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Grandi manifestazioni di immigrati negli USA

Negli Stati Uniti, migliaia di immigrati, prevalentemente ispanici, sono scesi in piazza per protestare contro il blocco della nuova legge.
La norma in questione avrebbe dovuto rendere più facile l'ottenimento della cittadinanza.
Invece, pare che le politiche USA sull'immigrazione subiranno una sterzata in senso ancora più restrittivo.

Ecco i links ad articoli di Internazionale e del Resto del Carlino:

http://www.internazionale.it/home/primopiano.php?id=12244

http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/04/10/5411092

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Pierluigi

Burocrazie culturali

Vogliamo far conoscere la vicenda di Pierre Preira, nostro fratello senegalese. L’associazione 3 febbraio denuncia la trafila burocratica alla quale gli studenti stranieri sono sottoposti e chiede di rendere nota la vicenda. Segue la lettera scritta da Pierre Preira.

Ass. 3 febbraio-Napoli

Sono un cittadino senegalese, e vorrei raccontarvi brevemente la mia vicenda. In marzo 2004, ho conseguito la laurea in "Economia e Gestione dei servizi turistici" presso l'Università Partenope di Napoli.

Articolo de "Il Tempo" sulla manifestazione a Roma contro la guerra in Iraq

pagina web:
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=892533

Gli striscioni dei pacifisti: «Via da Nassiriya»

Nessun momento di tensione tra i manifestanti. Bertinotti: «È stato sconfitto il partito della guerra»

di EMANUELE DEL GRECO

ALLA fine ha vinto il buon senso e la libertà di manifestare senza eccessi. I timori dei giorni scorsi, le paure e le ansie che hanno preceduto lo svolgimento della manifestazione di ieri a Roma contro la guerra in Iraq in occasione del 3° anniversario dall’inizio delle ostilità, per fortuna sono stati smentiti. Il corteo, riunito in piazza Esedra alle spalle della stazione Termini, è partito alle 15 per arrivare alle 16,45 in piazza Navona dove è arrivato lo sciogliete le righe alle 18. Al massimo 10mila le presenze, anche se il solito balletto di numeri oscilla fino a arrivare a cifre cinque volte superiori. Tutto il percorso è stato controllato dalle forze dell’ordine, con l’assembramento maggiore di poliziotti a piazza Venezia, presidiata su tutti i lati. Le camionette del Reparto Mobile chiudevano via del Corso e Corso Vittorio Emanuele II, mentre una fitto cordone di agenti circondava il complesso del Vittoriano, ritenuto possibile obiettivo di eventuali atti vandalici. Di atti del genere, però, non ce ne sono stati, anzi, anche i cori che venivano scanditi dal corteo. Fuori dal coro, si sono uniti alla protesta anche i gruppi romani di Action, comitato autonomo per l’assegnazione delle case e del Gefis, Genitori Figli Sottratti, che da tempo manifesto in pianta stabile in via dei Fori Imperiali. I gruppi più folti, guidati in testa da Giuliana Sgrena, erano quelli dei Verdi, della Sinistra Radicale, dei Cobas, di Radici, di alcune delegazioni di Iraq, Palestina e Kurdistan e dei centri sociali, come già accennato, «onorati» dalla presenza di una rappresentanza del Leoncavallo milanese. Il serpentone, molto allungato, quando la testa aveva raggiunto piazza Navona era ancora dalle parti di largo Corrado Ricci, alla fine di via Cavour. Al grido di «via da Nassirya», come anticipato nel rispetto dei caduti italiani in Iraq, i manifestanti hanno chiesto a gran voce il ritiro delle truppe. Anche il temuto rogo di bandiere americane e israeliane non si è verificato, sotto gli occhi vigili dei leader politici intervenuti per l’occasione. Fausto Bertinotti si è unito alla carovana, ovviamente nel settore di Rifondazione Comunista e della Sinistra Radicale, all’altezza di via Cavour. Prima di abbandonare il gruppo, non molto dopo il suo arrivo, ha definito un successo la manifestazione: «Oggi è stato sconfitto il partito della guerra, ora il rischio è che il conflitto si estenda anche all’Iran». Poco lontano ha sfilato anche Oliviero Diliberto e ancora più avanti Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, tra i maggiori sostenitori della protesta. Una volta arrivati a piazza Navona sul palco allestito dai comitati di «Iraq libero» ha tenuto il suo intervento Giuliana Sgrena, in particolare, chiedendo a gran voce il ritiro delle truppe dall’Iraq.

engageons-nous pour construire un reseau de dèfense legaLE



Article de Marcello Emilio Tomassini traduit par le journal rèvolutionnai

re,socialiste,libertaire "La Comune" du 28 Novembre 2005-n°53.



Engageons-nous pour construire un réseau de défense légale.



Je suis engagé depuis aucuns ans à Rome pour construire un réseau

d'avocats à faveur des frères et soeurs immigrés;est un engagement à

l'ègard des façons avec lesquels ameliorer notre association.

L'assistance légale est un des aspects de notre activité et de la Commis











la solidaritè offensive

Article de Mamadou Ly traduit par le journal révolutionnaire,socialiste,li

bertaire "La Comune" du 6 fevrier-n°57.



Le Kenya refuse une honteuse offrande



La "solidarité"offensive

La Might Mix,une entreprise neozelandaise,a envoyé 42 tonnes de nourri

ture pour chiens pour rassasier les enfants du Kenya.En face des réac

tions dans le Pays(et non seulement)la propriétaire de l'entreprise s'a

aussi offensé,en soulignant l'haut valeur nourissant du produit généreu