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Cari amici e amiche,
La guerra in Mali mossa dallo stato francese con la presunta volontà di fermare le formazioni terroriste, seppur non fa scalpore in questo paese per l'informazione concentrata sulle stanche diatribe elettorali, sta mietendo tante vittime innocenti e peggiorerà ancora di più le condizioni di vita delle popolazioni.
Già ora ci sono morti, e centinaia di migliaia di profughi.
Lo stato italiano oltre a fare la guerra direttamente come in Libia, oppure appoggiandola come in Mali, ha già dato prove indegne sull'accoglienza, come la vicenda dei profughi provenienti dalla Libia insegna.
Quindi sta a noi sviluppare solidarietà con i fratelli e le sorelle profughi che sono già qui e con tutti quelli che verranno.
Vogliamo promuovere iniziative di incontro, dialogo e informazione nei prossimi giorni.
Invitiamo tutti voi a partecipare.
Di seguito, il testo del nostro volantino.
Associazione Antirazzista Interetnica 3 Febbraio
Tel.: 3465708065
www.a3f.org
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NO ALLA GUERRA DELLA FRANCIA IN MALI
NO AL TERRORISMO
La guerra scatenata dalla Francia in Mali con il pretesto di fermare l’avanzata delle formazioni jihadiste che da nord stavano giungendo alla capitale, non ha niente di umanitario. Ogni guerra attacca l’umanità e ne peggiora le condizioni di vita. Né lo stato francese, potenza imperialista e coloniale, può portare qualcosa di buono visto che è tra i primi responsabili della povertà e della deriva dell’Africa. L’esempio della Libia, più vicino nel tempo, sta lì a dimostralo. Né le altre potenze internazionali hanno a cuore il bene dell’umanità, perché opprimono i popoli e intervengono solo per tutelare gli interessi dei potenti. Come con la Siria: a parole condannano il massacratore Assad, di fatto lasciano sola la popolazione siriana.
Sappiamo a cosa conducono le guerre contro il terrorismo. L’Afghanistan e l’Iraq sono esempi fin troppo chiari. Il terrorismo, d’altra parte, ammantato di veste religiosa, non è certo diverso dalla violenza e dall'oppressione degli Stati colonialisti, che dice di combattere. Il terrorismo attacca gente inerme alimentando una spirale di morte e violenza senza fine.
Cosa fare? Non ci sono soluzioni semplici e mente chi le propone. Crediamo che la giusta causa dell’autodeterminazione dei popoli non può affermarsi con il terrorismo, perché questo chiama la guerra e quest’ultima si giustifica grazie al terrorismo. E a pagare il prezzo più alto è la gente comune. La situazione non è facile, oltre al dramma quotidiano per milioni di nostri simili in quella zona, oggi si aggiunge la paura, il terrore e la distruzione.
Tanti nostri fratelli e sorelle ci dicono di come si sentono minacciati, di come la propria gente sta vivendo ore terribili, di un conflitto che tra l’altro tende ad allargarsi, come la vicenda degli ostaggi in Algeria dimostra. Pensiamo ci sia bisogno di una strada di unione e di solidarietà tra i popoli e le genti.
La nostra associazione, da sempre impegnata con la gente del mondo, in questo momento esprime una vicinanza e un sostegno forte alle popolazioni del Mali. Ci impegneremo per l’accoglienza per tutti i profughi che questa guerra già provoca. Promuoveremo incontri di dialogo e informazione su ciò che sta avvenendo in Mali, per riflettere assieme e cercare insieme le strade migliori per affermare la pace, la solidarietà e l’accoglienza.
Per l’accoglienza incondizionata per tutti
No alla guerra! No al terrorismo!
Si all'autodeterminazione e alla pace
Ritiro immediato di tutte le truppe
Libertà per le popolazioni del Mali
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA INTERETNICA “3 FEBBRAIO”
www.a3f.org
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