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Piazza Pulita: lo scoop sulla pelle degli immigrati

Cari amici e amiche,

vi scriviamo per mettervi a conoscenza di una vicenda piuttosto spiacevole che vede protagonista la trasmissione Piazza Pulita del 27/4/2017 nella veste di una sua inviata Alessandra Buccini in merito ad un presunto scoop sullo sfruttamento lavorativo degli immigrati bengalesi a Palma Campania ( paese vesuviano in provincia di Napoli).
La denuncia giusta, a cui diamo valore e come da nostro ventennale impegno sosteniamo, cela una grave scorrettezza della giornalista di cui siamo stati oggetto insieme ai nostri fratelli bengalesi in lotta contro questo sfruttamento. La giornalista infatti è stata accompagnata nei luoghi del suo presunto scoop esclusivo dai responsabili bengalesi dell’Associazione 3 Febbraio di Sant'Antimo (NA) che conducono questa lotta da vari anni. Quello che nel sevizio chiama “il nostro complice bengalese”, con un linguaggio davvero offensivo, in realtà è un nostro associato che abbiamo deciso la accompagnasse. Si è inserita, un po’ in ritardo, in una attività di denuncia, di lotta, di inchiesta e di informazione che da anni stiamo conducendo in quel distretto industriale. L’Associazione 3 Febbraio con gli operai bengalesi di S.Antimo (NA) è dalla fine del 2013 che ha promosso questa lotta contro lo sfruttamento, fino a permettere l’apertura di un processo di cui si occupa la DDA di Napoli e grazie al quale i lavoratori bengalesi hanno avuto un soggiorno per ragioni umanitarie. Una lotta coraggiosa e vittoriosa conosciuta in tutto il mondo, documentata già da testate giornalistiche quali La Repubblica, Il Corriere della Sera, Rai News 24 e la stessa trasmissione La Gabbia grazie ad un servizio del giornalista Nello Trocchia anni or sono. L’importanza della vicenda è stata tale che siamo stati accolti da Papa Francesco in occasione del terzo incontro internazionale dei movimenti popolari (5 /11/2016).
Grazie a noi, la giornalista si è fatta strada fino a Palma Campania (NA) per giungere al suo risultato. Da premettere che lei stessa ci ha contattato per parlare della nostra lotta a S.Antimo (NA) e di tutto il percorso di impegno che abbiamo iniziato. Nel corso di una settimana di lavoro ha potuto beneficiare della generosità e supporto di vari di noi, dei nostri avvocati e del gruppo dei bengalesi che lottano. È stata accolta nelle case filmando in libertà. Insomma siamo stati a sua disposizione al fine di far conoscere sia la verità dello sfruttamento ma soprattutto del riscatto di chi lotta. Lo abbiamo fatto in piena consapevolezza pur sapendo i rischi che correvamo per i tanti criminali che ci avversano.
Nel servizio mandato in onda, di tutto questo non c’era traccia. Si parlava dello sfruttamento nelle fabbriche a Palma Campania (NA) senza dare alcuno spazio a quello che veniva prima, durante e dopo questo servizio, cioè la lotta degli operai di S.Antimo (NA).
Il culmine è stato vedere i nostri amici di S.Antimo (NA) filmati nelle loro case, con loro primi piani finire in un altro contesto. Le immagini nelle case riferite agli operai di Palma Campania (NA) erano in realtà quelle girate a S.Antimo (NA)! È questo un giornalismo corretto e serio? Usare immagini di persone coraggiose, che lottano e che si espongono, come immagini di puro repertorio per parlare di altro? Forse i bengalesi sono tutti uguali? Non ognuno con una storia personale fatta di scelte e di impegno?
L’indignazione nasce dall’essere stati usati. La stessa giornalista presente in studio non ha avuto l'umanità, la serietà o almeno l'educazione di ringraziare chi l’ aveva aiutata a documentare quella realtà. A discutere c’erano tutti: imprenditori, scrittori e cuochi razzisti ( l’unico a dire qualcosa di sensato è stato Erri De Luca), tranne i protagonisti della vicenda. Possibile che chi ha lottato e ha permesso questa denuncia non avesse il diritto alla parola e alla presenza? Gli immigrati valgono solo se sfruttati e non se protagonisti di riscatto? Si è parlato dei bengalesi senza i bengalesi: bel modo di rappresentare la realtà!
Purtroppo questi sono i tempi confusi in cui viviamo. Se finanche una trasmissione che si pretende schierata per l’umanità, esprime una tale superficialità e strumentalità c’è da preoccuparsi.
Dal canto nostro ci rimproveriamo solo una certa ingenuità che, in vent’anni di impegno, non ci ha mai fatto incorrere in questa delusione. Infatti i nostri contatti con giornalisti di tutto il mondo ( da La Repubblica a The Guardian, dalla Rai ad Euronews, dalla TAZ tedesca ai più diffusi giornali del Bangladesh ) sono sempre stati improntati alla correttezza che abbiamo dato e ricevuto. La scorrettezza è ancora più grave perché la giornalista ha usato l'impegno di persone coraggiose che rischiano seriamente la vita in luoghi difficili giorno per giorno.
Comunque, Piazza Pulita passa mentre il nostro impegno resta e la verità tutti voi la conoscete.

Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio"
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