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In piazza eravamo davvero tanti: decine di migliaia di persone contro il razzismo, per la regolarizzazione generalizzata e l’accoglienza senza condizioni.
Non è stato semplice il percorso che fin dal mese di giugno ha impegnato la nostra associazione nella costruzione di questa manifestazione.
Il convegno di “Stop razzismo” (coordinamento nazionale nato dopo la manifestazione antirazzista del 4 ottobre 2008), aveva lanciato a metà giugno una manifestazione nazionale contro il razzismo. Su questa base abbiamo cercato di coinvolgere tutte le forze antirazziste in questo paese.
Dalla CGIL all’ARCI tanti non vedevano la necessità della manifestazione e soprattutto pesava troppo la loro internità alla politica del centro sinistra che sull’immigrazione ha gareggiato con la destra in quanto a chiusure. Siamo riusciti sulla base di obiettivi chiari ad unire un fronte antirazzista molto variegato. In piazza c’erano davvero tutti dai politici sempre più ambigui ed inconcludenti all’arcipelago di associazioni di volontariato che invece giorno per giorno vivono con coraggio la solidarietà.
C’erano i lavoratori del nord sempre più multietnici vista la presenza massiccia nelle fabbriche degli immigrati.
C’erano i rifugiati di piazza Oberdan (Milano) provenienti dal corno d’Africa e quelli di Caserta che vengono dall’Africa dell’Ovest. C’erano migliaia di giovani, le comunità i comitati antirazzisti che hanno rappresentato insieme a Stop razzismo l’ambito in cui è incontrato nella manifestazione la corrente dell’antirazzismo radicale.
Eravamo tutti uniti ma anche molto diversi: il nostro antirazzismo è radicale perché non fa dipendere i diritti e i valori dalle “condizioni” di opportunità che man mano si accampano per negare la vita delle persone. La manifestazione ci consegna ora una grande responsabilità: costruire nella vita di tutti i giorni luoghi in cui impegnarci per battere il razzismo. L’ impegno che ci ha motivato ad essere insieme a Roma deve diventare quotidiano, stabile e organizzato. La gente che approda in questo Paese ha tanti bisogni e tanti sogni che vanno conosciuti, scoperti, liberati e difesi. La loro vita è in pericolo dalle bande razzista e fasciste non meno dal razzismo della polizia democratica. Conoscersi, unirsi organizzarsi diventa oggi più che mai decisivo. Il più delle volte questa unione permette di sventare attacchi, di far venir fuori il coraggio e di moltiplicare la speranza. C’è bisogno di impegno per vivere una vita degna, per scegliere meglio in libertà, per venire fuori dalla palude in cui viviamo. Con questa manifestazione abbiamo dimostrato che c’è tanta gente che ha voglia di lottare, di dire la sua, respirare libera dal razzismo e dalla violenza quotidiana. E’ ora di unirci meglio e vogliamo farlo insieme a voi. La nostra è una associazione che è presente in tutta Italia e che si organizza in maniera indipendente, autofinanziata e libera. Basta essere antirazzisti, di quelli che non pongono condizione all’accoglienza e alla dignità delle persone, di quelli che rispettano gli altri e si battono per essere rispettati. Basta essere solidali, vedere negli altri dei potenziali amici, fratelli, compagni e non il pericolo in agguato, sapendo che sapremo difenderci contro la violenza e la cattiveria di qualsiasi colore siano. Basta credere che questo mondo si può cambiare mentre noi stessi cominciamo a cambiare impegnandoci insieme. Questo è l’ insegnamento maggiore della giornata del 17.
Ora costruiamo dappertutto l’Associazione 3 Febbraio
Laddove c’è un immigrato, un antirazzista, lì ci può la nostra associazione, lì c’è lo spirito più profondo del nostro programma. E’ il momento di mettersi al lavoro con responsabilità e coraggio con tanta pazienza ma con la gioia che questa è la strada giusta. Da oltre dieci anni il nostro impegno si è andando affermando confidando sempre nel protagonismo e nella solidarietà della gente. Dal 3 febbraio del 96, contro le leggi razziste, al 3 novembre del 2001 contro guerre e terrorismo al 4 ottobre del 2008 contro tutti i razzismi, fino ad ora siamo quelli che sono stati sempre dalla parte giusta: a fianco dell’umanità contro il razzismo.
Organizziamoci con la A3f per vivere meglio, per lottare, per reagire e costruire una vita migliore. Nelle grandi città o nei piccoli comuni incontriamoci, costruiamo assemblee, gruppi, osservatori antirazzisti, sportelli legali, progetti culturali, tutto quello che può migliorare la vita dei nostri fratelli e sorelle immigrati e di noi tutti.
Saremo dovunque un sincero antirazzista, un immigrato solidale vuole organizzarsi o ha bisogno di noi. Contattateci o venite a cercarci, noi ci saremo!
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