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Terra, libertà e amore per tutti

Comunicato dei partecipanti alla Marcia Disperata della Giusta Speranza.

In seguito agli aberranti fatti avvenuti negli ultimi mesi nelle coste italiane e in particolare ai 73 morti eritrei e ai meccanismi politici che vedono l'Italia e la sanguinaria dittatura libica collaborare in questione di immigrazione, un gruppo di giovani provenienti da tutta Italia uniti da percorsi pacifisti e antirazzisti, hanno deciso di prendere parte a quella che è stata definita "la marcia disperata della giusta speranza".

Sant'Antimo (NA): una prima vittoria del presidio antirazzista

Sant'Antimo 17Sant'Antimo (NA). Venerdì 9 ottobre, su iniziativa del Comune di Sant'Antimo, le forze dell'ordine hanno sgombrato uno stabile in Vicoletto Sambuci 9 lasciando circa 70 persone senza casa.
Nessun cittadino italiano potrebbe subire un tale sopruso. Infatti gli sgombrati sono tutti immigrati, africani e asiatici.

Sant'Antimo (NA): uno sgombero razzista

Venerdì scorso a S. Antimo (NA) le forze dell'ordine hanno sgombrato uno stabile abitato da più di 70 persone in Vicoletto Sambuci 9.
Prelevati dalle loro case e portati in caserma per controlli con la consueta brutalità, sono stati subito tutti rilasciati: nessuno di loro ha commesso irregolarità e i contratti di affitto sono in regola.

La Carovana della Speranza e della Solidarietà

Marcia della speranzaSi chiama “Carovana della Speranza e della Solidarietà” quella che vede protagonisti alcuni giovani che dal 1 ottobre 2009 stanno marciando da Agrigento, prima tappa del viaggio, passando per Palermo e altre città siciliane, proseguendo nel Sud Italia e culminando il 17 ottobre a Roma, per unirsi alla manifestazione antirazzista promossa per quel giorno da Piazza della Repubblica.

Solidarietà con la comunità Sinti di Prato

Lunedi 5 ottobre polizia ed esercito hanno dato vita ad un maxi bliz nei campi nomadi di via Marconi e di via delle Calvane a Prato. Si è trattato di un'operazione ingiusta, inutile e di carattere razzista volta a criminalizzare ed intimidire una minoranza italiana, una comunità pacifica che non è dedita ad alcuna attività criminale (come gli stessi controlli hanno rilevato).