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Video della manifestazione pacifista del 26 ottobre a Roma

Cari amici e amiche,

seppur la stampa di questo Paese ha generalmente silenziato le manifestazioni, fa bene sapere che, in questo momento così difficile, migliaia di persone sono scese in piazza per affermare la pace a gran voce. Noi, con L'Associazione 3 Febbraio e La Comune, eravamo tra loro in tutte le piazze d'Italia in cui vi erano le manifestazioni convocate dalla Rete pace e disarmo. Di seguito trovate alcuni link che ne parlano.
Continuiamo insieme per la pacificazione contro le guerre e la violenza.

Associazione Antirazzista interetnica "3 Febbraio"

No CPR: disumana, ridicola e illegale deportazione in Albania

Sulla disumana, ridicola e illegale deportazione dei naufraghi in Albania

“Volevo solo essere libero”

No al fermo della Geo Barents. No alla criminalizzazione della solidarietà

No al fermo della Geo Barents
No alla criminalizzazione della solidarietà

La Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere impegnata nel salvataggio di vite nel Mediterraneo, nei giorni scorsi era approdata a Genova dopo aver soccorso 206 persone.

Bangladesh: per i diritti e la libertà, contro le divisioni politiche e la violenza

Bangladesh: per i diritti e la libertà
contro le divisioni politiche e la violenza

Dopo settimane di proteste, gli studenti del Bangladesh hanno ottenuto che il “sistema quote” ( l’accesso al pubblico impiego per categorie privilegiate) fosse ridimensionato. Le manifestazioni sono state ferocemente represse dal governo: centinaia sono state le persone uccise. Tuttora continuano gli arresti, i sequestri e le sparizioni delle persone coinvolte nelle manifestazioni.

No alla repressione contro gli studenti in Bangladesh. Per i diritti e la libertà, contro il “sistema quote”

No alla repressione contro gli studenti in Bangladesh

Per i diritti e la libertà,
contro il “sistema quote”

Da settimane gli studenti stanno manifestando contro il “sistema quote”: vogliono che venga abolita la norma per cui il 30% dei posti nei lavori pubblici sono destinati ai figli e ai nipoti dei veterani di guerra.
Le manifestazioni sono iniziate pacificamente ma poi sono state represse nel sangue dalle forze di polizia, che in pochi giorni hanno ucciso più di cento persone.