- Rassegna stampa Manifestazioni DONNA, VITA LIBERTÀ
- Rassegna stampa sull'Appello delle e degli ambulanti di Via Bologna - Napoli
- Gli immigrati contro la criminalità: racconto della giornata del 1° Agosto 2021 a Sant'Antimo (NA) - Rassegna stampa e Foto
- VACCINAZIONI
- Rassegna stampa sulla riapertura simbolica del mercato interetnico di Via Bologna, a Napoli - 17 Aprile 2021
- Rassegna stampa sul presidio degli ambulanti del mercato interetnico di Via Bologna - 10 Aprile 2021
- CIAO MARCELLO
- Employee Regularization Norms 2020
- SULLA REGOLARIZZAZIONE 2020
- Contro il razzismo - sanatoria e libertà per tutti/e gli immigrati/e
Rifugiati: Il nostro diritto non è politico, è un diritto umano!
Il Comune di Milano ha deciso di scippare i nostri diritti silenziosamente, cosa inaccettabile, motivo per cui noi abbiamo dato vita ad una lotta per il nostro diritto ad un alloggio che ci è garantito dalla Convenzione di Ginevra del 1951 Noi viviamo in una situazione veramente orribile ed è per questo che pensiamo che la nostra richiesta sia molto seria e vada considerata, dal Comune di Milano il quale nei nostri incontri ha dimostrato di non avere un piano per dare risposta ai nostri diritti.
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Una scuola per tutti, aperta al mondo, senza discriminazioni
Appello ai giovani, agli immigrati e a chi lavora nella scuola
Una nuova decisione del governo Berlusconi, una nuova “idea” della Lega , un’altra ingiustizia: i bambini immigrati non potranno andare a scuola insieme agli altri bambini, avranno classi differenziate, separate. Classi di serie B. I bambini immigrati saranno divisi dagli altri bambini. Studieranno separatamente, giocheranno separatamente. Quello che c’è di più bello e importante per i bambini cioè stare insieme e crescere insieme, viene impedito. Nelle classi differenziate dovranno andare i bambini che avrebbero, secondo loro, difficoltà a parlare italiano, ad integrarsi. Ma i bambini imparano rapidamente le lingue, e molte altre cose, proprio perché non hanno chiusure mentali né sentimentali. E i bambini immigrati spesso sono più maturi dei loro coetanei perché hanno vissuto il cambiamento ed a volte la sofferenza.
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Come continuare l'impegno antirazzista dopo il 4 ottobre
La manifestazione del 4 ottobre a Roma è stato un successo; all’appello per una manifestazione nazionale antirazzista lanciato da Socialismo rivoluzionario nel mese di giugno, l’A3F ha subito risposto e ha cominciato a costruire un evento che è stato unico in Italia e che si è fatto sentire ai quattro angoli del mondo. Dall’Argentina al Senegal alla Cina alla Francia, non c’è oggi luogo in cui non si è saputo della manifestazione. 15.000 anime, di colori e provenienze diverse, unite nel gridare la propria voglia di una società più libera e più giusta, in cui poterci tutti riconoscere come parte di una stessa e sola “razza” - la specie umana, e in cui tutti possano vivere dignitosamente e in sicurezza, senza essere sfruttati, e senza subire attacchi razzisti nelle nostre città. Quella folla vivace, rumorosa e colorata gridava anche la nostra determinazione nel denunciare il razzismo “democratico”, quel razzismo alimentato dai luoghi comuni e dalla politica e diffuso nella società che vuole criminalizzare “lo straniero” o il “clandestino”, che vuole dividere, o assimilare, sulla base di una presunta superiorità di una cultura (“la nostra!”), che vede nella diversità un problema o un pericolo per l’ordine pubblico.
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Basta con le retate a Palma Campania
L'associazione 3 Febbraio di Palma Campania (Napoli) denuncia le continue e ingiustificate retate di immigrati da parte delle forze dell'ordine e chiede a tutti gli antirazzisti di firmare una petizione rivolta al sindaco di Palma Campania.
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Solidarietà con Wael, no all'espulsione!
Wael, un giovane egiziano di Saronno che da quando è arrivato ha sempre svolto attività lavorativa come muratore ed è stato sempre impegnato per la difesa dei più deboli e degli altri immigrati, è stato fermato e arrestato dalla Polizia Ferroviaria di Vercelli il 19/10/2008 perché in mancanza del permesso di soggiorno, con minaccia di rimpatrio.
Mentre la polizia arrestava Wael per il semplice fatto di essere sprovvisto di regolare documento, l’assassino di Said – ucciso lo scorso giugno perché richiedeva gli stipendi arretrati, amico dello stesso Wael – veniva scarcerato e gli venivano concessi gli arresti domiciliari.
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