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Foto del corteo dell'A3F per il 1° maggio 2006
Questa mattina, ho scattato circa 230 foto al corteo per il 1° maggio, organizzato dall' Associazione Antirazzista Interetnica 3 Febbraio e dal Coordinamento di Lotta per il Lavoro.
Era presente anche una delegazione di ArciGay Napoli, che ha fatto un intervento nell'assemblea finale a microfoni aperti.
Potete trovare il link all'album fotografico sul relativo post, all'interno del mio spazio web.
Clikkate qui:
http://spaces.msn.com/eloran-the-bard/
Mi raccomando: se avete un po' di tempo, lasciate qualche commento!
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Primo Maggio a Napoli con l'A3F
COMUNICATO STAMPA
Napoli, 28 aprile 2006
L'associazione antirazzista e interetnica "3 febbraio" invita a partecipare alla manifestazione del Primo Maggio per una mobilitazione interetnica e per l'accoglienza incondizionata di tutti i fratelli e le sorelle immigrate.
Il corteo partirà lunedì primo maggio alle ore 10 da Piazza Garibaldi a Napoli.
Durante l'assemblea preparatoria che si è svolta oggi pomeriggio hanno dato la loro adesione, tra gli altri, i disoccupati del Coordinamento di Lotta per il Lavoro.
- Per la sanatoria generalizzata e senza condizioni!
- Basta con la criminalizzazione degli immigrati, piena libertà di espressione per tutti!
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Grandi manifestazioni di immigrati negli USA
Negli Stati Uniti, migliaia di immigrati, prevalentemente ispanici, sono scesi in piazza per protestare contro il blocco della nuova legge.
La norma in questione avrebbe dovuto rendere più facile l'ottenimento della cittadinanza.
Invece, pare che le politiche USA sull'immigrazione subiranno una sterzata in senso ancora più restrittivo.
Ecco i links ad articoli di Internazionale e del Resto del Carlino:
http://www.internazionale.it/home/primopiano.php?id=12244
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/04/10/5411092
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Pierluigi
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Burocrazie culturali
Vogliamo far conoscere la vicenda di Pierre Preira, nostro fratello senegalese. L’associazione 3 febbraio denuncia la trafila burocratica alla quale gli studenti stranieri sono sottoposti e chiede di rendere nota la vicenda. Segue la lettera scritta da Pierre Preira.
Ass. 3 febbraio-Napoli
Sono un cittadino senegalese, e vorrei raccontarvi brevemente la mia vicenda. In marzo 2004, ho conseguito la laurea in "Economia e Gestione dei servizi turistici" presso l'Università Partenope di Napoli.
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Articolo de "Il Tempo" sulla manifestazione a Roma contro la guerra in Iraq
pagina web:
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=892533
Gli striscioni dei pacifisti: «Via da Nassiriya»
Nessun momento di tensione tra i manifestanti. Bertinotti: «È stato sconfitto il partito della guerra»
di EMANUELE DEL GRECO
ALLA fine ha vinto il buon senso e la libertà di manifestare senza eccessi. I timori dei giorni scorsi, le paure e le ansie che hanno preceduto lo svolgimento della manifestazione di ieri a Roma contro la guerra in Iraq in occasione del 3° anniversario dall’inizio delle ostilità, per fortuna sono stati smentiti. Il corteo, riunito in piazza Esedra alle spalle della stazione Termini, è partito alle 15 per arrivare alle 16,45 in piazza Navona dove è arrivato lo sciogliete le righe alle 18. Al massimo 10mila le presenze, anche se il solito balletto di numeri oscilla fino a arrivare a cifre cinque volte superiori. Tutto il percorso è stato controllato dalle forze dell’ordine, con l’assembramento maggiore di poliziotti a piazza Venezia, presidiata su tutti i lati. Le camionette del Reparto Mobile chiudevano via del Corso e Corso Vittorio Emanuele II, mentre una fitto cordone di agenti circondava il complesso del Vittoriano, ritenuto possibile obiettivo di eventuali atti vandalici. Di atti del genere, però, non ce ne sono stati, anzi, anche i cori che venivano scanditi dal corteo. Fuori dal coro, si sono uniti alla protesta anche i gruppi romani di Action, comitato autonomo per l’assegnazione delle case e del Gefis, Genitori Figli Sottratti, che da tempo manifesto in pianta stabile in via dei Fori Imperiali. I gruppi più folti, guidati in testa da Giuliana Sgrena, erano quelli dei Verdi, della Sinistra Radicale, dei Cobas, di Radici, di alcune delegazioni di Iraq, Palestina e Kurdistan e dei centri sociali, come già accennato, «onorati» dalla presenza di una rappresentanza del Leoncavallo milanese. Il serpentone, molto allungato, quando la testa aveva raggiunto piazza Navona era ancora dalle parti di largo Corrado Ricci, alla fine di via Cavour. Al grido di «via da Nassirya», come anticipato nel rispetto dei caduti italiani in Iraq, i manifestanti hanno chiesto a gran voce il ritiro delle truppe. Anche il temuto rogo di bandiere americane e israeliane non si è verificato, sotto gli occhi vigili dei leader politici intervenuti per l’occasione. Fausto Bertinotti si è unito alla carovana, ovviamente nel settore di Rifondazione Comunista e della Sinistra Radicale, all’altezza di via Cavour. Prima di abbandonare il gruppo, non molto dopo il suo arrivo, ha definito un successo la manifestazione: «Oggi è stato sconfitto il partito della guerra, ora il rischio è che il conflitto si estenda anche all’Iran». Poco lontano ha sfilato anche Oliviero Diliberto e ancora più avanti Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, tra i maggiori sostenitori della protesta. Una volta arrivati a piazza Navona sul palco allestito dai comitati di «Iraq libero» ha tenuto il suo intervento Giuliana Sgrena, in particolare, chiedendo a gran voce il ritiro delle truppe dall’Iraq.