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Contro il razzismo
Solidarietà a Koulibaly
Kalidou Koulibaly, calciatore del Napoli, è stato pesantemente insultato da cori e ululati razzisti durante la partita contro l'Inter di mercoledì 26 dicembre.
Il razzismo e le discriminazioni ormai pervadono la società, e lo stesso mondo del calcio è sempre più incattivito. Ne sono prova gli scontri tra ultras (non a caso capeggiati da esponenti di estrema destra): quello che dovrebbe essere un gioco, si trasforma in un pretesto per sanguinosi scontri tra gruppi di nemici (con tanto di morti), e per attaccare chi è diverso.
In questo contesto, le regole che dovrebbero difenderci, di fatto non valgono più. Gli stessi vertici della UEFA hanno dichiarato che non sono stati rispettati i “protocolli anti-razzismo”, mentre esponenti della FIGC hanno affermato che la partita avrebbe dovuto essere sospesa. Eppure, la partita è continuata: l’arbitro Mazzoleni, invece di sospendere il match (nonostante le richieste della squadra partenopea), ha espulso lo stesso Koulibaly, che protestava per la vigliacca mancanza di reazione del direttore di gioco. E il Ministro Matteo Salvini (che in passato è stato protagonista di cori razzisti e si fa fotografare a braccetto con capi ultras pluripregiudicati), copre i razzisti minimizzando l’accaduto e dichiarandosi contrario alla sospensione delle partite.
In questo contesto, non ci si può aspettare che le istituzioni possano difendere le persone: dobbiamo essere noi a reagire, senza delegare.
Ben vengano, quindi, la solidarietà di tante persone e di tanti giocatori (tra cui, di particolare valore quella di Icardi e Asamoah dell'Inter; o quella di Faouzi Ghoulam, esterno del Napoli, che ha detto: “Siamo tutti Koulibaly”), così come la presa di posizione dell’allenatore Ancelotti, che dichiara che la prossima volta che ciò dovesse succedere, la squadra abbandonerà unilateralmente il campo da gioco.
Ma tutto ciò non è sufficiente.
Non è vero che gli insulti razzisti sono come tutti gli altri insulti: discriminando una persona per la sua etnia o il colore della pelle si degrada quella persona.
I razzisti vorrebbero un mondo omologato e ridotto in cui contano solo le caratteristiche innate di una persona (vere o presunte), non i suoi meriti o demeriti. L’ideologia razzista, cioè, ci vuole massificare, e vuol così negare e minare l’umanità di noi tutti. Per questo, è necessario ed urgente che le persone di buona volontà si uniscano, quotidianamente, perché se si nega l’umanità siamo tutte e tutti in pericolo.
Invitiamo quindi tutte e tutti ad unirsi, perché questo nuovo anno sia un anno in cui si affermino solidarietà e fratellanza, difendendoci e lottando contro il razzismo.
Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio" - Napoli
Web: www.a3f.org - Mail: napoli@a3f.org
Tel: (+39)3465708065
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio
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