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Jouel, attivista volontario della Associazione “3 febbraio”, di orgini bengalesi arrestato dai vigili all’alba di ieri 3 novembre, denunciato e tenuto in carcere fino al processo di oggi per il presunto reato di clandestinità, nonostante avesse fatto una domanda di asilo già nel 2009, è stato liberato dal giudice al termine del processo per direttissima di oggi 4 novembre. Fondamentali a poter mostrare l’ingiustizia delle accuse sono stati l’intervento tempestivo dei volontari della Associazione e l’impegno dei legali amici della A3f.
Questa vicenda segnala una inquietante crescita di interventi di vigili mandati dal Comune di Milano (noto per il suo operato razzista), e delle forze dell’ordine, perfino nelle case, alle fermate di metro e bus durante le ore di punta, per creare un clima di paura e di incertezza fra i fratelli immigrati. Essi spesso sono accusati per il solo fatto di non avere il permesso di soggiorno, sulla base delle leggi razziste in vigore. Ricordiamo il caso di Camara fratello immigrato del Gambia, da 20 anni in Italia, condannato a 5 mesi di carcere per non avere il permesso di soggiorno, per la cui scarcerazione siamo tuttora impegnati. La recente sanatoria colf e badanti è stata solo l’ultimo imbroglio che ha costretto tantissimi immigrati a pagare migliaia di euro a cinici speculatori spesso senza avere nessun riscontro o vedendosi recapitare l’espulsione dal ministero dell’interno. La vicenda di Jouel dimostra il valore della solidarietà, dell’aiuto reciproco volontario che la A3f vuole incarnare, e che ha ribadito anche nel recente Congresso nazionale del 30 e 31 ottobre a Napoli. Facciamo appello a tutti i fratelli e le sorelle immigrate ed a tutte le persone antirazziste a reagire in modo solidale, a rafforzare l’Associazione, a vigilare contro i nuovi rastrellamenti che si stanno svolgendo anche a Milano.
Per info: 349 6497338
Milano 4/11/2010