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Procede l'inchiesta alternativa sulle condizioni dei rifugiati: Terzigno ( Napoli ), 26 profughi tenuti in un seminterrato, tra feci e spazzatura! - Resoconto + Video su La Stampa online

Cari amici e amiche,

il quotidiano La Stampa nella sua edizione on line ha messo in prima pagina il video dei rifugiati di Terzigno (NA), frutto del coraggio di queste persone e del nostro impegno per la verità e contro le speculazioni sulla pelle dei profughi.

Il titolo è: "Tra feci e spazzatura, dentro il centro di prima accoglienza di Terzigno".
Il video è consultabile su questo link:
http://www.lastampa.it/2015/07/16/multimedia/italia/tra-feci-e-spazzatur...

Le nostre inchieste indipendenti stanno dando la forza a tanti di denunciare e stanno alzando il velo di omertà e di collusioni che protegge gli speculatori. Chiediamo a tutti di diffonderlo e di denunciare con noi questi e tutti gli abusi di cui veniamo a conoscenza.

Allo stesso modo, chiediamo a tutte e tutti di diffondere il report allegato al nostro comunicato del 16 Luglio, che riportiamo qui di seguito.

Chiunque ha a cuore l'umanità si schieri!

Associazione Antirazzista Interetnica "3 febbraio"
Web: www.a3f.org - Mail: napoli@a3f.org
Tel: 3465708065, 3283863982
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio

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Comunicato del 16 Luglio:

Cari amici e amiche,

mentre assistiamo all'indegna protesta di gente che non vuole i profughi vicino casa come in provincia di Treviso, mentre i profughi a Ventimiglia sono abbandonati in condizioni disumane, c'è gente solidale che si muove e racconta un'altra storia. A Como il 14 luglio si sono riunite oltre 100 persone in un'assemblea solidale promossa dalla nostra associazione, da la Comune, da volontari e rappresentanti delle parrocchie, da preti e associazioni solidali. A Napoli inoltre continua l'opera di solidarietà, informazione e di impegno a fianco dei rifugiati.
Prosegue infatti la nostra inchiesta alternativa sulle condizioni dei profughi imprigionati nell'accoglienza di stato. Come dimostrato dal gruppo che si è recato lunedì 13 luglio 2015 in una struttura della provincia di Napoli, le condizioni in cui vengono tenuti i rifugiati sono disumane. Il nostro gruppo, alla presenza di responsabili della chiesa Valdese e dei giornalisti che ci stanno seguendo, ha potuto verificare che a fronte delle centinaia di migliaia di euro percepite dalla struttura di accoglienza, ai profughi manca il necessario per una accoglienza dignitosa. Come abbiamo accertato ( siamo in possesso di video ) attraverso documenti e testimonianze a differenza della propaganda razzista e delle menzogne di alcuni media, i profughi in queste strutture non fanno la bella vita,anzi. Come abbiamo ribadito nelle nostre ultime manifestazioni quindi ci batteremo perché tutti abbiano un permesso di soggiorno umanitario per poter essere liberi e uscire da questo inferno. Per fare ciò c'è bisogno di unione e impegno e chiediamo a tutti voi di partecipare a questa giusta lotta.
Chi ha a cuore l'umanità si schieri!

Associazione Antirazzista Interetnica 3 Febbraio
www.a3g.org
3465708065

Report:

La struttura ( Villa Angela hotel di Terzigno - Na) si trova nell'entroterra del paese, lontana dal centro, dai negozi e dalla vita.
Giunti lì abbiamo trovato un cancello pedonale aperto e siamo entrati tranquillamente.
All'ingresso c'era un ufficio in cui si trovavano una donna e un uomo che gestivano la vita nel centro e sulla sinistra dell'ingresso una scrivania con dietro un energumeno che "manteneva la tranquillità" nella struttura e tra i ragazzi.
Ci siamo presentati come amici e visitatori dei ragazzi e ci hanno fatto accomodare in una sala adibita a mensa dove abbiamo iniziato a parlare con i ragazzi.
Dopo poco ci hanno detto che la sala doveva essere pulita e quindi dovevamo accomodarci fuori, nello spiazzale fuori la struttura.
Lì abbiamo continuato a parlare con i ragazzi.
Attualmente sono in 75, tutti uomini.
La situazione è prevedibilmente disumana.
Dai 25 ai 28 in una stanza con un solo bagno, situate sotto il livello del terreno con piccole finestre in alto come uniche prese d'aria.
Non ricevono assistenza sanitaria ma c'è un tale, uno dei responsabili del centro, che va nella struttura a "fare siringhe".
Non ricevono indumenti puliti.
I pasti sono tre: pane secco a colazione, pasta a pranzo e riso a cena: per cui hanno risentimenti intestinali dovuti ad una alimentazione scompensata, oltre che di cattivo sapore.
Non hanno fatto un corso di italiano ma solo tre lezioni la prima settimana di permanenza.
Non hanno la possibilità di spostarsi con facilità perché isolati da tutto.
Ricevono regolarmente il pocket money, in un'unica soluzione mensile.

Mentre chiacchieravamo con i ragazzi e avendo capito che eravamo lì anche per denunciare la situazione di degrado presente, ci hanno invitato ad uscire ed hanno chiamato Polizia e Carabinieri per "gravi disturbi della quiete". All'arrivo dei Carabinieri noi eravamo già fuori al cancello e siamo stati identificati spiegando la situazione.
I Carabinieri per fortuna erano due giovani appuntati che hanno accolto la nostra versione dei fatti e hanno fatto semplicemente rapporto, come da prassi.

Grazie ad uno dei ragazzi più intraprendenti, siamo riusciti ad avere delle foto dell'interno e abbiamo scambiato con loro numeri di telefono e contatti FB per l'invio di video e per mantenere i contatti.

per il gruppo di inchiesta alternativa (GIA)
Emanuela Riccio