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Solidarietà autorganizzata per non dimenticare

Ad un mese dalla tragedia del sud-est asiatico, ci troviamo con amarezza a misurare non solo sugli organi di informazione ma anche tra la gente una logica della dimenticanza. Eppure sono vive in ognuno di noi le piccole e grandi azioni di solidarietà compiute dalla nostra gente. Questo ci chiama ad un maggiore e più profondo impegno per la solidarietà interetnica. E’ ora di far marciare e diffondere il nostro appello di solidarietà con le popolazioni del sud-est asiatico. Discutere direttamente con centinaia di fratelli, riunire le nostre assemblee come quelle tenute a Palermo e Milano ci insegnano. Per quanto ci riguarda l’unica solidarietà concreta che conosciamo è quella autorganizzata, gli altri tentativi, anche se validi e buoni, rischiano di disperdersi e di dare forza al sistema oppressivo degli stati. Abbiamo bisogno di riunirci e proporre alla gente di questo Paese e a tutti gli immigrati una strada di solidarietà autorganizzata, di lotta, di accoglienza. Facciamo riflettere tutti sulle nostre ragioni di fondo. Proponiamo un impegno per la solidarietà interetnica permanente e autorganizzata facendo schierare anche realtà, piccole e grandi che si impegnano nell’immigrazione. Andiamo verso i fratelli, per conoscerli e sapere come stanno vivendo questo dramma, che significa per tanti di loro ritornare ai drammi quotidiani della propria gente nel sud del mondo. Dobbiamo fomentare con forza il riconoscimento tra tutta la gente del mondo che vive in questo Paese, e che si può unire e lottare per una vita migliore da subito.