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Articolo di Gianluca Petruzzo pubblicato su La Repubblica Napoli, in risposta a Vincenzo De Luca - L'insulto gratuito al Bangladesh

Care amiche e cari amici,

Vi inviamo il testo dell'articolo di Gianluca Petruzzo, intitolato "L'insulto gratuito al Bangladesh", pubblicato ieri su La Repubblica Napoli, in risposta alle esternazioni razziste di Vincenzo De Luca.

Invitiamo tutte le persone di buona volontà a non restare in silenzio di fronte a simili esternazioni pubbliche: in nome di una comune umanità solidale, per migliorare la nostra vita, insieme, è importante prendere posizione per la conoscenza e il rispetto reciproci.

Chi ha a cuore l'umanità si schieri!

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Quell'insulto gratuito al Bangladesh – di Gianluca Petruzzo.

È un tempo strano il nostro, uno specchio la cui immagine si frantuma in tanti pezzetti fino a perderne la visione d’assieme.
Avviene che ci si indigna giustamente per il razzismo che ogni domenica i napoletani negli stadi del nord devono subire e non si capisce la radice più profonda di questo male. È talmente diffuso che anche chi è vittima di generalizzazioni ingiuste, diventa poi carnefice.
Chi nello stadio di Genova viene insultato trova poi sempre uno più “sporco”, più brutto, più cattivo da insultare.
Da attaccare anche per non vedere i propri limiti e mettersi l’anima in pace. Per essere buoni questo mi è sembrato l’incedere di Vincenzo De Luca, governatore della Campania, che travolto da vari scandali, senza per questo vacillare moralmente, per attaccare la gestione della città di Napoli, non trova di meglio che dire con disprezzo “Sono stato a piazza Garibaldi, nei giorni a cavallo del primo maggio, ho camminato dall’ospedale Annunziata fino alla Ferrovia. Il Bangladesh.”
E qui una pausa delle sue, che se non ci fosse stato Crozza a deriderlo, avrebbero aumentato la pena che suscita in chi lo sente parlare. Nel vuoto di questa pausa si misura a mio avviso tutta la sua ignoranza e rozzezza. L’ignoranza la si può perdonare se socraticamente è ricerca di verità, l’arroganza, la protervia e il razzismo no. Si può ignorare che la terra del Bangladesh è una delle culle più antiche di civiltà, che nella sua letteratura si contano premi Nobel come Tagore (chi era costui?), intellettuali attiviste delle lotte delle donne come Taslima Nasreen (neanche a parlarne!), che la sua musica ha ispirato fenomeni mondiali come i Beatles (forse visto che usa farsi i selfie con completo di chitarra, dovrebbe sapere che George Harrison dedicò un concerto a questo popolo!).
Meno perdonabile però è l’ignoranza della sua propria terra, cioè la Campania, dove proprio gli abitanti del Bangladesh, qui emigrati, hanno lottato e vinto contro i padroni schiavisti nella zona di Sant’Antimo.
Una lotta che ha assicurato alla giustizia dei criminali pericolosi, tra le prime in Italia e che è stata così famosa da giungere fino ad incontrare il Papa. Ma questo chi governa la Campania non lo sa.
Non sa o non vuole sapere della dignità e del coraggio di migliaia di immigrati, non solo del Bangladesh, di quanti migliorano la nostra vita con la loro opera.
Se poi vogliamo parlare dei cattivi l’ignorante De Luca deve sapere che questo non è un attributo della provenienza. De Luca alla fine di tutto mi sembra che ignori in questo modo l’umanità. Non lo sa, ma così ignora non solo quella degli altri ma anche la sua.
Questo non lo sa, impegnato com’è in sterili polemiche che oltre ai danni suonano come beffa in una regione alla deriva come la nostra... No, a pensarci bene neanche l’ignoranza può essere perdonata.

L’autore è responsabile della Associazione antirazzista interetnica “3 Febbraio"

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Associazione antirazzista interetnica "3 Febbraio" - Napoli
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La Repubblica Napoli - 16 Maggio 2018 - L’INSULTO GRATUITO AL BANGLADESH, di GIANLUCA PETRUZZO.jpg401.38 KB