Presa di posizione sui fatti di Roma e Treviso, per la vita e la dignità, contro l'intolleranza razzista

Gli episodi di violenza e intolleranza razzista contro i profughi che si sono verificati a Roma e Treviso sono espressione del livello a cui può arrivare il disprezzo della vita umana. L'assassinio della bambina siriana malata di diabete, perpetrato dagli scafisti, dice di come si approfondisce la logica della violenza, al punto di essere disposti a tutto pur di fare soldi.
Queste persone in primo luogo stanno perdendo il senso della loro stessa umanità e ciò è un fatto pieno di pericoli per il presente e il futuro di ognuno di noi.
Tanta gente comune sta scegliendo di credere che persone che scappano da guerre, dittature e miseria, rappresentano un pericolo per la loro vita. E su questo fanno leva Casa Pound, Salvini e gli stati europei, portando avanti una vera e propria guerra agli immigrati.
Perché non si sono rivoltati contro le ruberie di mafia capitale o contro gli attacchi che quotidianamente questo governo profonde contro i diritti di tutti noi, dal lavoro alla salute , dalla scuola alle pensioni; per non parlare delle violenze contro le donne che si consumano ogni giorno.
Quanto meno sia a Roma che a Treviso si sono alzate alcune voci di segno contrario che ritengono l'accoglienza verso i profughi come un dovere elementare nei confronti di chi ha bisogno di aiuto.
Speriamo fortemente che possa crescere la solidarietà verso i più deboli e i più oppressi, verso i bisognosi e gli ultimi, perché è così che possiamo sentirci più sicuri, e cioè mettendo all'opera il meglio della nostra umanità, contrastando l'egoismo, l'indifferenza e la difesa del proprio orticello.
Conviene essere uniti, stare dalla parte di chi cerca una vita migliore, come i profughi in primo luogo.
Come A3F febbraio ci stiamo impegnando, da Napoli a Bologna, da Palermo a Genova, passando per Como, per l'accoglienza e perché sia concesso un permesso di soggiorno umanitario a tutti i profughi, affinché possano raggiungere i loro familiari nei luoghi in cui si trovano.
Rinnoviamo un invito forte, determinato, convinto e radicale a tutte le persone di buona volontà, alle comunità immigrate e religiose, alle associazioni di volontariato a unirsi in questa lotta per affermare la vita e la dignità, svolgendo assemblee e presidi unitari ovunque.

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