Risposta alla replica di Paolo Monorchio, presidente del comitato provinciale di Napoli della Croce Rossa Italiana

Il 9 Luglio 2015, il Dott. Paolo Monorchio rispondeva sulle pagine dell'edizione online del Corriere del Mezzogiorno (l'articolo è disponibile su questo link: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/15_luglio_09/mi...) ad un nostro comunicato stampa del 7 Luglio (disponibile sul nostro sito web: http://www.a3f.org/en/content/manifestazione-dei-profughi-napoli-denunci...), relativamente alle condizioni dell'accoglienza dei richiedenti asilo ospitati nell'hotel S.Giorgio, a Napoli, accoglienza che è gestita proprio dalla CRI.
Nell'attesa di conoscere il contenuto integrale della nota della CRI (che non è stata pubblicata né dai siti web, né dalla pagina facebook del comitato locale della Croce Rossa), le parole di Monorchio, così come riportate dal Corriere, sono molto gravi, ed è nostra intenzione rispondere.
Sorprendente è il fatto che Monorchio ritenga le nostre parole «gravemente lesive dell’immagine personale dei volontari ed istituzionale della associazione che rappresento». Noi non abbiamo mai attaccato la CRI in quanto tale, ma denunciato il comportamento di un'operatrice, e abbiamo invitato i vertici dell'associazione a prendere posizione sull'accaduto.
Almeno da un punto di vista morale, una replica così dura da parte di Monorchio lascia quanto meno perplessi. Ciò perché, a fronte di notizie relative al comportamento scorretto di un proprio sottoposto, la richiesta di prendere posizione è più che legittima.
La cosa diviene addirittura sconcertante laddove leggiamo una vera e propria smentita: secondo Monorchio, l'operatrice denunciata da uno degli ospiti dell'Hotel Sant'Angelo non farebbe parte della Croce Rossa. A fronte di ciò, sorgono ulteriori dubbi: l'accoglienza nell'hotel San Giorgio è gestita dalla Croce Rossa Italiana, oppure no? Perché Monorchio non ha, piuttosto, assicurato che avrebbe fatto chiarezza? Sarebbe anche nell'interesse della CRI il verificare se in una struttura da loro gestita ci siano o meno individui che si spacciano per loro operatori...
Detto per inciso che le nostre dichiarazioni rientrano nei parametri della legalità (e, difatti, con tutta l'aggressività della sua replica, Monorchio non ha potuto minacciare ritorsioni legali), è quanto meno discutibile il considerarle un atto di "vigliaccheria", come fa Monorchio, solo perché la cosa è stata resa pubblica. È del tutto legittimo rivolgersi ad un'autorità amministrativa, quale il Prefetto, a viso aperto, assumendosene la responsabilità, come abbiamo fatto noi. Ed è un diritto delle persone e dei cittadini, italiani e stranieri, essere informati di come vengono gestiti i fondi pubblici, italiani ed europei (quali quelli spesi per l'accoglienza dei profughi).
Sulla definizione delle dichiarazioni di uno degli ospiti dell'hotel San Giorgio, da parte di Monorchio, come "farneticazioni", si farà chiarezza, anche tramite l'intervento della Prefettura (all'incontro avvenuto a seguito del corteo del 9 Luglio, il vice-Prefetto Esposito ha espresso massima disponibilità). Intanto, troviamo assolutamente risibili le affermazioni del responsabile della CRI napoletana, che ci accusa di essere "giustizieri" in cerca di visibilità.
Premesso che la nostra Associazione persegue la giustizia umana, non solo formale, e di questo andiamo fieri, ci pare che il sig. Monorchio abbia un'opinione quanto meno elevata della propria importanza. L'Associazione antirazzista e interetnica "3 Febbraio" è già ampiamente visibile, a livello nazionale e internazionale, tanto che in data 23 Maggio, abbiamo incontrato Papa Francesco, assieme alle ACLI, in udienza privata in Vaticano (a questo link potete trovare una rassegna stampa dell'incontro: http://www.a3f.org/en/content/rassegna-stampa-sullincontro-con-papa-fran...)...Forse che Monorchio ritiene di essere più visibile del Papa?

Associazione Antirazzista Interetnica "3 febbraio"

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