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Denuncia A3F operai bengalesi ridotti in schiavitù - Sant'Antimo (NA)

Comunicato A3F:

A S.Antimo vivono migliaia di bengalesi e quasi tutti loro sono impiegati nell'industria tessile.
In alcune fabbriche siamo venuti a conoscenza di condizioni di vera e propria schiavitù. Turni di 14 ore al giorno con un padrone anch'esso bengalese che costringe i lavoratori a lavorare per meno di 3 euro allora. Questo stesso padrone usa, per ricattare gli immigrati, sequestrare il loro passaporto così da non potersi muovere e cercare lavoro altrove.

Il made in Italy sulla pelle degli immigrati: Domenica 2 Febbraio, ore 16, assemblea di lotta dei lavoratori bengalesi di S. Antimo (Na)

AGGIORNAMENTO DI VENERDÌ 31 GENNAIO:

Cari amici e amiche,

cresce la mobilitazione verso l'assemblea dei lavoratori bengalesi in lotta nelle fabbriche di S.Antimo.

Oggi c'è stato un volantinaggio davanti la moschea che ha coinvolto l'assieme della comunità musulmana. Infatti tanti altri, tra cui
fratelli del Burkina Faso, della Costa d'Avorio, della Nigeria, hanno espresso la volontà di unirsi in questa lotta. Intanto hanno assicurato
la loro presenza alcuni giornalisti bengalesi della rete NTV.

Lampedusa: l'accoglienza dello stato è disumana, sì all'accoglienza umana

Cari amici e amiche,

Ecco qui di seguito la nostra presa di posizione sulla vicenda di Lampedusa.

Le immagini disumane a cui abbiamo assistito, grazie alla denuncia di un profugo siriano rinchiuso nel centro di accoglienza, gridano verità e giustizia. Una verità e una giustizia che non verrà dai politici né da alte cariche dello stato presuntamente schierate a favore degli immigrati. Cominciando da Napolitano, la cui legge del '98 ( Turco-Napolitano) ha istituito questi centri, passando per l'inconcludente ministro Kyenge o la presidente della Camera Boldrini.