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No alle violenze contro i profughi, accoglienza per tutti e tutte

Sono stati accolti dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia di frontiera greca i profughi provenienti dalla Turchia. Donne, bambini, uomini che cercano rifugio, scampati alla feroce guerra del regime siriano e alle tante che imperversano nella zona, invece di trovare accoglienza trovano ancora tragedie e impedimenti. E' di queste ore la notizia di un bambino morto in un tentativo di sbarco nell'isola greca di Lesbo e di una persona uccisa al confine dalla polizia greca. Ancora una volta di fronte alla voglia di vivere e al bisogno di salvarsi, gli stati non solo ergono muri e frontiere, ma giungono, come in questo caso, a veri e propri atti di guerra. L'Europa continua a chiudere le frontiere facendosi direttamente protagonista di un ulteriore crimine dopo quelli che perpetra in Libia siglando indegni accordi. Ora è la volta dello stato greco a cui si affiancano squadracce di fascisti e purtroppo anche settori della popolazione autoctona che direttamente impediscono gli sbarchi. Tutto questo mentre il criminale Erdogan gioca la sua partita con l'UE sulla pelle della gente, dopo aver inviato le sue truppe a martoriare la popolazione curda e siriana. Mentre altri scappano dai bombardamenti del criminale Assad. Siamo a fianco di quelle persone che oggi sono ancora in cammino e sempre lo saranno per cercare una vita migliore. Facciamo appello alla solidarietà della gente comune, ai tanti volontari, alle ONG che salvano le vite, agli antirazzisti, alla gente solidale perché si combatta la barbarie dei respingimenti. Ci impegniamo per la piena accoglienza di profughi e immigrati che sia in Italia in Grecia e nell'Europa tutta. Sosteniamo tutte le iniziative che vanno in questo senso per unire le forze e far crescere la solidarietà con le migliaia di profughi che in queste ore gridano: "Aprite le frontiere". Non lasciamoli soli.