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La solidarietà che in tutto il mondo si è sviluppata all’indomani della catastrofe del sud est asiatico ci dice che l’umanità ha la volontà di reagire di fronte alla distruzione e alla sofferenza. Eppure, nello stesso momento, il sistema degli stati, con le guerre, le leggi oppressive, la tenace volontà di limitare la libertà delle persone di spostarsi per cercare migliore fortuna in altri paesi, produce altrettanta sofferenza e distruzione, tanto da competere con quella dovuta agli eventi naturali.
Tante persone stanno donando denaro e vorrebbero donare la loro disponibilità e il loro tempo per venire incontro alle popolazioni colpite dal maremoto. Possiamo fidarci di quegli Stati distruttori in questa opera di salvataggio di nostri fratelli e sorelle?
Gli Stati, quelli dei paesi della regione e quelli occidentali accorsi con urgenza anche per la presenza di tanti turisti, hanno certamente il dovere di intervenire con tutti i mezzi e di rimediare laddove non hanno prevenuto il pericolo. Ma poi ci sarà da ricostruire. Non solo le case, le strade, i luoghi di lavoro, ma anche la vita di migliaia e migliaia di persone che hanno perso tutto, che rimarranno in un paese pieno di debiti perché in questo si trasformano gli aiuti economici, oppure che sceglieranno di andarsene altrove, in un mondo che non tollera la libertà di circolazione delle persone.
Questa ricostruzione non è affare degli Stati o delle multinazionali, ma delle società del mondo, della gente che vuole capire quello che succede ai loro simili e dare una mano, non delle istituzioni che cercano nuovi spazi di potere o di sfruttamento.
Per questo l’Associazione 3 Febbraio di Napoli ha deciso di costituire un Fondo Interetnico di Solidarietà con le Popolazioni del Sud Est Asiatico.
Interetnico, perché non cerchiamo una semplice integrazione e tolleranza tra diversi, ma ci impegniamo per il dialogo tra le culture, le etnie e i popoli del mondo e crediamo che da questo possa nascere una umanità nuova e migliore, oltre che la soluzione ai problemi di razzismo e oppressione.
Solidale, perché la solidarietà tra gli esseri umani è uno dei nostri valori ispiratori e anche il migliore punto di incontro che le culture di ogni provenienza, laica o religiosa, razionale o spirituale, possono trovare per confrontarsi.
Un fondo, perché cercheremo di raccogliere i soldi necessari per dare vita ad iniziative per aiutare le popolazioni colpite: favorendo l’acquisto di beni durevoli, valutando possibili esperienze di adozione a distanza o di accoglienza diretta, finanziando progetti locali basati sulla capacità di auto organizzazione delle persone.
Non lo faremo con i governi, con le ambasciate, con le organizzazioni sovranazionali. Lo faremo con i fratelli e le sorelle di quei paesi che vivono qui.
Non chiederemo di inviare SMS, piuttosto chiederemo di essere pronti a riceverne per avere notizie di ciò che è stato realizzato con la propria donazione.
Contattaci per avere informazioni sulla costituzione del Fondo Interetnico di Solidarietà con le Popolazioni del Sud Est Asiatico, per conoscere i progetti che si stanno preparando, per suggerire nuove idee e naturalmente per portare la tua donazione.
fondointeretnico@a3f.org
349 8333602 – 328 6293047
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A3F-2005-01-12-FondoInteretnico.pdf | 58.03 KB |
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