ارتفاع عداء الغرب تجاه الإسلام مع سلوكيات مماثلة، وخارج نطاق القانون. لتجنب هذا الانجراف يجب الآن على التزام الدول، سواء الدولية والمحلية، لتطوير أشكال أعلى من الحوار على الفور، دون نبذ أي احتمال غير سارة من التدخلات لاحتواء انتشار أشكال الأصولية التي قد تهدد التوازن الدقيق.
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Le persecuzioni cristiane: problema per l'occidente

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 10:23
La strage dei cristiani in Kenya, unita alle statistiche, che fanno dei seguaci del cristianesimo, i più perseguitati del mondo, impongono una seria riflessione sulle cause, soprattutto politiche, che hanno determinato questa situazione. L’identificazione con i crociati ed anche con Roma, come capitale della cristianità, divenuta simbolo da violare conquistare, non può essere analizzata soltanto sulla base di una banale contrapposizione tra islam e cristianesimo. Esistono, certo delle visioni che si basano su questa contrapposizione e spesso sono quelle anche meno rispettose delle correnti differenti all’interno dello stesso islamismo, ma questo radicalismo non nasce da una competizione sul primato religioso o sull’autenticità dei dogmi, che pure fanno parte dei principali motivi di contrapposizione teologica. Il problema maggiore deve essere inquadrato su motivi di carattere politico ed anche economico. Il cristianesimo viene identificato come lo strumento del potere occidentale, soprattutto dalle formazioni e dai governi più integralisti, ma troppo spesso anche dalle parti della società islamica più moderate. Uno dei responsabili maggiori in questo stato di cose è stato imporre, proprio da parte dell’occidente, il fenomeno della globalizzazione a livello mondiale, con gli stessi modi e tempi in territori profondamente differenti. Il tentativo di omologazione, conveniente al mondo della finanza e dell’industria, non poteva essere recepito in modo uniforme in culture con diverso tasso di sviluppo e differente attaccamento alle tradizioni locali. A questo deve essere aggiunta la gestione carente e miope delle primavere arabe, così come del tentativo di esportazione della democrazia, risultato fallimentare. In sostanza si è preteso che popoli e nazioni lontani dagli usi occidentali dei processi democratici e governati da regimi assolutistici, passassero da un giorno all’altro, senza un processo graduale a diventare cittadini consapevoli di diritti, che proprio nell’occidente sono stati conquistati in modo consapevole a prezzo di grandi sacrifici ed in tempi considerevolmente lunghi. Si è applicato, cioè, il metodo della diffusione delle merci a quello dei diritti politici, equiparando prodotti finiti ad idee, la cui elaborazione ha richiesto una maturazione della società civile lunga e laboriosa. Ciò è stato vissuto come una invasione nella sfera delle tradizioni: un goffo tentativo di limitare il peso e l’importanza delle tradizioni in società spesso ancora chiuse nel recinto tribale. A farne le spese è stata la religione cristiana, vissuta come elemento di invasione e di rottura del monopolio della religione islamica, nonostante la presenza, in alcuni casi e territori, ormai anche secolare. Da questa visione, favorita dalla incessante propaganda, unita a pesanti finanziamenti dei paesi con orientamento politico fortemente confessionale, si è sviluppata una avversione verso i culti percepiti come estranei alle consuetudini territoriali. La lettura rigida del Corano e della sua applicazione in legge materiale ha causato, per i cristiani, il fatto di diventare oggetto principale delle persecuzioni, che hanno l’intento di liberare i territori da quella che è considerata una presenza inconcepibile per le idee intolleranti degli estremisti. Per l’occidente si pongono due problemi essenziali. Il primo è quale sistema di risposte fornire al di fuori dei propri confini, considerando la assoluta mancanza di reciprocità di trattamento, anche nei paesi che politicamente sono considerati alleati, si pensi all’Arabia Saudita, che oltre a negare la libertà religiosa, in un discorso più ampio, non garantisce alcun diritto civile. Alcuni di questi stati sono considerati partner importanti ed addirittura essenziali per lo scacchiere geopolitico e per la strategia occidentale, ed in conseguenza di questo fatto si tralasciano le forme di pressione per il rispetto dei diritti, che vengono riservate, anche come forma di pressione, a nazioni considerate avverse. Ma in un quadro contraddistinto da una visione più ampia, non si può non considerare la persecuzione al cristianesimo come atto di guerra proprio ai valori occidentali; questa riflessione impone un diverso atteggiamento, anche a prezzo di scontri con paesi alleati: richiedere il rispetto delle garanzie civili dovrebbe diventare la base per intraprendere relazioni bilaterali con nazioni dove queste mancano al loro interno. Il secondo problema è come porsi in relazione con gli aderenti alla religione islamica, all’interno dei territori delle nazioni occidentali. Questo aspetto comprende sia le organizzazioni più moderate che fenomeni inquietanti come i combattenti andati ad ingrossare le fila di gruppi come lo Stato islamico. Nel mezzo vi è il problema dell’accoglienza dei profughi, sui quali diventa inevitabile operare indagini approfondite per evitare fenomeni di intrusione da parte di terroristi. Il problema , nel suo insieme è complesso, perché comprende il mantenimento dei diritti, ma anche l’esigenza di tutelarsi da aspetti sempre più invasivi e, nelle relazioni internazionali, uno sforzo che non sembra attualmente affrontabile, in un’epoca di grandi squilibri ed instabilità. Il concreto pericolo è che salga l’ostilità nei paesi occidentali verso l’islamismo con comportamenti analoghi e fuori dalla legge. Per evitare questa deriva occorre subito un impegno degli stati, sia sul piano internazionale che interno, a sviluppare maggiori forme di dialogo nell’immediato, senza scartare spiacevoli ipotesi di interventi mirati a contenere la diffusione di forme integraliste capaci di compromettere equilibri delicati.
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Il mito di Cassano “er bullo” che non può accettare il declino

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 08:49
Si può essere felici tra i vicoli di Bari Vecchia e tristi alle Maldive. Affamati al Sud e con gli occhi gonfi di lacrime in Paradiso. Con l’addio a Parma, sembra compiuto il destino di Antonio Cassano, il barese di Roma. Nonostante tutto.Giramondo perchè nessuno lo vuole. Indispensabile e sanguinario, orgoglio plebeo, semplice oltre ogni confine logico. Un vita (pallonara) sempre in bilico tra i fasti dei Cesari del pallone e una disperata Wille zur Macht caciarona che si trasforma in delirio macchiettistico da Gigi er bullo. A tocchi a tocchi la campana sona: li turchi so’ arrivati alla marina. È sgattaiolato via, presagio funesto di quanto avverrà. Lui l’ha sentita la campana suonare. Tutti gli altri no. Suonava per il Parma. Era l’ultima, definitiva chiamata. Soldi non ne sono arrivati, basta insistere. Antonio Cassano ha lasciato e, con la moglie – la pallanotista genovese Carolina Marcialis – ha atteso invano una chiamata dal calcio che conta e poi se n’è andato in vacanza. Niente poco di meno che alle Maldive. Ma non è felice, si può essere tristi anche alle Maldive. Chiedete a lui. https://www.youtube.com/watch?v=UY6T3xDGRQ0 Chi c’ha le scarpe rotte l’arisola, le mie l’ho arisolate stamatina.Era cominciato tutto un giorno, forse un giorno maledetto. Correva con un amico inseparabile tra i vicoli di Bari Vecchia. Antonio e il pallone, era fortissimo. I ragazzi più grandi – che quando si gioca in strada tendono a snobbare i piccoletti – se lo contendono. Bari Vecchia è patria di amore e odio, umanità e povertà. Non ha mai fatto mistero dell’indigenza vissuta in casa. Ma a Bari il calcio è religione e cultura. Eugenio Fascetti lo scova tra i primavera e lo lancia titolare in serie A. L’Italia impazzisce. È nata una stella, contro l’Inter. La “sua” Inter. https://www.youtube.com/watch?v=V3j9buhP6Vo Come te posso amà? Come te posso amà? Franco Sensi non scherza. Lo scudetto è stato un punto d’onore, una questione di puntiglio. Lasciare mai, raddoppiare sempre. Si gioca forte, in questi anni. I Matarrese si rifanno i bilanci con quei sanguinosi sessanta miliardi di lire pagati dalla Roma. Cassano, che sta diventando Fantantonio, finalmente assapora il calcio che conta. L’11 settembre del 2001 non lo ricorderà (solo) per l’attacco alle Torri Gemelle: esordisce in Champions addirittura contro il Real Madrid. Stringe amicizia con tanti, litiga con tutti. Prende a calci le bandierine, furioso e nervoso, capriccioso e delizioso. Un fuoriclasse con la testa altrove. Quando gli parte l’embolo diventa imprendibile. Non sono solo i difensori avversari a farne le spese. Gli arbitri ad esempio, lo sanno anche loro. Come Roberto Rosetti a cui incalzò di bovina allegoria, come direbbero Gaetano Maria Barbagli e i suoi arditi su Marte, facendogli in faccia il segno delle corna. Non è mai andato troppo d’accordo con nessuno. Ha fame, un appetito atavico. Nè pazienza nè autocontrollo. Come Tyson. Come chi s’è trovato dalla povertà alla ricchezza e ha il continuo terrore che qualcuno, prima o poi, lo venga a svegliare dal sogno. Così s’è giocato il Mondiale, e che mondiale: quello di Germania, nel 2006. Sì esco da ‘ste cancelle quarcheduno me l’ha da pagà. Con la Roma finisce male. Fabio Capello gli offre la chance della vita. Se lo porta al Real Madrid. Ma la gabbia galactica gli sta troppo stretta. In Spagna non ridono ai suoi scherzi. Capello non sopporta più la sua strabordante guasconeria. E lo sbatte in panchina. Lui gioca poco, male, ingrassa e si mette a flirtare (dice) con una quantità impressionante di donne. Un carcere dorato, ricco ma tutti lo prendono in giro. Anche in tv. La società lo spedisce in prestito gratuito a una squadra di mezza classifica in Italia. Pur di toglierselo da torno. Lui la prende male. E a Genova, con la maglia della Sampdoria, rinasce. Dal 2007 fino al 2011 scende in campo 96 volte, segna 35 gol e sforna assist in quantità industriale, fa esplodere il talento di Pazzini, esalta la squadra. Incontra la futura moglie e sembra aver messo la testa a posto. Le grandi del calcio lo vogliono e lo rimpiangono. Fino a che non si accapiglia con la buonanima di Riccardo Garrone. Intanto se lo è preso il Milan. https://www.youtube.com/watch?v=ucVKQpVeyzQ   È l’ultima chance di incidere nel calcio che conta. Il resto è storia di ieri, o quasi. La misteriosa malattia che lo blocca con i rossoneri, l’anno nerazzurro dell’Inter sabbatica di Andrea Stramaccioni, l’allontanamento d’imperio disposto da Walter Mazzarri e l’approdo a Parma alla corte di Tommaso Ghirardi che, in un paio d’anni, si trasforma. Era il “nuovo che avanza” nel calcio diventa l’uomo del fallimento del Parma. Adesso Fantantonio sta alle Maldive, si fa intervistare dai settimanali nazionalpopolari. Sente la mancanza del calcio e l’incombere della fine. Trentatrè anni, difficile rassegnarsi a dover smettere di giocare, a non leggere sul display dello smartphone i nomi “pesanti” della pedata italiana. Li aspetta perchè lui s’è sempre sentito come nella canzone: “E si de’ sfortunati stanno ar monno/ uno de quelli me posso chiamare/ butto ‘na paja a mare e me va a fonno,/ all’antri vedo er ferro galleggiare”. Bari non l’ha dimenticato e ha cercato di riportarlo al San Nicola. Lo sa anche lui che, questa, è l’unica decisione in grado di garantirgli un’uscita di scena da leggenda. Ma proprio decidersi, una volta tanto, è il problema. Soprattutto ora, che la fine incombe.  

(rassegna stampa, Barbadillo.it)

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UNA LISTA UNITARIA, FORTE, ESISTE!

Milan Refugees - Ven, 03/04/2015 - 08:33
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CENA DOMINI CARLO E LARA

Milan Refugees - Gio, 02/04/2015 - 22:43
RIFLESSIONI PASQUALI La nostra CENA DOMINI Consapevoli Inconsapevoli LIBERTA' CONOSCENZA, CONSAPEVOLEZZA Libertà=" Condizione con cui un individuo,può decidere di pensare esprimersi ed agire, senza costrizioni ricorrendo alla volontà, di ideare e mettere in atto un azione,mediante una libera scelta, dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla. Conoscenza="E' la consapevolezza e la comprensione di fatti,verità o di informazioni,ottenuti attraverso l'esperienzao l'apprendimento (A POSTERIORI) 0vvero tramite l'introspezione(A priori) la conoscenza e l'AUTOCOSCIENZA del possesso di informazioni connesse fra di loro le quali prese singolarmente hanno un valore e un'utilità inferiore" Consapevolezza:" Percezione e la reazione cognitiva di un animale a verificarsi di una certa condizione, o di un evento. La consapevolezza non implica necessariamente la comprensione,MA FORNISCE UN MATERIALE ANCHE SE GREZZO A PARTIRE DAL QUALE anche l'uomo può sviluppare idee soggettive circa la loro esperienze,il passo successivo è quello di scoprire la forza INCONSCIA,e farla diventare CONSCIA=(ILLUMINAZIONE). L'uomo,si dice,che sia l'unico animale che può raggiungere questo stato" Personalmente non credo a questa teoria in quanto gli animali in genere credo che abbiano pure loro certe capacità.,non escludendo il mondo VEGETALE: Siamo sicuri di essere CONSAPEVOLI di tutto ciò che ci circondan ,anche del mondo Animale,Vegetale,e Minerale INCONSAPEVOLI "Sono coloro che non hanno piena conoscenza di qualcosa" e potrebbero anche essere classificati come irresponsabki,che hanno responsabilità relativamente a qualche singolo fatto=" Non sono responsabili delle prpprie azioni per infermità di mente,riferito a persone che si comportano in modo sconsiderato e da incoscienti,mettendo in pericolo anche gli altri,ciò è riferibile che alle azioni che dimostrano mancanza di senso",di responsabilità e di sconsideratezza,ed anche per Legge non potrebbero essere considerati colpevoli,ma.....Cerchiamo di non giustificare certi sorpassi in curvasono PERICOLOSI.. Analazzato ciò Stamani,sono stato invitato alla CENA DOMINI,ma impossibilitato di partecipare ,ho invitato Gesù a casa mia e spiritualmente ha detto che verrà Ho ribatito che Sono molto lontano da Lui se non frequento il Suo Vangelo e la sua CASA, ma Lui mi ha ribaditoAma,solo ama,perchè l'Amore ,è il capire,l'amore ,è il parlare ,e parlare vuol dire capire,l'amore,prima di tutto è ascoltare l'altro e l'amore è SERVIRE, e chi serve in nome mio,,vuol dire anche ,chiedere perdono,perchè del servizio siamo tutti bisognosi e tutti in questo caso saremo tutti mendicanti.Vi dovete ricordare ,cari fratelli,che la CARITA' fraterna,sarà sempre la misura della mia CRESCITA che va dalla mia Nascita alla mia Morte in Croce Pregate dunque,nel silenzio e nelle vostre solitudini,affinchè si possa diffondere il mio Amore che ho per voi,con il rinnovellarsi della Settimana Santa ,in tal modo.mi aiuterai con il contatto della mia Madre ,a far crescere il mio DONO,della Croce stessa. Ricordatevi pure,che non riesce a partecipare ,come il Cireneo ,al fardello dei poveri e degli ammalati,degli affamati e degli ignudi,non sarà mai degno di avere dei fratelli,e allora costui restera solo in un DESERTO senza OASI. Domani è VENERD^,ma non dimenticarti che i VENERDI sono tutti i giorni,Come Pinocchio si illuse che tutti i giorni erano domeniche,così il Vero Cristiano,non deve dimenticarsi che tutti i giorni è,Venerdi,e saranno VENERDI,per le cattiverie che gli uomini ,impongono agli altri uomini.. Come potrai osservare ,anche la mia Chiesa è in crisi,questo,rientra nella normalità,dal momento che mia Madre ,si è presentata,e si presenta ,anche ai giorni d'oggi ,cioè nell'era moderna,ma vostro malgrado non è tanto considerata e neppure invocata specialmente dai cosidetti Cristiani Come mai ,non è stata realizzata in quei cuori questa ,l'importanza ? e non la pregano a sufficienza? Perchè non la pregano a sufficinza ,per coloro che non la vogliono accettare?.Perchè,voi che volete essere miei seguaci,ancora non vi convincete della mia potenza? .voglio,con prepotenza AMOROSA la vostra collaborazione,che permetta a mia Madre di intervenire come intervenne la prima volta alle nozze di Cana in Galilea, spiritualizzando tutta l'umanità Ricordatevi ,che il mio Spirito sarà sempre presente ma cesserà di essere ,se non collaborate con mia Madre, Buionanotte. Cosi è finita la mia CENA DOMINE: e io e Lara ci siamo guardati negli occhi quasi lacrimosi. l
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Tenda da balcone coperto estate-inverno

Milan Refugees - Gio, 02/04/2015 - 16:56
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Per una Pasqua di perdono

Milan Refugees - Gio, 02/04/2015 - 16:31
Qualche giorno fa sono stato a fare una passeggiata in montagna. A un certo punto ho incontrato un gruppo di persone che discutevano. Una signora stava raccontando a un'amica di una sua confessione. La conversazione è andata più o meno così. "...e il prete mi ha detto che non mi poteva assolvere. Poteva benedirmi, ma non poteva darmi l'assoluzione." "Ah sì? E come mai?" "Perché anche se tu hai ragione, ma non fai nulla per fare la pace, sei nel peccato lo stesso. Ma io non me la sentivo di perdonare. Non dopo quello che mi aveva fatto. Ma ti pare? No no, va bene tutto ma deve essere lei a cercarmi e a chiedermi scusa. E allora gli ho detto: va bene, mi benedica, ma io non me la sento di perdonarla." Siamo ancora nel Sabato Santo della storia, e a volte torniamo anche al Venerdì. Ringraziamo il Cristo per l'esempio del perdono fino al supremo sacrificio. Ringraziamo il Signore perché esistono tante persone capaci di perdono. Ringraziamo il Signore perché esistono pastori che non hanno paura di annunciare la verità, anche quando non piace. Preghiamo perché sempre più cristiani riescano a vivere secondo il Vangelo. Buona Santa Pasqua.
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USA ed Iran faticano a trovare un accordo

Milan Refugees - Gio, 02/04/2015 - 16:00
Scaduto il termine del 31 marzo, le trattative per raggiungere un accordo tecnico per la questione del nucleare iraniano, vanno ancora avanti nella speranza di trovare un risultato soddisfacente per tutte le parti. Tuttavia Teheran fornisce la sensazione di mettere in pratica una tattica che punta al logoramento, puntando sulla necessità della casa Bianca di avere una soluzione a tutti i costi. Obama teme la giornata del 13 aprile, quando il Congresso americano, a maggioranza repubblicana, tornerà a riunirsi: se in questo frangente l’esecutivo statunitense non presenterà i termini di un accordo, potrebbe diventare concreta la possibilità di un inasprimento delle sanzioni contro l’Iran, determinando un aggravamento delle relazioni tra i due stati, che stavano vivendo un momento di netto miglioramento. Se questa eventualità dovesse verificarsi, per Obama sarebbe un fallimento diplomatico di grande entità, che costringerebbe a rivedere la politica estera americana nel medio oriente, soprattutto nella guerra contro lo Stato islamico. Le dichiarazioni del Segretario alla Difesa degli USA, Ashton Carter, sembrano non avere migliorato la situazione, alimentando seri dubbi sulla reale possibilità di giungere ad un accordo positivo. Secondo l’esponente del governo di Washington, che, quindi, si deve presumere, parlava con l’assenso di Obama, tra le altre opzioni, in caso di mancato raggiungimento dell’accordo, vi è anche l’opzione militare degli Stati Uniti contro l’Iran. Questa possibilità deve essere comunque ritenuta remota, finche l’attuale presidente siederà alla Casa Bianca, la politica estera di Obama subirebbe una clamorosa svolta interventista in totale contraddizione con la condotta fino ad ora seguita. La dichiarazione del Segretario alla Difesa, deve essere, piuttosto letta, come un avvertimento a favore dei sentimenti del partito repubblicano ed anche di alcuni alleati, tra i quali Israele ed Arabia Saudita, che si sono dimostrati nettamente contrari all’accordo sul nucleare, considerato un occasione per Teheran di diventare una potenza regionale con maggiore peso politico e militare. Gli effetti delle dichiarazioni del responsabile della difesa americana, tuttavia, non potranno sortire effetti benefici sugli iraniani e sulla fiducia che questi vorranno accordare a Washington, come le dichiarazioni ufficiali hanno già fatto intendere; si tratta però di un rischio calcolato, dove i benefici immediati sul fronte interno e sugli alleati più riottosi, vengono considerati maggiori dei costi sollevati da Teheran. Gli iraniani, infatti, aldilà delle dichiarazioni di circostanza, hanno ancora tutto l’interesse affinché le sanzioni vengano eliminate, per fare ripartire una economia con grandi potenzialità, che resta bloccata soltanto per la presenza di certezze sul fatto che l’energia atomica sarà usata solo per scopi civili. Le dichiarazioni ufficiali parlano di ottimismo e la distanza pare più politica, rispetto agli argomenti tecnici. Un punto importante è il meccanismo studiato dagli USA e dall’Europa, che potrebbe prevedere un ritorno automatico delle sanzioni, nel caso di applicazioni militari della tecnologia nucleare da parte dell’Iran. L’atteggiamento più morbido è quello di Cina e Russia, che per ragioni diverse si sono dimostrate meno rigide degli USA. Pechino adatta la sua politica estera alle sue necessità economiche, in questo caso rappresentate dalla possibilità di accedere ai giacimenti di gas iraniano, Mosca, al contrario, cerca nuove alleanze per rompere l’isolamento internazionale; fra l’altro Iran e Russia sono già in accordo sulla difesa di Assad, di cui restano i principali partner internazionali. Alcuni analisti hanno legato in maniera troppo stretta la sorte dei negoziati con la lotta al califfato, in questa analisi vi è una parte di verità, nel senso che una soluzione soddisfacente per le parti fornirebbe un impulso maggiore alla collaborazione militare sul terreno, ma è anche vero, che l’intervento iraniano sarebbe comunque avvenuto a protezione della popolazione sciita. In questo momento delicato, sia delle trattative, che della guerra allo Stato islamico, sembra più utile per Teheran e Washington lasciare le due cose separate, per convenienza comune; ma dal punto di vista generale, sia politico, che economico, per entrambi i paesi resta una priorità trovare una via di convivenza che permetta di lasciare alle spalle troppi anni di conflitti.
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Berlusconi: la vendita del Milan ai cinesi è cosa fatta

Milan Refugees - Gio, 02/04/2015 - 13:46
Se ne parlava da un po’ ma adesso pare che l’affare sia andato in porto. Per il presidente Silvio Berlusconi “la vendita del 75% del Milan ai cinesi è cosa fatta”. L’ex premier lo va ripetendo da giorni nei suoi incontri privati, e vi ha fatto accenno anche due sere fa a Palazzo Grazioli, incontrando i rappresentanti delle comunità italiane all’estero. A loro ha raccontato – come riporta il sito Calcioweb – che la trattativa è ormai chiusa, anche se serve ancora qualche mese per limare i dettagli. Berlusconi avrebbe ottenuto la garanzia che alla figlia Barbara resti il posto di amministratore delegato della società. Il costo dell’affare? Ammonta, sempre secondo indiscrezione, a un miliardo. Due settimane fa il Sole 24 Ore aveva elencato i possibili acquirenti del Milan, tra cui “il conglomerato cinese Dalian Wanda, fresco di acquisizione del pacchetto di maggioranza di Infront (la società che gestisce i diritti tv del campionato italiano). Il presidente Wang Jianlin, scriveva il quotidiano di Confindustria, ha dichiarato di avere a disposizione ancora 1 miliardo di liquidità da investire, esattamente il valore del Milan secondo Berlusconi. Ma questa valutazione è considerata eccessiva e in più Wanda chiede di avere voce in capitolo sul progetto del nuovo stadio del Portello”.  

(rassegna stampa, Secolo d'Italia)

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Bambou Price en concert au nom du père

Afriquechos Magazine Interculturel - Lun, 19/01/2015 - 12:51
Le chanteur Bambou Price|

Les recruteurs venus le superviser pour l'amener en Europe sont repartis du Cameroun sans lui parce que le jeune footballeur Mbamba Motto, malade, ne pouvait montrer son talent. Et c'est Samuel Eto'o, plus jeune qui partira avec ces agents. Plus tard, le très prometteur joueur débarque au centre de formation du FC Nantes en plein hiver. Le froid martyrise les pieds de la pépite camerounaise qui ne peut s'exprimer. Fin d'un rêve. Alors qu'il aurait pu déprimer et s'enfoncer, Bambou va entamer une reconversion surprenante. Des centaines de feuilles blanches vont être noircies des chansons qu'il écrit à n'en point finir. Personnalité très ouverte, il va même intégrer un orchestre congolais et s'y sentir à l'aise. Bluffant, Mbamba Motto vient de sortir un album solo avec le nom d'artiste : Bambou Price. Y figure une superbe chanson, la meilleure de l'opus, bouleversante et captivante qui rend hommage à son père Motto Pierre. Le samedi 24 janvier 2015, à la Maison de Quartier des Dervallières de Nantes, le chanteur camerounais sera au cœur d'une soirée d'hommage à ce père assassiné dans la nuit du 24 au 25 janvier 1989. Au programme également DJ Lorenzo Madiba, l'Alchimiste.

Au hasard d'une interview dans l'émission « Chemins d'Afrique » sur Jet FM le 13 novembre 2014, Bambou Price avait révélé une profonde blessure dans un propos entrecoupé des sanglots : « Mon père est décédé, il y a 24 ans, j'avais à peine 10 ans et je souffre de ne pas connaître un seul de ses amis ou quelqu'un qui puisse me parler de lui, de ce qu'il était, de comment il était ». Touché, un groupe de Congolais décide de rendre hommage au disparu afin d'aider le fils à avancer. L'initiative va fédérer : Niclette Duama accepte d'assurer la production exécutive, DJ Lorenzo Madiba l'animation de la soirée et Huguette Eluka le plaisir des papilles.

« Même s'il n'y aura qu'une seule personne dans la salle… »

Cette soirée hommage a été préparée en secret, à l'insu de Bambou Price. Lorsque le 2 janvier 2015, la fine équipe d'organisation lui présente le projet et l'affiche, le chanteur fond en larmes et étale sa joie : « C'est mon plus beau cadeau de Noël. 25 ans après, mon père est enfin honoré ». Le lendemain, il se fend d'un coup de fil à sa mère au Cameroun. Prise d'émotion, elle laisse tomber le téléphone et se met à chanter des cantiques religieux. Et pour assurer une plus large communion lors de cet hommage, l'entrée à la soirée sera gratuite. Bambou qui va se produire, prévoit de présenter un répertoire très large qui ira des oeuvres de Christophe Maé, Lokua Kanza, Fally Ipupa jusqu'à ses propres chansons et promet : « Je serai à fond même si ce jour-là il n'y aura qu'une seule personne dans la salle. »|Botowamungu Kalome (AEM)

Le chanteur Bambou Price|
Le DJ Lorenzo Madiba en compagnie du chanteur Kavenah de System A|Photo : AEM
a productrice exécutive Niclette Duama à gauche sur la photo|Photo : AEM
Huguette Eluka qui va s'occuper de la partie gastronomique de la soirée en compagnie de son mari Anto Nzola "Coach Mourinho" |Photo : AEM

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