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Poche illusioni nel governo, molta fiducia nella lotta

Era stata da tutti annunciata una forte vittoria del centro-sinistra contro Berlusconi. Non è stato così, il risultato elettorale ci dice di una tenuta del centrodestra e di una sinistra che a stento riesce ad avere la maggioranza.
Naturalmente più che il dato politico ci interessa la sorte dei nostri fratelli e sorelle immigrati. Negli ultimi tempi è cresciuto l’egoismo sociale, il razzismo e anche la campagna elettorale è stata, da subito, inquadrata dal centro-destra per recuperare I consensi dei settori più cattivi della società. Oggi purtroppo Forza Italia rimane il primo partito; i valori negativi su cui si è basata permangono e, dall’opposizione, possono prendere strade anche più violente. La stessa sinistra non ci convince, e con una maggioranza così ristretta sarà ancora più preda del suo immobilismo. E’ bene non dimenticarci chi sono e che Prodi ha già governato in questo Paese. Non possiamo dimenticarci che le prime leggi contro gli immigrati le ha fatte lui: i CPT, i flussi programmati, il permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro.
Ora si vogliono presentare come nuovi ma in realtà non lo sono. Sotto il loro Governo morirono 100 albanesi su una barca speronata da una nave militare italiana nel 97.
Nel 96 nella totale indifferenza ci fu il naufragio in cui morirono oltre 300 fratelli indiani pakistani e srilankesi nel mare di Sicilia.
Oggi abbiamo tanti bisogni: centinaia di migliaia di nuovi immigrati che hanno diritto ad una nuova regolarizzazione, tantissimi richiedenti asilo, nuove generazioni che nascono qui e che hanno diritto a vivere degnamente, in più da questo stesso Stato i nostri fratelli sono oppressi con le guerre in Iraq, in Afghanistan, in Somalia, in Kossovo etc. Non possiamo e non vogliamo stare a guardare, la nostra dignità, la nostra vita, non possono essere messe nelle mani di chi ci governa. Quale è la strada da percorrere?
La Francia ci dimostra che una lotta della società è più forte e vince contro qualsiasi governo, negli Stati Uniti i nostri fratelli e sorelle immigrati, a milioni sono scesi in piazza contro Bush, si stanno organizzando e probabilmente vinceranno per il loro diritto al soggiorno.
Anche in questo paese quello che abbiamo ottenuto lo abbiamo conquistato lottando. La strada è affermare nella società la solidarietà interetnica, sapendosi organizzare in una maniera indipendente chiara e stabile nel tempo. In questo modo anche le lotte saranno più vigorose e vincenti. Dobbiamo essere noi a guadagnarci i nostri diritti, a creare solidarietà, ad imparare ad affrontare e superare razzismi e divisioni tra gli stessi immigrati, a trovare il modo di legarci anche alla gente di questo paese per battere nella quotidianità la violenza e l’egoismo. Proviamo insieme a costruire una società migliore e non accontentiamoci del verdetto politico. Già dal primo maggio saremo in piazza per la piena accoglienza a tutti, perché oggi ancora di più, c’è bisogno del nostro coraggio e della nostra determinazione, della nostra organizzazione e unità.