Acasă

Essere immigrati non è un crimine

Nelle ultime settimane abbiamo assistito al peggio del razzismo di questo Paese. Non bastavano le cannonate, che i ministri leghisti avevano promesso agli immigrati qualche anno fa, o le false statistiche sull’incidenza dell’immigrazione sulla criminalità in Italia, ora ci troviamo di fronte al linciaggio mediatico e non solo dell’essere immigrati. Un crimine atroce e violento come lo stupro, l’offesa e la violenza contro le donne, è diventata per i giornali italiani e nel senso comune una affare etnico. Il dolore delle donne che hanno subito questa violenza non viene considerato e anche le colpe di questi criminali che lo hanno provocato, si stemperano nella caccia all’immigrato che i più razzisti hanno condotto. Questi criminali sono nostri nemici,fanno male alla nostra gente e ad ognuno di noi, sono nemici dell’umanità. Allo stesso tempo siamo contro chi utilizza questi pretesti per attaccare indiscriminatamente gli immigrati. Essere immigrati spesso per tanti di noi è una scelta obbligata per sfuggire alla guerra e alla fame, è l’unica possibilità per realizzare una vita migliore. Purtroppo a causa delle leggi razziste degli Stati siamo costretti a rimanere nella clandestinità, noi vorremo regolarizzarci e anche se lavoriamo questo Stato ci impedisce di farlo. Siamo nati per caso in altre parti del mondo, per scelte spesso obbligate facciamo l’emigrazione, per forza e per volere di questo Stato siamo costretti alla clandestinità.

FESTIVAL INTERETNICO, GENOVA: IL MONDO E' QUI, INTEGRAZIONE O CONVIVENZA INTERETNICA?

PROGRAMMA
Giovedì 16
16.00 presentazione
16.30 laboratorio creativo per bimbi e bimbe ‘Afrique art’ di Stefania Fiora
19.00 Presentazione del libro ‘Il Muro Invisibile’ di A. Ballerini ed. Fratelli Frilli a cura dell’A3F
21.00 Dibattito ‘Centro storico: storie di ordinaria repressione’
a cura dell’A3F intervengono Juan Pablo O. e Serigne M.
Venerdì 17
17.00 presentazione del libro ‘Il senso dell’umanità - l’impegno dopo lo tsunami’ di D. Renzi
a cura di Socialismo Rivoluzionario
19.00 tavola rotonda ‘Quale solidarietà?’ intervengono le associazioni coordina Barbara Sciolla

LA REPRESSIONE CONTINUA I FRATELLI MUOIONO

FERMIAMO LA VIOLENZA RAZZISTA DELLO STATO
CON GLI IMMIGRATI PER AFFERMARE LA DIGNITA’ E LA VITA

E’ accaduto di nuovo, mercoledì 25 maggio a Torino, durante una retata in un condominio abitato da fratelli immigrati, muore Eddie un fratello nigeriano di 26 anni, mentre era in visita da amici,la polizia irrompe nel palazzo,sfonda le porte e lui per scappare perché senza documenti cade (?) dal balcone del terzo piano.
Sono passate 2 settimane dall’ uccisione di Ibra da parte della polizia e Mamadou annegato per scappare anche lui da un controllo delle forze dell’ ordine perché senza documenti.

diario del 1° maggio 2005

Anche se con un poco di ritardo è necessario ritornare a scrivere del nostro 1° maggio e di quello che ha rappresentato per tutti noi di A3f ma non solo.In tutte le città dove è presente la nostra associazione si sono svolte manifestazioni alle quali ha aderito Socialismo rivoluzionario più altre sigle e associazioni. Milano,Vicenza,Genova,Bologna,Firenze,Roma,Napoli,Palermo,Torino hanno visto le loro piazze colorarsi di migliaia di fratelli e sorelle immigrati/e che in maniera diversa da città a città hanno dato vita ad un 1° maggio di lotta interetnica ed internazionalista e attraverso presidi,cortei,assemblee durante le quali appassionate e significative discussioni di decine e decine di fratelli e sorelle si è ribadito l'impegno nella lotta per affermare sempre di più la solidarietà interetnica,l'accoglienza incondizionata di tutti e tutte,il sostegno alla lotta dei popoli e l'impegno contro le guerre ed il terrorismo.

violenze razziste ed istituzionali

Denunciamo l’ennesima aggressione violenta ad un nostro fratello immigrato ad opera dei Carabinieri.

L’episodio è successo a Varcaturo (Napoli) sabato 30 aprile. Alcuni Carabinieri in borghese e senza qualificarsi come pubblici ufficiali si sono avvicinati al nostro fratello e gli hanno chiesto di consegnar loro la droga.Poichè nella zona sono tanti i casi in cui malviventi spacciandosi per forze dell’ordine hanno derubato e picchiato gli immigrati, il nostro ha avuto paura ed è scappato. Men che mai possedeva droga. A questo punto è stato inseguito dai quattro carabinieri,raggiunto,pestato,denudato e privato delle scarpe. In queste condizioni è stato trattenuto per due giorni in caserma e portato il 2/5/2005 dinanzi al giudice. Purtroppo è stato condannato per resistenza e lesioni al pubblico ufficiale. La cosa strana è che il nostro fratello presenta numerose tumefazioni in tutto il corpo e nei due giorni in caserma non ha avuto modo neanche di lavarsi e disinfettarsi le ferite insanguinate mentre i Carabinieri ci sono sembrati in buono stato.