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I Bengalesi di Sant'Antimo (Napoli) testimoni in Tribunale: importante tappa della lotta per l'umanità contro la schiavitù.

Care amiche e cari amici,

la lotta contro la schiavitù, intrapresa con coraggio tre anni fa, insieme all’A3F, dai lavoratori tessili bengalesi di Sant'Antimo (NA), sta entrando in una nuova fase.
Dopo i risultati del rilascio di un permesso di soggiorno ai denuncianti, dell'arresto dei loro sfruttatori e del sequestro delle fabbriche, ora ci avviamo ad un'altra, importante tappa in vista del processo: questa settimana, nei giorni di mercoledì e di giovedì, si svolgerà a Napoli l'incidente probatorio, richiesto dal P.M. Dott. De Marco, della DDA, al fine di ottenere la testimonianza delle parti offese e velocizzare i tempi del processo.

In pratica, i nostri fratelli, con il sostegno dei loro difensori (gli avvocati Bruno Botti, Benedetta Piola Caselli, Amarilda Lici e Alessandro Del Piano), saranno sentiti formalmente come testimoni davanti ad un magistrato, in contraddittorio tra accusa e difesa.

Si tratta di un passaggio processuale determinante: i racconti dei querelanti, con queste modalità, assumeranno giuridicamente valore di prova.

Ancora una volta, i fratelli bengalesi daranno un esempio del proprio coraggio, testimoniando delle sofferenze subite ad opera della banda, capeggiata da Alim, che li ha portati in Italia con l’inganno (10-15.000 euro in cambio di una falsa promessa di permesso di soggiorno), e li ha tenuti segregati con violenza in quelle tre fabbriche, costretti a lavorare 14 ore al giorno per 200 euro al mese.

Questo importante passaggio è reso possibile dal nostro impegno comune. Un impegno basato su valori morali, quali la dignità e la solidarietà umana e il protagonismo diretto e autofinanziato, con il sostegno de La Comune e dei Comitati Solidali Antirazzisti. È questo indirizzo morale che ha convinto tante persone e associazioni solidali a sostenere questa lotta (avvocati, giornalisti e accademici, associazioni come l'ASGI, e altri), e ci ha permesso di svelare l'intreccio perverso che lega criminali locali a criminali delle stesse comunità immigrate, in questo caso del Bangladesh.

Vogliamo ribadire che, per noi, chi attacca l'umanità, da qualsiasi parte del mondo venga, va perseguito, e che di questo caso esemplare vogliamo fare un motivo di incoraggiamento per tutti coloro che si battono per un lavoro degno e per una vita libera.

Invitiamo, pertanto, tutte e tutti voi a sostenere i nostri fratelli in questo momento, e a prendere esempio da loro.

Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio" – Napoli
Web: www.a3f.org - Mail: napoli@a3f.org
Tel: 3465708065.
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio