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Legge 94/2009: una grave violazione dei diritti umani

Legge 94/2009: una grave violazione dei diritti umani

Un appello/denuncia alle istituzioni internazionali perché ci aiutino ad abrogarla integralmente.

Dopo una serie di incontri con le Istituzioni dell'Unione europea e delle Nazioni Unite, finalizzate a segnalare la condizione di segregazione e persecuzione istituzionale delle minoranze etniche e razziali in Italia, il Gruppo EveryOne, in cooperazione con la rete antirazzista, ha redatto un documento in cui vengono denunciati gli elementi antidemocratici le violazioni dei Diritti Umani (elencati e specificati nella Carta dei Diritti Fondamentali nell'Unione europea) contenuti nella Legge 94/2009.

Il documento/denuncia viene inoltrato alle Istituzioni e alle Corti di Giustizia internazionali con la viva speranza che gli interventi degli organi che tutelano il rispetto della democrazia e l'applicazione degli accordi internazionali sui Diritti Umani possano ottenere con urgenza la cancellazione del provvedimento.
La legge 94/2009 nega i più elementari diritti umani e le minime garanzie di accoglienza e integrazione ai gruppi etnici e razziali attualmente invisi al potere costituito, ponendo in essere una politica anti-immigrazione che non rispetta le normative internazionali né i più elementari principi etici e umanitari.

Al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Navanethem Pillay, all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres, al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, al Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti del Fanciullo, al Comitato delle Nazioni Unite per la Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle loro Famiglie, al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buziek, al Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione razziale (CERD), al Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, al Commissario europeo alla Giustizia, alla Libertà e alla Sicurezza Jacques Barrot, al Commissario europeo alla Salute, Androulla Vassiliou, al Comitato ONU sui diritti economici, sociali, culturali (CESCR), Corte Europea dei Diritti Umani, all’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), al Comitato per la Prevenzione della Tortura (CPT), alla Corte Penale Internazionale (ICC), alla Commissione Africana dei diritti dell’uomo e dei popoli (ACHPR), al Presidente del Consiglio Europeo Fredrik Reinfeldt, al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio Europeo Thomas Hammarberg, all’Organizzazione Mondiale della Sanità

E p.c.:

alla Presidenza della Repubblica italiana, alla Presidenza della Camera dei Deputati italiana, alla Presidenza del Senato della Repubblica italiana, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano, al Ministero degli Interni italiano, al Ministero della Giustizia italiano, al Ministero della Salute italiano, al Ministero delle Pari Opportunità italiano, al Consiglio Superiore della Magistratura, alla Corte Costituzionale, al Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali, al Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, a tutte le Procure della Repubblica in Italia, alle Istituzioni Locali, alle Organizzazioni per i Diritti Umani

Illustrissimi Signori,
qui unita troverete una denuncia ufficiale, redatta dal Gruppo EveryOne - Organizzazione internazionale per i Diritti Umani - riguardante la Legge italiana N° 94/2009 sulla pubblica sicurezza, approvata dal Parlamento Italiano ed entrata in vigore dall'8 agosto 2009. Vi preghiamo di fare tutto il possibile perché la Legge 94/2009 sia abrogata integralmente, poiché viola la Carta dei Diritti Fondamentali nell'Unione Europea e tutti gli accordi internazionali che proteggono le etnie e le razze di minoranze e i profughi, oltre che la Costituzione italiana. A causa della Legge, attualmente i migranti in Italia vivono come animali, braccati, chiusi in furgoni con sbarre ai finestrini, oggetto di trattamenti inumani e degradanti, separati dai familiari, privati di diritti civili e di assistenza medica e sociale, denunciati dai delatori, annientati nei Centri di Identificazione ed espulsione, aggrediti dai razzisti.

Cordialmente, 

Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau  
co-presidenti del Gruppo EveryOne

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