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Cari amici e amiche,
vi scriviamo per condividere questa buona notizia.
A seguito della lettera inviata a Papa Francesco in occasione della sua venuta a Napoli c'è stato l'interessamento di quest'ultimo alla vicenda degli immigrati bengalesi schiavizzati nelle fabbriche di Sant'Antimo ( comune dell'area nord di Napoli ). Grazie all'interessamento delle ACLI e alla loro ospitalità nell'udienza privata, sabato 23 maggio, con una nostra delegazione, saremo in Vaticano, dove di fronte a Bergoglio prenderà la parola l'avvocato Maurizio D'Ago assieme a Roton ( leader della lotta degli operai bengalesi ).
Tale incontro speriamo darà forza alla lotta e ancor più alla cultura della solidarietà che stiamo affermando in un'opera tenace e controcorrente. Speriamo inoltre possa ispirare la gente di buona volontà, anche di fede cattolica, ad unirsi a noi per la giustizia, la dignità, la fratellanza tra gli esseri umani.
Per chi non conoscesse ancora la vicenda e volesse interessarsi evidenziamo di seguito alcune tappe importanti:
- Novembre 2013: L'associazione 3 Febbraio incontra i primi operai bengalesi che sono stati cacciati dal padrone di una fabbrica. Questi ci chiedono di interessarci alla loro vicenda soprattutto nel recuperare i crediti contratti con il padrone.
- Inizio 2014: approfondendosi l'incontro con le persone, riunendo le assemblee, veniamo a conoscenza di una situazione di vera e propria schiavitù. I lavoratori sono costretti a turni massacranti di 14 ore al giorno per l'intera settimana. La pausa giornaliera è di mezz'ora durante la quale il padrone chiude la fabbrica dall'esterno. La paga alla fine del mese è di 300 euro.
- Primavera 2014: comincia la vera e propria lotta. Si susseguono manifestazioni, assemblee pubbliche, servizi giornalistici e si crea un fronte solidale ampio. Non sono più soli e isolati i lavoratori, altri si uniscono alla lotta. Cominciano le prime denunce penali con il sostegno dell'ASGI (Associazione di Studi Giuridici sull'Immigrazione). Si tiene un convegno all'università orientale di Napoli dove alcuni giuristi cominciano a sostenere la lotta e a interessarsi al problema.
Le denunce penali e l'iniziativa solidale sortiscono i primi effetti: i primi quattro operai che hanno denunciato il padrone schiavista ottengono il permesso di soggiorno per protezione umanitaria.
- Estate 2014: altri operai si uniscono alla lotta e denunciano le stesse condizioni.
- Novembre 2014: altri 6 operai, grazie all'impegno continuo nella lotta e alle denunce, ottengono il permesso di soggiorno. Arrivano attestati di solidarietà dal mondo del volontariato, dai sindacati dalle associazioni e la lotta cresce.
- Inizio 2015: Avviene che il padrone schiavista denuncia per rapina un lavoratore che gli ha fatto causa, cosa tipica per screditare chi lotta. Riusciamo con l'intervento dei nostri legali e con la pronta risposta dell'opinione pubblica e dei giornalisti che seguono la vicenda a non far convalidare l'arresto.
- 21 marzo 2015: visita del papa a Napoli e consegna della lettera nelle sue mani ad opera di una nostra amica giornalista. La lettera si intitola " Non più schiavi ma fratelli" ( la trovate sul nostro sito www.a3f.org). Grazie alla visibilità dell'evento cresce la conoscenza della vicenda e la solidarietà. Tanti scoprono che le condizioni disumane a cui sottostanno i nostri simili sono anche nelle strade della civile e democratica Italia.
- È di questa settimana il primo convegno internazionale contro la schiavitù promosso direttamente dagli operai bengalesi con l'A3F e l'università Federico II di Napoli oltre alla presenza di un giudice di cassazione, di docenti della cattolica, della Soas di Londra, dell'università di Parma e altre.
Sabato 23 maggio saremo dal Papa per continuare con questo ulteriore passo la nostra strada verso la libertà.
Associazione antirazzista interetnica "3 Febbraio"
Web: www.a3f.org
Mail: napoli@a3f.org
Tel: 3465708065, 3283863982
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio
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