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IL MURO INVISIBILE
Il muro invisibile è il nemico di sempre.
E’ l’unico,reale ed insuperabile ostacolo che dall’alba del mondo divide l’umanità.
E' l'incapacità dell'individuo di liberarsi dalla prigione del proprio essere,dai limiti e
dalle miserie delle sue illusorie conquiste,di rimettersi in gioco.
E' la difficoltà di ciascuno di noi,assordati da ciò che più ci piace ascoltare,siano an
che le nostre parole,di apprezzare armonie sconosciute,linguaggi ignoti che parlano
di altre storie,diverse,di protagonisti e personaggi che non ci appartengono.
Il MURO INVISIBILE ha diviso popoli,civiltà,ha generato conflitti,ha creato tanti
est ed ovest,sud e nord.
Continuiamo ad edificarlo,oggi,noi civiltà dominanti che ci allontaniamo sempre più
da quelle più antiche e ricche nei confronti delle quali dovremmo sentirci almeno de
bitrici di un'innegabile eredità culturale.
Siamo portati a dimenticare le nostre colpe,le nostre responsabilità,abbiamo fatto tabu
la rasa del nostro passato di colonizzatori,di conquistatori,abbiamo azzerato,perchè
ne proviamo vergogna,la storia recente,quella dei nostri nonni,diseredati,braccianti
migranti disposti a tutto in cambio di un qualunque lavoro e di una vita più dignitosa.
Tronfi,accecati dalle esaltanti conquiste della nostra "grande civiltà",abbiamo finito
per perdere la memoria,per assolverci con formula piena.
Il muro ci impedisce di uscire dal nostro rassicurante guscio,che potrebbe sì riser
varci sorprese ed inganni,ma sempre prevedibili ed in qualche modo superabili,in
cui si custodisce ciò che conta,i “valori”.
Ciò che è esterno al guscio è “non valore” e quindi è diverso ed,in quanto tale,an
che pericoloso.
Siamo sempre disponibili ad arricchire,migliorare il nostro habitat,l’unico per cui
valga la pena di agire,affannarsi.
Diffidiamo di ciò che ci circonda,perché non lo si conosce,può riservare sorprese,
rischi.
Spesso rifiutiamo di sapere per tranquillizzare le coscienze.
Gli altri parlano,mostrano orgogliosi la loro identità di uomini,urlano le loro neces
sità,mostrano i loro “valori”.Facciamo finta di non sentire,non vedere.
E’ paura.E’ il muro invisibile della paura,del sospetto,del rifiuto dell’altro,anche di
chi non è “straniero”,ma non è come noi,non la pensa come noi,non vive come noi.
E’ paura di scoprire che l’altro potrebbe avere ragioni da vendere,insegnamenti da
darci,ricchezze insospettabili da mostrarci che potrebbero far vacillare le nostre i-
deologie,le nostre certezze.
Meglio di no,meglio non rischiare.
Il muro è una protezione,non si vede,ma c’è,è una pellicola trasparente.Possiamo
negarne l’esistenza,ma c’è .
Ci protegge invisibilmente,impedisce il contatto,preserva dalla contaminazione.
Ciascun popolo ha la sua;ciascun individuo ha la sua;è una seconda pelle,è trasparen
te,ma c’è sempre stata e forse ci sarà sempre.
Peccato!
A.M.
IL MURO INVISIBILE
Il muro invisibile è il nemico di sempre.
E’ l’unico,reale ed insuperabile ostacolo che dall’alba del mondo divide l’umanità.
E' l'incapacità dell'individuo di liberarsi dalla prigione del proprio essere,dai limiti e
dalle miserie delle sue illusorie conquiste,di rimettersi in gioco.
E' la difficoltà di ciascuno di noi,assordati da ciò che più ci piace ascoltare,siano an
che le nostre parole,di apprezzare armonie sconosciute,linguaggi ignoti che parlano
di altre storie,diverse,di protagonisti e personaggi che non ci appartengono.
Il MURO INVISIBILE ha diviso popoli,civiltà,ha generato conflitti,ha creato tanti
est ed ovest,sud e nord.
Continuiamo ad edificarlo,oggi,noi civiltà dominanti che ci allontaniamo sempre più
da quelle più antiche e ricche nei confronti delle quali dovremmo sentirci almeno de
bitrici di un'innegabile eredità culturale.
Siamo portati a dimenticare le nostre colpe,le nostre responsabilità,abbiamo fatto tabu
la rasa del nostro passato di colonizzatori,di conquistatori,abbiamo azzerato,perchè
ne proviamo vergogna,la storia recente,quella dei nostri nonni,diseredati,braccianti
migranti disposti a tutto in cambio di un qualunque lavoro e di una vita più dignitosa.
Tronfi,accecati dalle esaltanti conquiste della nostra "grande civiltà",abbiamo finito
per perdere la memoria,per assolverci con formula piena.
Il muro ci impedisce di uscire dal nostro rassicurante guscio,che potrebbe sì riser
varci sorprese ed inganni,ma sempre prevedibili ed in qualche modo superabili,in
cui si custodisce ciò che conta,i “valori”.
Ciò che è esterno al guscio è “non valore” e quindi è diverso ed,in quanto tale,an
che pericoloso.
Siamo sempre disponibili ad arricchire,migliorare il nostro habitat,l’unico per cui
valga la pena di agire,affannarsi.
Diffidiamo di ciò che ci circonda,perché non lo si conosce,può riservare sorprese,
rischi.
Spesso rifiutiamo di sapere per tranquillizzare le coscienze.
Gli altri parlano,mostrano orgogliosi la loro identità di uomini,urlano le loro neces
sità,mostrano i loro “valori”.Facciamo finta di non sentire,non vedere.
E’ paura.E’ il muro invisibile della paura,del sospetto,del rifiuto dell’altro,anche di
chi non è “straniero”,ma non è come noi,non la pensa come noi,non vive come noi.
E’ paura di scoprire che l’altro potrebbe avere ragioni da vendere,insegnamenti da
darci,ricchezze insospettabili da mostrarci che potrebbero far vacillare le nostre i-
deologie,le nostre certezze.
Meglio di no,meglio non rischiare.
Il muro è una protezione,non si vede,ma c’è,è una pellicola trasparente.Possiamo
negarne l’esistenza,ma c’è .
Ci protegge invisibilmente,impedisce il contatto,preserva dalla contaminazione.
Ciascun popolo ha la sua;ciascun individuo ha la sua;è una seconda pelle,è trasparen
te,ma c’è sempre stata e forse ci sarà sempre.
Peccato!
A.M.
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