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QUALE PACE VOGLIAMO COSTRUIRE?

Denunciamo con forza i metodi autoritari e antidemocratici con cui l’Associazione 3 febbraio,che è l’associazione di solidarietà interetnica dei fratelli e delle sorelle immigrati/e,pacifista e coerentemente impegnata da quasi 10 anni per i diritti di tutti e tutte,è stata letteralmente attaccata e offesa.

I fatti sono questi: abbiamo deciso comunemente ai nostri fratelli di partecipare alla marcia cittadina a sostegno dei percorsi di pace in Africa svoltasi a Napoli sabato 18 giugno 2005, intitolata " Percorsi di pace: l'Africa a Napoli, Napoli in Africa" indetta dal Comitato Pan Africano e alla quale hanno aderito molte altre sigle,nel momento in cui è partito il corteo ci hanno intimato di chiudere le nostre bandiere sulle quali è scritto : ”GLI IMMIGRATI PER LA PACE,LA SANATORIA GENERALIZZATA,LA SOLIDARIETA’ INTERETNICA”, perché i promotori della manifestazione si erano accordati affinché nessuno potesse esprimere le proprie idee liberamente.In base a questo comportamento squallido e totalitario abbiamo deciso di lasciare il corteo. Ci sorgono alcuni dubbi e considerazioni che vorremmo sottoporre a tutte le persone di buona volontà che si impegnano per la pace dell’Africa e del mondo intero.

Quale pace vogliamo costruire se non è basata sulla libertà di espressione e di pensiero?

Quale fratellanza possiamo affermare se si impedisce ai nostri fratelli di parlare della loro Africa con le loro bandiere e con i loro principi?

Quale mondo migliore si può realizzare se la gente del mondo ne è esclusa e si invoca l’aiuto degli stessi che lo distruggono cioè gli Stati e le organizzazioni internazionali? (vedi lo scandalo OIL FOR FOOD).

L’A3f in ogni sua manifestazione ha sempre creato uno spazio aperto dove ci si potesse esprimere liberamente, a maggior ragione nelle manifestazioni pubbliche dove si lotta per una società senza confini,senza permessi ma diritti. Ci battiamo e continuiamo a farlo per una società libera,aperta,solidale.

Chiediamo che episodi del genere non si verifichino più perché l’autocensura non ci appartiene. Per noi essere in piazza per l’unità significa esserlo ognuno con la propria identità. Siamo per un mondo di tutti i colori e non per un’integrazione bianca e monocolore.Discutiamone insieme

Gli immigrati dell’A3f-Napoli