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Domenica 19 febbraio, a Sassuolo, un fratello marocchino è stato picchiato brutalmente durante un fermo da parte di due carabinieri e un poliziotto. Si tratta di un gravissimo atto di violenza gratuita e ingiustificata a sfondo razzista proprio perché esercitata nei confronti di una persona indifesa.
Purtroppo questo non è l’unico episodio di abuso perpetrato negli ultimi tempi dalle forze dell’ordine in particolare verso i fratelli immigrati: dai continui abusi dentro e fuori i CPT alle umiliazioni subite nelle Questure e negli uffici immigrazione fino ad arrivare all’assassinio, a Ferrara, di un diciottenne considerato un “diverso”.
L’episodio di Sassuolo, già grave di per sé, è gravissimo: in nome della sicurezza, in Italia e in Europa, è in atto da diversi anni una campagna razzista verso gli immigrati basata sul binomio immigrazione = criminalità.
Queste azioni infami alimentano un clima che nei fatti giustifica ogni tipo di violenza; a questo va aggiunto che, negli ultimi anni, in Occidente è in atto una vera e propria crociata contro i fratelli di fede musulmana. Dopo l’11 Settembre, la guerra in Afghanistan, quella in Iraq, chiunque provenga da un paese cosiddetto “islamico” viene guardato con sospetto e considerato un potenziale terrorista.
Diverse forze politiche, con in testa la Lega Nord, e gran parte degli organi di stampa e informazione, approfittando del periodo pre-elettorale, fomentano reazioni razziste facendo leva sui sentimenti più reazionari di alcuni settori della popolazione italiana. E’assolutamente necessario intraprendere una lotta comune, auto-organizzata, che parta dal basso e combatta ogni forma di violenza e razzismo per affermare la possibilità di una società aperta, libera e solidale. Comprendiamo la paura e la solitudine di tanti fratelli e sorelle immigrate e ne condividiamo l’indignazione e la rabbia.
Rompiamo il silenzio! Denunciamo qualsiasi forma di oppressione e ineguaglianza, sviluppiamo ovunque la solidarietà interetnica, l’autodifesa, gli spazi per l’accoglienza di tutti i fratelli e le sorelle immigrate.
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