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Repressione al campo Rom

Ancora un'altro incivile atto di repressione da parte dello Stato nei confronti di uomini donne e bambini che avevano trovato una sistemazione nel campo Rom di Villa Troili a Roma.Ancora una battaglia di civiltà da vincere per la nostra associazione.

COMUNICATO DI SOLIDARIETA’ CON LA COMUNITA’ ROM di Via di Villa Troili

Mercoledi 16 febbraio al mattino in Via di Villa Troili nel campo Rom attrezzato ormai da anni, fiore all’occhiello del Comune di Roma, si sono per l’ennesima volta presentate forze dell’ordine, questa volta in particolare del corpo di polizia, perquisendo e controllando gli abitanti del campo; 7 persone sono state portate in Questura per “controlli”, alcuni dei quali hanno ricevuto il foglio di espulsione e un fratello è stato portato al CPT di Ponte Galeria. Questa operazione ha inoltre smantellato le baracche della parte posteriore il campo dove delle famiglie avevano trovato un luogo favorevole, in mancanza di alternativa, dove appoggiarsi. Lo smantellamento senza che alle famiglie fosse assegnato un luogo dove andare, ha significato che tutti, bambini compresi, siano costretti da allora a passare le notti all’aperto.
L’episodio che si è verificato, di intimidazione e repressione nei confronti di queste comunità Rom viene a seguito di altri pesanti atti da parte di diversi corpi delle forze dell’ordine per cui l’Associazione antirazzista e interetnica “3 Febbraio” ha sporto denuncia.
Le persone colpite di queste comunità sono da diversi anni in questo Paese, hanno lottato per ottenere un’adeguata sistemazione, hanno scelto di contribuire in termini di cultura e di solidarietà allo sviluppo di una coscienza antirazzista e interetnica. La loro richiesta di asilo e di soggiorno è stata disattesa nel tempo da parte dello stato italiano. Per questo denunciamo la grave discriminazione nei confronti delle popolazioni Rom e facciamo appello a tutte le realtà di solidarietà, a tutti gli antirazzisti di stringerci intorno alla comunità di Via di Villa Troili perché:
-finisca immediatamente la repressione in corso,
-tutti ottengano l’accoglienza in questo paese, che sia il diritto d’asilo (motivato dalle persecuzioni per queste popolazioni nei Paesi d’origine), o il permesso di soggiorno.

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Eh già,è proprio ora di sme da Valeria Severino
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