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Riunione del coordinamento Stop Razzismo

Il coordinamento Stop Razzismo di Napoli invita ad un'assemblea cittadina contro il pacchetto sicurezza che tra le altre cose vuole mettere sotto accusa la solidarietà umana.
Diversamente da una prima convocazione l'assemblea si svolgerà mercoledì 25 febbraio alle ore 18 c/o Associazione ANIDA.

Auguri, 3 Febbraio

Il 3 febbraio del 1996, 13 anni fa, 50 mila persone si trovarono a Roma per una delle più partecipate manifestazioni di immigrati in Europa. Venivamo dalle città, dalle fabbriche e dalle campagne di tutta Italia, non al seguito di grandi partiti o sindacati, ma con mille comitati, associazioni, gruppi, in una parola: autorganizzati.

Ancora il razzismo ha colpito

L’ispettore di polizia e responsabile dell’ufficio immigrazione, Salvatore Morra, il 31 gennaio a Civitavecchia ha sparato con un fucile in modo premeditato a Diouf, il suo vicino di casa, uccidendolo. Gli è sembrato giusto farsi giustizia da solo, perché Diouf è un immigrato. E ancora, un giovane di 30 anni di origine indiana che dormiva alla stazione Nettuno di Roma è stato malmenato da un gruppo di razzisti che gli hanno poi dato fuoco. Il ragazzo è in condizione critiche.

Solo con la solidarietà c'è sicurezza

Nonostante leggi più dure. Nonostante i militari nelle città. Nonostante il pattugliamento delle coste. Nonostante gli accordi tra gli stati per le espulsioni, le nostre città continuano ad essere più insicure e non si ferma la tensione a una vita dignitosa e l’affermazione delle speranze e dei bisogni di tante nostre sorelle e fratelli che continuano ad arrivare.

Siamo vicini e solidali agli/alle immigrati/e che in questi giorni a Lampedusa lottano chiedendo di non essere rimpatriati e di essere accolti.

Solidarietà con il popolo palestinese

Contro l’aggressione israeliana

E’ sotto gli occhi del mondo il tremendo e feroce attacco sferrato dallo stato di Israele contro la popolazione palestinese che vive a Gaza che ha già provocato migliaia di vittime civili, fra morti e feriti. La gente di Gaza è già stremata, segregata e costretta a vivere in un fazzoletto di terra dove vengono negati da parte dello stato sionista ogni diritto, dall’acqua alle cure mediche. Quello che si sta consumando è un vero proprio atto di genocidio. E’ evidente, al di là delle ragioni ufficiali di Israele, che l’intenzione è quella di stroncare la resistenza palestinese, che pur fra tante contraddizioni, soprattutto nella scelta delle proprie direzioni politiche, continua nonostante gli attacchi, i massacri e il regime di segregazione cui è costretta a vivere la popolazione palestinese.