Acasă

Solidarità con gli abitanti di via Bravetta a Roma

Roma Residence di Via Bravetta, lo sgombero continua.

Durante l’intera giornata di ieri le forze dell’ordine hanno presidiato permanentemente il Roma Residence perchè andasse a compimento la decisione del Comune di Roma già avviata negli scorsi mesi, di chiudere un’intera palazzina del Residence di via Bravetta, come passo ulteriore per chiudere definitivamente l’intero Residence. Ogni abitazione è stata serrata, lasciando fuori famiglie intere con bambini, anziani che sono scese in strada e hanno dato vita ad un presidio chiedendo una casa. Tutta questa gente ha dovuto trascorrere la notte all’addiaccio. Il Comune di Roma e il proprietario dello stabile Mezzaroma hanno scritto il loro destino: fuori dal Residence, nessuna alternativa abitativa, quindi tutti per strada. Ma queste persone e noi con loro vogliamo cambiare questo destino e contribuire a scriverne un altro che sia degno per degli esseri umani.

Convegno nazionale 2006 organizzato dall'A3f-Napoli

L’associazione Nazionale Interetnica ed Antirazzista “3 febbraio” organizza ed invita a partecipare al Convegno nazionale 2006 dal titolo:

“LIBERTA’ - SOLIDARIETA’ - APERTURA”
e
IL FASCINO DISCRETO DELLA LEGALITA’.
“L’Italia multietnica e la convivenza possibile”

Il Convegno si svolgerà a Napoli il 12 ottobre p.v. presso la sala della Provincia S. Maria La Nova.

Nel Convegno si affronteranno temi importanti dal punto di vista giuridico ma soprattutto si porrà l’attenzione sulla convivenza tra genti di diverse etnie,fede e cultura con l’obiettivo di voler andare oltre ogni logica integrazionista che limita e diventa fallimentare nella prospettiva di una società umanamente più avanzata.

Una lettera per costruire l’accoglienza

[acidfree:308]Cosa succede nella vita di centinaia di migliaia di immigrati in questi mesi? E’ difficile certo saperlo. Bisogna cercare di capire, di sentirsi vicini. Persone di paesi diversi, con lingue e culture differenti, però persone con tante cose simili: in comune non ci sono solo i tanti problemi, ma anche speranze e possibilità.
Non si può capire il popolo degli immigrati partendo da come li raccontano giornali e televisione, o da come ne parlano i politici italiani.
Chi guarda veramente alla tragedia di altre centinaia di donne e uomini morti nel mare in questi mesi, non come un fatto di cronaca ma pensando ai loro volti, ai nomi, alle storie, alle persone care che, nei paesi di origine o qui in Italia, aspettano con angoscia notizie che non verranno? Dai politici poche parole di indignazione e ancora repressione, mentre sono loro i principali responsabili.

Lettere dal Sahara

Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta
Scheda del film a cura del Festival del Cinema di Venezia
Interpreti: Djibril Kebe, Paola Ajmone Rondo
Durata: h 2.03

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[acidfree:306] L’Associazione nazionale antirazzista e interetnica ‘3 febbraio’ promuove il film di Vittorio De Seta accolto con entusiasmo al Festival del Cinema di Venezia e in proiezione dal 1 settembre in tutte le sale italiane.
L’invito speciale è rivolto a tutti i fratelli e sorelle che conosciamo, a tutte le persone schierate contro il razzismo e per una società aperta, libera e solidale che potranno vedere il film a prezzo ridotto.

Quando la carta vale più della propria pelle

Purtroppo tutti abbiamo visto come questa affermazione non è una metafora ma la triste realtà per milioni di immigrati, anche per quelli che dopo immani peripezie riescono a regolarizzarsi e ad avere il famoso “pezzo di carta”, ovvero il titolo di soggiorno in Italia.
Ieri a Napoli Svetlana ha rischiato la propria vita per recuperare il soggiorno. E' rimasta ustionata, dopo essere riuscita a far evacuare gli anziani che erano nella casa andata in fiamme in via dei Mille.
A nulla sono servite le grida di chi voleva trattenerla, e tutto questo perché a suo dire, e con la conferma puntuale dei poliziotti intervistati, senza quelle “carte” Svetlana per questo Stato non sarebbe stata nessuno. Nonostante sia qui da anni, nonostante si prenda cura di altri italiani che ne hanno bisogno, nonostante sia conosciuta dalla gente del posto. Nonostante parli l'italiano e forse è anche a conoscenza più di tanti noi della nostra storia.