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Un altro episodio di emarginazione e degrado nel
XX Municipio.
Intorno alle 22,00 dell’11 luglio in un bar di fronte alla stazione di Labaro è esplosa una rissa tra rumeni (forse moldavi), il risultato del degrado e l’alienazione dovuta all’abuso di alcool e frustrazione per una vita senza possibilità di realizzazione dignitosa di futuro, ha avuto come conclusione la morte di uno degli ospiti rumeni del bar che ha tentato di calmare la situazione esplosa, sembrerebbe, per una sigaretta non offerta.
Le motivazioni della tragedia sono secondarie, ciò che importa è l’assurdo epilogo per una vita spezzata violentemente per sicuri futili motivi.
Questa è la quarta morte prematura di rumeni dall’inizio dell’anno, nella sola zona di Labaro – Prima Porta; uno è stato trovato in un cassonetto della spazzatura a Piazza Saxa Rubra, uno è morto in circostanze non chiare in una baracca e l’ultimo presso un distributore di benzina si presume per un incendio sulla Tiberina.
Questi episodi mostrano il lato più evidente di come non esiste una strategia dell’accoglienza anche nel nostro territorio, dove si costringe a vivere nell’emarginazione interi gruppi etnici, non si permette un inserimento dignitoso e possibilità di scegliere la migliore strada da percorrere per la propria dignità, emancipazione, determinazione.
Questa società costringe gli immigrati a vivere nel degrado e nell’essere considerati soltanto come mezzi di produzione, senza alcun diritto e senza nessuna opportunità di allontanare chi specula con la vita di chi lavora per sostenere la sua famiglia nel proprio paese, cosa che i nostri padri e le nostre madri sanno bene.
Con questo non intendiamo giustificare delle azioni barbare ed immonde, anzi… riteniamo che questo ulteriore fatto criminale sosterrà il terrore per il diverso, per ciò che non si conosce, e comprende. Noi dobbiamo dare l’opportunità di superare la paura, e la cosa di cui assolutamente non abbiamo bisogno è l’intolleranza.
Nel xx municipio il problema è completamente lasciato a se stesso, è importante conoscerlo e affrontarlo con la civiltà e l’umanità di cui ha diritto ognuno. Non affrontarlo vuol dire creare una situazione di intolleranza e razzismo esplosiva che non garantisce nessun tipo di soluzione per quanto riguarda la sicurezza né a chi lo subisce né a chi lo fa.
L’unica soluzione per il controllo degli eventi sta nell’armonia che si può sviluppare con la conoscenza e la solidarietà, per una battaglia nel riconoscimento degli stessi diritti di dignità che significa: lavoro, casa, sanità, accoglienza… .
Ass. Antirazzista Interetnica 3 Febbraio Ass. Onlus Occupiamoci di…..