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Updated: 7 years 47 weeks ago

Juve, Pogba tra Psg e Barça, Cavani sostituto giusto?

Thu, 30/04/2015 - 15:13
In attesa di conoscere il futuro di Tevez, sempre tentato dall'opportunità di tornare al Boca, la Juventus riceve segnali incoraggianti da Cavani, uno degli obiettivi di mercato per la prossima stagione. Il Matador considera l'avventura a Parigi al capolinea e ha incaricato il fratello/agente Fernando di guardarsi attorno per trovare la giusta sistemazione. In cima ai pensieri dell'ex bomber del Napoli ci sarebbe, secondo la Gazzetta dello Sport, la Juventus. Cavani sa che, in bianconero, tornerebbe protagonista assoluto, nel campionato che lo ha reso un campione di fama mondiale. Il problema vero è di natura economica. Il Matador guadagna circa 9,5 milioni di euro a stagione, troppo per le casse della Vecchia Signora (intenzionata a spendere, al massimo, cinque milioni per il suo nuovo top player). Attenzione anche alla concorrenza. L'Atletico Madrid è sempre in corsa (blocco del mercato permettendo) e lo United pare intenzionato a farsi avanti in maniera importante, soprattutto se deciderà di rinunciare a Falcao e Van Persie, quest'ultimo altro possibile obiettivo bianconero. Da non escludere neppure l'opzione Milan, soprattutto se dovesse esserci un cambio di proprietà e, di conseguenza, nuovi capitali da investire sul mercato. La Juventus però potrebbe sbaragliare tutti offrendo in cambio Pogba. Manca un solo punto allo scudetto Massimiliano Allegri ha la serenità stampata in volto dopo la vittoria con la Fiorentina. Quella di chi sa di non potere perdere lo scudetto con 14 punti di vantaggio dalla seconda a 5 giornate dalla fine. Insomma, per gettare tutto alle ortiche servirebbe giusto una congiunzione astrale inimmaginabile. O un miracolo al contrario, come ha dichiarato il tecnico, pronto a mettere le mani sul tricolore già dalla trasferta sabato contro la Sampdoria “Credo che la vittoria contro la Fiorentina ci consenta di affrontare il campionato con molta più serenità perché quando arrivi lì ti manca sempre un pezzetto per vincere e c’è questa voglia di arrivare più velocemente al traguardo, e stasera era importante. Con 14 punti di vantaggio è fisiologico che poi vedi dei cali di attenzione, non dimentichiamo che quest’anno molti giocatori non sono stati a disposizione. Credevo di fare un ottimo lavoro perché il gruppo ha dei valori morali oltre a quelli tecnici perché senza i grandi giocatori è difficile vincere i campionati e fare bene in Champions”, ha voluto sottolineare.  

(mbocchio)

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Il ritorno. Zizou pensa alle Champions mancate, ma anche a Pogba

Thu, 30/04/2015 - 15:07
La parte più corposa dei ricordi di Zinedine Zidane legati all’Italia è quella che riguarda la sua esperienza alla Juventus: “Rimpianti per non aver vinto la Champions con la Juve? Si. D’altronde, l’ho persa contro il Real Madrid. E l’anno dopo, l’ho persa contro il Borussia Dortmund”. Il popolare Zizou, oggi allematore del Castilla - il Real Madrid B - è stato ospite del centro sportivo della Juventus a vinoso. Il francese di origini algerine non è arrivato per “spiare” il lavoro del tecnico bianconero Massimiliano Allegri in vista della sfida di Champions proprio contro il Real. Zizou, che sta partecipando ad un master organizzato dalla Fédération Française de Football dedicato ai grandi ex calciatori che stanno intraprendendo la nuova carriera di tecnici, ha fatto tappa allo Juventus Center nell’ambito dei corsi di aggiornamento previsti dall’iniziativa presso i grandi club europei. “Un pò di rimpianti li ho - ha ammesso Zidane - perchè avevamo una squadra talmente forte sulla carta che avremmo dovuto vincere almeno una Champions League. È una cosa che mi resta ancora di traverso...”. “Juventus e Real a quell’epoca erano le due squadre più forti al mondo - ha ricordato il Pallone d’Oro ‘98 - ma è con la Juventus che sono cresciuto. Quando sono arrivato in Italia, è qui che la mia carriera è cominciata. Perchè fisicamente è qui che mi sono formato”. Pagine di calcio poetiche in maglia bianconera, ma anche un addio nel 2001 che fece scalpore, anche se poi proprio da quella cessione la Juventus fece partire un nuovo ciclo vincente: “Come reagirono i miei compagni alla mia cessione? Penso che se lo aspettavano, perchè erano sei mesi che se ne parlava. E poi dopo cinque anni...”. Secondo quanto riporta il quotidiano catalano “Sport”, il Real Madrid si sarebbe già attivato per portare Paul Pogba nella capitale spagnola in estate, e avrebbe incaricato proprio Zidane di imbastire la trattativa con la Juventus. Il campione del mondo a Francia ‘98 avrebbe già iniziato un’attività diplomatica con i vertici della società di corso Galileo Ferraris, a Torino. L’ex bianconero infatti vuole ricreare a tutti i costi il trio francese Varane-Benzema,-Pogba. Intervistato da “L’Equipe”, ha parlato di Pogba in questi termini: “Considerando che ha solo 21 anni, quello che sta facendo Paul è un qualcosa di enorme. Forse stiamo parlando un po’ troppo di lui ma se continua così può diventare uno dei più grandi giocatori di sempre. È una combinazione tra Makelele e Vieira, se fossi il suo allenatore io lo schiererei anche più avanzato. Se arriverà mai al Real Madrid? Vedremo, di certo i migliori finiscono tutti lì”.La valutazione è però ben chiara, e Marotta e Agnelli non faranno sconti: non ci siede nemmeno al tavolo per una cifra inferiore agli 80 milioni di euro.

(mbocchio)

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Buon inizio di stagione podistica a tutti!

Thu, 30/04/2015 - 14:40
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The Egyptian military government seeks legitimacy in Europe

Thu, 30/04/2015 - 14:23
The visit to Spain of Egyptian President Al Sisi, preceded by several contacts with other European premiers, including the Italian Renzi and greek Tsipras, part of a strategy designed to Cairo, Egypt to credit the country in Europe and, especially, in the part that faces the Mediterranean. The need to be recognized at the international level is essential in view of the continuation of a government, which has replaced the previous one: the first democratically elected in Egyptian history; it is true that the winners of the elections have also abused the power won at the ballot box, trying to impose an overly confessional and leaving no room for any opposition. But the fall of the executive supported by Islamic brotherhood took place, however, through a particularly bloody coup, disavowed even by the secular and democratic forces, which had been marginalized by Mursi. This seizure of power accompanied by violence and repression has had the goal of defeating the most radical part of the political parties that they referred to Islam, but which, together was even more rooted in a social private by the dictatorship of Mubarak each reference point. This introduction deep into Egyptian society was the one that led to the electoral victory, but it has, therefore, also required more work by the military in the eradication and suppression. If the rise to power of Al Sisi was greeted with relief in unofficially by the Western democracies, in the official methods, actually very brutal, they were convicted, albeit mildly. The United States itself, had suspended the substantial supplies of arms from the Egyptian army, who served under the protection of Israel. In reality, although weakened, relations with Egypt's Al Sisi are still continued, however, for the Egyptian regime destabilization of Libya and the arrival on its territory of training related to the Islamic state has certified the importance, as an ally , the country's fight against Islamic extremism in Egypt. The personal commitment of the Egyptian armed forces, against the people of the caliphate and the strong stance against the fundamentalists has essentially rehabilitated the Egyptian regime in front of the West, so that Washington has resumed the supply of arms. The internal situation in Egypt, however, is far from being normalized: the election promises, which also should see winning the formation of the current president for lack of opponents, ninth yet been established, although they were already been set for this summer. The country also seems to have fallen into a spiral of corruption very intense and the use of torture by the police, seems to have returned to the levels prior to 2011. Despite this, the government, an offshoot of the armed forces, has also the support of a section of society in the country: one that believes the army is a good compromise for the internal stability and, above all, have averted the extreme Islamization of the country, despite the methods used and the lack of substantial democracy. In essence, the current government appears to moderate orientation and that is enough, however, the process of normalization of the company continues relentless, with measures that restrict the use of social networks, which are essential for the success of the Arab Spring, the fight homosexuality and atheism. On the latter subject the aims of the government are twofold, encouraging a moderate religion, which would allow more control and a full agreement with the moderate clergy and limit the influence of the secular political forces who reject the interference confessional. On the international role played by Egypt was taken, some of the duties exercised by Mubarak to protect Israel from the south side of its borders, which Mursi not assured, while there is some activism on the front of the Sunni world, which sees the Cairo ally of Saudi Arabia and other Gulf monarchies under the religious confrontation against the Shiites. If, from the international point of view, Egypt is obligated by its own internal situation is not clear to seek legitimacy, and economically, the situation of the country's crisis, it seems natural to the search of profitable relationships with the countries closer and more rich. The Mediterranean basin is a natural area where to look to establish relationships that can afford to develop cooperation preferably stable. For European countries it is a kind of return to the past, despite the fundamentalists were not better, establish relationships with Al Sisi is virtually the same as before, when they were with Mubarak, but the needs are before civil rights, as shown by the case Libyan.
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El gobierno militar de Egipto busca legitimidad en Europa

Thu, 30/04/2015 - 14:22
La visita a España del presidente egipcio Al Sisi, precedida de varios contactos con otros primeros ministros europeos, entre ellos el italiano y Renzi griego Tsipras, que forma parte de una estrategia diseñada a El Cairo, Egipto, para acreditar el país de Europa y, sobre todo, en la parte que da al Mediterráneo. La necesidad de ser reconocido a nivel internacional es esencial en vista de la continuidad de un gobierno, que ha sustituido a la anterior: el primero elegido democráticamente en la historia egipcia; bien es cierto que los ganadores de las elecciones también han abusado del poder ganado en las urnas, tratando de imponer una excesivamente confesionario y sin dejar espacio para cualquier oposición. Pero la caída del Ejecutivo con el apoyo de la hermandad islámica se produjo, sin embargo, a través de un golpe particularmente sangrienta, desautorizó incluso por las fuerzas laicas y democráticas, que habían sido marginados por Mursi. Esta toma del poder acompañado de violencia y represión ha tenido el objetivo de derrotar a la parte más radical de los partidos políticos que se referían al Islam, pero que, en conjunto fue aún más enraizada en una privada sociales por la dictadura de Mubarak cada punto de referencia. Esta introducción profundamente en la sociedad egipcia fue la que llevó a la victoria electoral, pero se ha, por lo tanto, también se requiere más trabajo por los militares en la erradicación y represión. Si el ascenso al poder de Al Sisi fue recibida con alivio en forma no oficial por las democracias occidentales, en los métodos oficiales, en realidad muy brutales, que fueron condenados, aunque ligeramente. Los propios Estados Unidos, había suspendido los suministros considerables de armas del ejército egipcio, que sirvió bajo la protección de Israel. En realidad, aunque debilitado, todavía continuaban las relaciones con Egipto Al Sisi, sin embargo, para la desestabilización régimen egipcio de Libia y la llegada en su territorio de la formación relacionada con el estado islámico ha certificado la importancia, como un aliado , la lucha del país contra el extremismo islámico en Egipto. El compromiso personal de las fuerzas armadas egipcias, contra el pueblo del califato y la fuerte postura contra los fundamentalistas ha rehabilitado esencialmente el régimen egipcio frente a Occidente, por lo que Washington ha reanudado el suministro de armas. La situación interna de Egipto, sin embargo, está lejos de ser normalizada: las promesas electorales, que también debería ver ganar la formación del actual presidente por falta de oponentes, noveno sido aún establecida, aunque ya se ha fijado para este verano. El país también parece haber caído en una espiral de corrupción muy intenso y el uso de la tortura por la policía, parece haber vuelto a los niveles anteriores a 2011. A pesar de esto, el gobierno, una rama de las fuerzas armadas, tiene También el apoyo de un sector de la sociedad en el país: uno que cree que el ejército es un buen compromiso para la estabilidad interna y, sobre todo, han evitado la extrema islamización del país, a pesar de los métodos utilizados y la falta de democracia sustancial. En esencia, el gobierno actual parece orientación a moderado y que es suficiente, sin embargo, el proceso de normalización de la empresa continúa sin tregua, con medidas que restringen el uso de las redes sociales, que son esenciales para el éxito de la primavera árabe, la lucha homosexualidad y ateísmo. Sobre este último tema de los objetivos del gobierno son de dos tipos, el fomento de una religión moderada, lo que permitiría un mayor control y un acuerdo total con el clero moderados y limitar la influencia de las fuerzas políticas seculares que rechazan el confesionario interferencia. El se tomó el papel internacional desempeñado por Egipto, algunas de las funciones ejercidas por Mubarak para proteger a Israel de la parte sur de sus fronteras, que no aseguró Mursi, mientras hay algo de activismo en la parte delantera del mundo suní, que ve a la Cairo aliado de Arabia Saudita y otras monarquías del Golfo bajo la confrontación religiosa contra los chiíes. Si, desde el punto de vista internacional, Egipto está obligado por su propia situación interna no está claro a buscar legitimidad, y económicamente, la situación de crisis del país, parece natural a la búsqueda de relaciones rentables con los países más cercanos y más ricos. La cuenca mediterránea es un espacio natural donde mirar para establecer relaciones que pueden darse el lujo de desarrollar la cooperación preferentemente estable. Para los países europeos es una especie de vuelta al pasado, a pesar de los fundamentalistas no eran mejores, establecer relaciones con Al Sisi es prácticamente el mismo que antes, cuando estaban con Mubarak, pero las necesidades son antes de los derechos civiles, como lo demuestra el caso Libia.
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Die ägyptische Militärregierung sucht Legitimität in Europa

Thu, 30/04/2015 - 14:21
Der Besuch in Spanien des ägyptischen Präsidenten Al Sisi, um mehrere Kontakte mit anderen europäischen Premieren, darunter die italienische und griechische Renzi Tsipras, Teil einer Strategie, Kairo, Ägypten, um das Land in Europa gutschreiben und vor allem vorausgegangen, in der, die das Mittelmeer steht Teil. Die Notwendigkeit, auf internationaler Ebene anerkannt ist wichtig im Hinblick auf die Fortsetzung einer Regierung, die die vorherige ersetzt hat: der erste demokratisch in der ägyptischen Geschichte gewählt; es stimmt, dass die Gewinner der Wahlen haben auch missbraucht die Macht an der Wahlurne gewonnen und versuchte eine zu Beichtstuhl zu verhängen und lässt keinen Raum für irgendeine Opposition. Aber der Fall der von der islamischen Bruderschaft unterstützt Exekutive fand jedoch durch eine besonders blutigen Staatsstreich, verleugnete sogar von den weltlichen und demokratischen Kräfte, die von Mursi marginalisiert worden war. Diese Machtergreifung begleitet von Gewalt und Unterdrückung hat das Ziel, dem Sieg über die radikalste Teil der politischen Parteien, dass sie zum Islam überwiesen hat, die aber zusammen war noch in einem sozialen Private durch die Diktatur Mubaraks verwurzelt jeder Bezugspunkt. Diese Einführung tief in der ägyptischen Gesellschaft war derjenige, der dem Wahlsieg geführt, aber es hat daher erforderlich, auch mehr Arbeit durch das Militär in die Tilgung und Unterdrückung. Wenn der Aufstieg zur Macht von Al Sisi wurde mit Erleichterung in inoffiziell von den westlichen Demokratien begrüßt, in den offiziellen Methoden, eigentlich sehr brutal, sie verurteilt wurden, wenn auch milde. Die Vereinigten Staaten selbst, hatte die wesentlichen Waffenlieferungen aus der ägyptischen Armee, die unter dem Schutz der Israel diente suspendiert. In Wirklichkeit, wenn auch abgeschwächt, die Beziehungen zu Ägypten Al Sisi noch weiter, jedoch für das ägyptische Regime Destabilisierung von Libyen und der Ankunft in seinem Hoheitsgebiet der Ausbildung an den islamischen Staat hat die Bedeutung zertifiziert bezogen, als Verbündeter , Kampf des Landes gegen den islamischen Extremismus in Ägypten. Das persönliche Engagement der ägyptischen Streitkräfte, gegen das Volk des Kalifats und die starke Haltung gegen die Fundamentalisten hat im Wesentlichen saniert das ägyptische Regime vor dem Westen, so dass Washington hat die Lieferung von Waffen wieder aufgenommen. Die innere Lage in Ägypten ist jedoch weit davon entfernt, normalisiert: die Wahlversprechen, die sollten auch sehen, den Gewinn der Bildung des jetzigen Präsidenten aus Mangel an Gegnern, neunten noch etabliert, auch wenn sie bereits für diesen Sommer eingestellt. Das Land scheint auch in eine Spirale der Korruption sehr intensiv und die Anwendung von Folter durch die Polizei gefallen sind, scheint sich auf das Niveau vor 2011. Trotzdem zurückgekehrt sind, hat die Regierung, ein Ableger der Streitkräfte, auch die Unterstützung eines Teils der Gesellschaft auf dem Lande: eine, die die Armee glaubt, ist ein guter Kompromiss für die innere Stabilität und vor allem, haben die extreme Islamisierung des Landes abgewendet trotz der verwendeten Methoden und der Mangel an wesentlichen Demokratie. Im Wesentlichen wird die aktuelle Regierung bis mäßige Orientierung und das ist genug, jedoch wird der Prozess der Normalisierung der Gesellschaft unerbittlich, mit Maßnahmen, die die Nutzung von sozialen Netzwerken, die wesentlich für den Erfolg des Arabischen Frühlings, den Kampf Homosexualität und sind zu beschränken Atheismus. Zu dem letztgenannten Thema die Ziele der Regierung sind zweifach, die Förderung einer moderaten Religion, die mehr Kontrolle und eine vollständige Übereinstimmung mit den moderaten Geistlichen zu ermöglichen und den Einfluss der säkularen politischen Kräfte, die die Störung konfessionellen ablehnen einschränken würde. Über die internationale Rolle von Ägypten gespielt wurde genommen, einige der Aufgaben von Mubarak ausgeübt, um Israel von der Südseite der Grenzen, die Mursi nicht gewährleistet, zu schützen, während es gibt einige Aktivismus auf der Vorderseite der sunnitischen Welt, die das sieht, Cairo Verbündeter Saudi-Arabien und anderen Golfmonarchien unter der religiösen Konfrontation gegen die Schiiten. Wenn, vom internationalen Standpunkt aus wird Ägypten durch seine eigene innere Situation verpflichtet ist nicht klar, Legitimität zu suchen, und wirtschaftlich, die Situation der Krise des Landes, liegt es nahe, die auf der Suche nach gewinnbringende Beziehungen mit den Ländern engere und Reichen. Das Mittelmeerbecken ist ein Naturgebiet, wo sie suchen, um Beziehungen, die sich leisten können, um die Zusammenarbeit bevorzugt stabile Entwicklung zu etablieren. Für europäische Länder es ist eine Art Rückkehr in die Vergangenheit, obwohl die Fundamentalisten waren nicht besser, zu etablieren Beziehungen zu Al Sisi ist praktisch die gleiche wie zuvor, als sie mit Mubarak, aber die Bedürfnisse sind vor Bürgerrechten, wie der Fall gezeigt, Libyan.
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Le gouvernement militaire égyptien cherche une légitimité en Europe

Thu, 30/04/2015 - 14:19
La visite en Espagne du président égyptien Al Sisi, précédée par plusieurs contacts avec les autres premiers ministres européens, dont l'italien et grec Renzi Tsipras, qui fait partie d'une stratégie visant au Caire, en Egypte pour créditer le pays en Europe et, en particulier, dans la partie qui fait face à la Méditerranée. Le besoin d'être reconnu au niveau international est essentielle en vue de la poursuite d'un gouvernement, qui a remplacé la précédente: le premier démocratiquement élu dans l'histoire égyptienne; il est vrai que les vainqueurs des élections ont également abusé du pouvoir gagné à la boîte de scrutin, en essayant d'imposer un trop confessionnelle et laissant place à aucune opposition. Mais la chute de l'exécutif soutenu par fraternité islamique a eu lieu, cependant, par un coup particulièrement sanglante, désavoué même par les forces laïques et démocratiques, qui avaient été marginalisés par Mursi. Cette prise de pouvoir accompagné de violence et de répression a eu le but de vaincre la partie la plus radicale des partis politiques qu'ils visées à l'Islam, mais qui, en même temps a été encore plus enracinée dans un cadre privé sociale par la dictature de Moubarak chaque point de référence. Cette introduction en profondeur dans la société égyptienne était celui qui a conduit à la victoire électorale, mais il a, par conséquent, également plus de travail requise par les militaires dans l'élimination et la répression. Si la montée en puissance d'Al Sisi a été accueillie avec soulagement dans officieusement par les démocraties occidentales, dans les méthodes officielles, fait très brutales, ils ont été condamnés, quoique légèrement. Les États-Unis lui-même, avait suspendu les fournitures importantes d'armes de l'armée égyptienne, qui a servi sous la protection d'Israël. En réalité, bien qu'affaibli, relations avec Al Sisi de l'Egypte sont toujours continué, cependant, pour le régime égyptien déstabilisation de la Libye et de l'arrivée sur son territoire de la formation liée à l'état islamique a certifié l'importance, comme un allié , la lutte du pays contre l'extrémisme islamique en Egypte. L'engagement personnel des forces armées égyptiennes, contre le peuple du califat et de la position ferme contre les fondamentalistes a essentiellement réhabilité le régime égyptien en face de l'Occident, de sorte que Washington a repris la fourniture d'armes. La situation intérieure en Egypte, cependant, est loin d'être normalisée: les promesses électorales, qui devrait également voir gagner la formation de l'actuel président par manque d'adversaires, neuvième encore été établi, bien qu'ils aient été déjà été définis pour cet été. Le pays semble également avoir tombé dans une spirale de la corruption très intense et l'utilisation de la torture par la police, semble être revenue aux niveaux d'avant 2011. Malgré cela, le gouvernement, une émanation des forces armées, a aussi le soutien d'une partie de la société dans le pays: celui qui croit l'armée est un bon compromis pour la stabilité interne et, surtout, ont évité l'extrême islamisation du pays, malgré les méthodes utilisées et le manque de démocratie substantielle. En substance, le gouvernement actuel semble modérer l'orientation et cela suffit, cependant, le processus de normalisation de la société se poursuit sans relâche, avec des mesures qui restreignent l'utilisation des réseaux sociaux, qui sont essentiels pour le succès du Printemps arabe, l'homosexualité de combat et athéisme. Sur ce dernier sujet, les objectifs du gouvernement sont de deux ordres, en encourageant une religion modérée, ce qui permettrait plus de contrôle et un accord complet avec le clergé modérés et limiter l'influence des forces politiques laïques qui rejettent le confessionnal d'interférence. Sur le rôle international joué par l'Egypte a été prise, quelques-unes des fonctions exercées par Moubarak pour protéger Israël de la côté sud de ses frontières, qui Mursi pas assurée, alors qu'il ya un certain activisme sur le front du monde sunnite, qui voit le Caire allié de l'Arabie saoudite et d'autres monarchies du Golfe sous la confrontation religieuse contre les chiites. Si, du point de vue international, l'Egypte est tenu par sa propre situation interne est pas clair à rechercher la légitimité, et économiquement, la situation de crise du pays, il semble naturel de la recherche des relations profitables avec les pays plus étroite et plus riche. Le bassin méditerranéen est une zone naturelle où chercher à établir des relations qui peuvent se permettre de développer la coopération préférence stable. Pour les pays européens, il est une sorte de retour vers le passé, malgré les fondamentalistes ne sont pas mieux, établir des relations avec Al Sisi est pratiquement le même que précédemment, quand ils étaient avec Moubarak, mais les besoins sont avant que les droits civils, comme le montre le cas libyen.
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O governo militar egípcio procura legitimidade na Europa

Thu, 30/04/2015 - 14:19
A visita a Espanha do presidente egípcio Al Sisi, precedida de vários contactos com outras estreias europeias, incluindo a Renzi italiano e grego Tsipras, parte de uma estratégia concebida para Cairo, Egito, para creditar o país da Europa e, especialmente, na parte que está virado para o Mediterrâneo. A necessidade de ser reconhecida a nível internacional é essencial, tendo em vista a continuação de um governo, que substituiu o anterior: o primeiro democraticamente eleito na história do Egito; é verdade que os vencedores das eleições também ter abusado do poder ganhou nas urnas, tentando impor uma excessivamente confessional e não deixando espaço para qualquer tipo de oposição. Mas a queda do executivo apoiado pela irmandade islâmica teve lugar, no entanto, através de um golpe particularmente sangrenta, repudiado até mesmo pelas forças seculares e democráticos, que tinham sido marginalizados por Mursi. Esta tomada do poder acompanhada de violência e repressão teve o objetivo de derrotar a parte mais radical dos partidos políticos que se refere ao Islã, mas que, em conjunto foi ainda mais enraizada em uma social privado pela ditadura de Mubarak cada ponto de referência. Esta introdução profundamente na sociedade egípcia foi o que levou à vitória eleitoral, mas tem, por isso, também necessário mais trabalho por parte dos militares para a erradicação ea repressão. Se a subida ao poder de Al Sisi foi recebida com alívio em não oficialmente pelas democracias ocidentais, nos métodos oficiais, na verdade, muito brutais, eles foram condenados, ainda que ligeiramente. Os próprios Estados Unidos, suspendeu os fornecimentos substanciais de armas do exército egípcio, que serviu sob a proteção de Israel. Na realidade, apesar de enfraquecido, as relações com a do Egito Al Sisi são ainda continuou, no entanto, para a desestabilização regime egípcio da Líbia e com a chegada no seu território de formação relacionados com o estado islâmico certificou a importância, como um aliado , a luta do país contra o extremismo islâmico no Egito. O compromisso pessoal das forças armadas egípcias, contra o povo do califado ea forte posição contra os fundamentalistas tem, essencialmente, reabilitou o regime egípcio na frente do Ocidente, para que Washington retomou o fornecimento de armas. A situação interna no Egito, no entanto, está longe de ser normalizado: as promessas eleitorais, o que também deve ver vencendo a formação do atual presidente por falta de adversários, nono foi ainda estabelecida, embora eles já foram definidos para este verão. O país também parece ter caído em uma espiral de corrupção muito intensa e o uso da tortura pela polícia, parece ter voltado aos níveis anteriores a 2011. Apesar disso, o governo, um ramo das forças armadas, tem também o apoio de uma parte da sociedade no país: um que acredita que o exército é um bom compromisso para a estabilidade interna e, acima de tudo, ter evitado a islamização extrema do país, apesar dos métodos utilizados ea falta de democracia substancial. Em essência, o atual governo parece orientação a moderada e isso é suficiente, no entanto, o processo de normalização da empresa continua implacável, com medidas que restrinjam a utilização de redes sociais, que são essenciais para o sucesso da Primavera Árabe, a homossexualidade luta e ateísmo. Sobre este último assunto os objectivos do governo são duplas, encorajando uma religião moderada, o que permitiria um maior controle e um acordo completo com o clero moderados e limitar a influência das forças políticas seculares que rejeitam a interferência confessional. Sobre o papel internacional desempenhado pelo Egito foi tomada, algumas das funções exercidas por Mubarak para proteger Israel do lado sul de suas fronteiras, o que Mursi não assegurados, enquanto há algum ativismo na frente do mundo sunita, que vê o Cairo aliado da Arábia Saudita e outras monarquias do Golfo sob a confrontação religiosa contra os xiitas. Se, do ponto de vista internacional, o Egito é obrigada pela sua própria situação interna não está claro de buscar legitimidade e economicamente, a situação de crise do país, parece natural para a busca de relacionamentos lucrativos com os países mais próximos e mais ricos. A bacia do Mediterrâneo é uma área natural onde procurar estabelecer relações que podem ter recursos para desenvolver a cooperação preferência estável. Para os países europeus que é uma espécie de retorno ao passado, apesar dos fundamentalistas não foram melhores, estabelecer relações com Al Sisi é praticamente a mesma de antes, quando estavam com Mubarak, mas as necessidades são antes de direitos civis, como o demonstra o caso líbio.
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Египетские военные правительство стремится легитимность в Европе

Thu, 30/04/2015 - 14:17
Визит в Испанию Президента Египта Аль-Сиси, предшествовали несколько контактов с другими европейскими премьерами, в том числе итальянской и греческой Renzi Tsipras, часть стратегии, направленной в Каир, Египет кредитовать страну в Европе и, особенно, в части, которая обращена на Средиземное море. Должны быть признаны на международном уровне имеет важное значение в связи с продолжением правительства, который заменил предыдущий: первый демократически избранный в истории Египта; это правда, что победители выборов также злоупотребляли властью выиграл на выборах, пытается навязать чрезмерно конфессиональных и не оставляя места для любой оппозиции. Но падение исполнительной поддержке исламского братства состоялось, однако, через особо кровавого переворота, отрекся даже светских и демократических сил, которые были маргинальным путем Мурси. Это захват власти сопровождался насилием и репрессиями была цель победить наиболее радикальную часть политических партий, которые они ссылались в ислам, но, вместе было еще более коренится в социальной личное диктатурой Мубарака каждый ориентиром. Это введение в глубь египетского общества был один, что привело к победе на выборах, но это, поэтому, также требуется больше работы военными в ликвидации и подавления. Если приход к власти Аль-Сиси был встречен с облегчением в неофициально западных демократий, в официальных методов, на самом деле очень жестоких, они были осуждены, хотя мягко. Сам США, приостановил значительные запасы оружия из египетской армии, который служил под защиту Израиля. В действительности, хотя ослаблена, отношения с Египтом Аль-Сиси до сих пор продолжается, однако, для египетского режима дестабилизации Ливии и по прибытии на своей территории обучения, связанного с исламским государством заверившего важность, в качестве союзника , борьба в стране против исламского экстремизма в Египте. Личная приверженность египетских вооруженных сил против народа халифата и сильной позиции против фундаменталистов существенно реабилитирован египетского режима перед Западом, так что Вашингтон возобновил поставки оружия. Внутренняя ситуация в Египте, однако, далеко не нормализуется: избирательные обещания, которые также должны увидеть победу на формирование нынешнего президента из-за отсутствия соперников, девятой еще не создано, хотя они уже были установлены для этого лета. Страна также, кажется, упал в спираль коррупции очень интенсивной и применение пыток в полиции, по-видимому, вернулся к уровням до 2011 Несмотря на это, правительство, ответвление вооруженных сил, имеет Также поддержка части общества в стране: тот, который считает, что армия хорошим компромиссом для внутренней стабильности и, прежде всего, бы предотвратить чрезвычайную исламизации страны, несмотря на методы, используемые и отсутствием существенного демократии. В сущности, нынешнее правительство, как представляется, умеренной ориентации, и этого достаточно, однако, процесс нормализации компании продолжает неустанно, с мерами, которые ограничивают использование социальных сетей, которые имеют важное значение для успеха арабской весны, борьба гомосексуализма и атеизм. На последнем тему цели правительства являются двойными, поощряя умеренную религию, которая позволила бы больше контроля и полное согласие с умеренными духовенства и ограничить влияние светских политических сил, отвергающих помех исповедь. На было принято международная роль играет Египет, некоторые из обязанностей, осуществляемой Мубарака, чтобы защитить Израиль от южной стороны ее границ, которые Мурси не уверены, в то время как есть некоторые деятельность на передней суннитского мира, который видит Каир союзником Саудовской Аравии и других монархиях Персидского залива под религиозным противостоянием шиитов. Если с международной точки зрения, Египет обязан своим собственным внутренней ситуации не ясно, искать легитимность, и экономически, кризисная ситуация в стране, кажется естественным в поисках выгодных отношений со странами ближе и более богатых. Средиземноморский бассейн является природной территории, где искать, чтобы установить отношения, которые могут позволить себе развивать сотрудничество предпочтительно стабильную. Для европейских стран это своего рода возврат к прошлому, несмотря на фундаменталистов были не лучше, установить отношения с Аль-Сиси практически такой же, как раньше, когда они были с Мубараком, но потребности в гражданских прав, как показано на примере Ливийская.
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埃及軍政府尋求合法性歐洲

Thu, 30/04/2015 - 14:16
在訪問西班牙埃及總統阿爾·思思的,在此之前與歐洲其他幾個總理接觸,包括意大利人字和希臘齊普拉斯,一個旨在埃及開羅信貸該國在歐洲的戰略的一部分,尤其是在面向地中海的一部分。將需要在國際層面的認可是針對政府,取代前一個的延續至關重要:第一位民選的埃及歷史;這是事實,選舉的獲勝者還濫用在投票箱贏得了電力,試圖強加一個過於懺悔,並沒有留下餘地任何反對。但伊斯蘭兄弟會支持行政機關的秋天發生了,但是,通過一個特別流血政變,否認甚至被世俗和民主力量,已被邊緣化穆爾西。這奪權伴隨著暴力和鎮壓有過擊敗他們提到伊斯蘭教政黨的最激進部分的目標,但其中一起更是根植於社會的私人穆巴拉克的獨裁統治每個參考點。此次推出的深入埃及社會是一個導致了選舉勝利,但它,因此,也是在消滅和壓制需要更多的工作,由軍隊。如果上升到鋁思思的權力迎接緩解非正式的西方民主國家,在正式的方法,其實很殘酷的,他們被定罪,儘管溫和。美國本身,已經從埃及軍隊,以色列下的保護服誰暫停武器的大量供應。在現實中,雖然減弱,與埃及的鋁思思關係仍在持續然而,利比亞的埃及政權不穩定和培訓相關的伊斯蘭國家已經認證的重要性,其境內的到來,作為盟友,該國的反對伊斯蘭極端主義在埃及的戰鬥。埃及軍隊的個人承諾,反對哈里發和反對原教旨主義的強硬立場的人基本上已經恢復在西方面前的埃及政權,使華盛頓已經恢復供應武器。內部埃及的情況,但是,還遠遠沒有規範化:在競選承諾,這也應該看到獲勝的現任總統的形成缺乏對手,第九尚未建立,但它們已經被定為今年夏天。該國似乎也陷入了腐敗非常激烈和使用酷刑的警察的螺旋,似乎之前,2011年恢復到水平儘管如此,政府,軍隊的一個分支,具有同時社會在該國部分的支持:一個認為軍隊是一個很好的妥協的內部穩定,首先,避免了該國的極端伊斯蘭,儘管使用的方法和缺乏實質的民主。從本質上說,目前政府似乎緩和的方向,這是不夠的,但是,該公司的正常化進程繼續無情的,與限制使用社交網絡,這都為阿拉伯之春,打同性戀和成功所必需的措施無神論。對後一個問題,政府的目標是雙重的,鼓勵適度的宗教,這將允許更多的控制,並與神職人員適中的完整協議,並限制了世俗政治勢力誰拒絕懺悔的干擾的影響。在埃及發揮的國際作用拍攝,一些穆巴拉克行使的職責,以保護以色列邊界,其中穆爾西不放心的南側,儘管有前面的遜尼派世界,看到了一些行動沙特阿拉伯和其他海灣君主國的反對下,什葉派宗教對抗開羅盟友。如果,從國際上看,埃及是由其自己的內部情況的義務不明確尋求合法性,經濟,該國危機的形勢下,他很自然地搜索與國家有利可圖的關係更加密切和豐富。地中海盆地是一個自然區域在哪裡看,建立能夠負擔得起發展較好的合作關係,穩定。對於歐洲國家來說是一種回到過去的,儘管原教旨主義是不是更好,建立關係,與鋁思思是幾乎和以前一樣,當他們與穆巴拉克,但需求是公民權利之前,如圖所示的情況下,利比亞。
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エジプトの軍事政権は、ヨーロッパで正当性を求めて

Thu, 30/04/2015 - 14:15
特にイタリアレンツィとギリシャTsipras、ヨーロッパでは国を信用するカイロ、エジプトに設計された戦略の一部と、を含む他のヨーロッパプレミアにはいくつかの連絡先が先行エジプトの大統領アルシシィのスペインを訪問し、地中海に面している部分で。国際レベルで認識される必要が以前のものに交換している政府の継続の観点から不可欠である。民主的にエジプトの歴史の中で選出された最初の。それは選挙の勝者はまた、過度に告白を課すことをしようと、任意の反対の余地を残さない、投票箱で獲得した力を乱用していることは事実です。しかし、イスラムの兄弟でサポートされている幹部の落下が行われたが、特に流血クーデターを通じて、さえMursiによって疎外されていた世俗と民主勢力によって否認。暴力と抑圧に伴う電力のこの発作は、彼らがイスラムと呼ばれる政党の最も根本の部分を倒すという目標を持っていたが、これは、一緒にさらに多くのムバラク大統領の独裁政権によって社会プライベートに根ざしました各基準点。深いエジプト社会にこの導入は、選挙の勝利に導いた一人だったが、それは、したがって、また、根絶および抑制に軍によって多くの作業が必要でした。アルシシィのパワーに上昇は実際に、公定法では、欧米の民主主義によって非公式に救済と非常に残忍迎えられた場合、それらは穏やかではあるが、有罪判決を受けました。米国自体は、イスラエルの保護の下で役立ったエジプト軍から武器の実質的な供給を中断していました。弱体化しているが実際には、エジプトのアル·シシィとの関係はまだ同盟国として、リビアのエジプト政権の不安定化と重要性を認定したイスラム国家に関連する訓練の領土に到着するため、しかし、継続されていますエジプトのイスラム過激に対して、国の戦い。ワシントンは武器の供給を再開したように、カリフの人や原理主義に対する強い姿勢に対するエジプト軍の個人的なコミットメントは、基本的に、西の前にエジプトの政権を改修しました。エジプトの内部の状況は、しかし、はるかに正規化されてからされている:彼らはすでにこの夏のために設定されていたが、まだ確立されても、相手の不足を現社長の形成を受賞表示されるはずの選挙公約、第九。国はまた、非常に強いと警察による拷問の使用汚職のスパイラルに陥っているようですが、これにもかかわらず、2011年より前のレベルに戻っているようだ、政府、軍の分派は、持っていますまた、国の社会のセクションのサポート:軍は内部安定性のための適切な妥協点であると考えている一方とは、すべての上に、使用した方法と実質的な民主主義の欠如にもかかわらず、国の極端なイスラムを回避しています。本質的には、現在の政府は向きを緩和するために表示され、それは十分ですが、会社の正規化のプロセスは、アラブの春の成功のために不可欠であるソーシャルネットワークの使用を制限する措置で、戦いの同性愛を執拗続け、無神論。後者の被写体に政府の目的は、より多くの制御と適度な聖職者との完全な合意を可能にし、干渉告白を拒否世俗政治勢力の影響を制限する適度な宗教を、奨励、2つあります。エジプトで演奏国際的役割で見ているスンニ派の世界の目の前、上のいくつかの行動がある間、Mursiは保証されない、その国境の南側からイスラエルを保護するためにムバラクによって行使義務の一部を撮影しましたシーア派に対する宗教的対立の下、サウジアラビアや他の湾岸君主制のカイロ味方。ビューの国際的な観点から、エジプトは独自の内部の状況により義務付けられている、場合正当性を求めることは明らかではない、かつ経済的に、国の危機の状況は、それが近いとより多くの国との有益な関係の検索に自然なようです豊富。地中海沿岸は、好ましくは、安定な協力を開発する余裕が関係を確立するために見て、自然の領域です。欧州諸国のための原理が良くなかったにも関わらず、それは、過去への回帰の一種である、アルシシィとの関係を確立することは、彼らはムバラクとしたとき、実質的に前と同じですが、場合によって示されるようなニーズは、市民権の前にありますリビア。
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وتسعى الحكومة العسكرية المصرية شرعية في أوروبا

Thu, 30/04/2015 - 14:14
زيارة الى اسبانيا من الرئيس المصري سيسي، سبقتها عدة اتصالات مع رؤساء وزراء أوروبيين آخرين، بما في ذلك رينزي الإيطالية واليونانية تسيبراس، جزءا من استراتيجية تهدف إلى القاهرة، مصر على الائتمان بلد في أوروبا، وخاصة في الجزء الذي يواجه البحر الأبيض المتوسط. ضرورة لا بد من الاعتراف على المستوى الدولي أمر ضروري في ضوء استمرار الحكومة التي حلت محل سابقتها: الأول المنتخب ديمقراطيا في تاريخ مصر. صحيح أن الفائزين في الانتخابات وقد أساء أيضا قوة فاز في صناديق الاقتراع، في محاولة لفرض الطائفية بشكل مفرط ودون ترك أي مجال لأي معارضة. لكن سقوط السلطة التنفيذية بدعم من الأخوة الإسلامية وقعت، ولكن، من خلال انقلاب دموي بشكل خاص، تنصل حتى من قبل القوى العلمانية والديمقراطية، والذي تم تهميشه من قبل مرسي. وقد كان هذا الاستيلاء على السلطة يرافقه العنف والقمع هدف هزيمة الجزء الأكثر راديكالية من الأحزاب السياسية التي أشاروا إلى الإسلام، ولكن الذي، جنبا إلى جنب حتى أكثر ومتجذرة في القطاع الخاص الاجتماعية من قبل ديكتاتورية مبارك كل نقطة مرجعية. وكان هذا مقدمة عميقة في المجتمع المصري هي التي أدت إلى فوز، ولكن كان لديه، وبالتالي، مطلوب أيضا المزيد من العمل من قبل الجيش في القضاء والقمع. إذا كان في استقبال صعود إلى السلطة السيسي مع الإغاثة في غير رسمي من قبل الديمقراطيات الغربية، في الطرق الرسمية، في الواقع وحشية جدا، أدينوا بها، وإن كان أقل ما يقال. الولايات المتحدة نفسها، علقت إمدادات كبيرة من الأسلحة من الجيش المصري، الذي خدم تحت حماية إسرائيل. في الواقع، على الرغم من ضعف، والعلاقات مع مصر السيسي ومازالت مستمرة، ولكن لزعزعة استقرار النظام المصري من ليبيا وصوله على أراضيها التدريب ذات الصلة إلى الدولة الإسلامية قد شهد أهمية، كحليف ، والكفاح في البلاد ضد التطرف الإسلامي في مصر. الالتزام الشخصي للقوات المسلحة المصرية، ضد شعب الخلافة وموقف قوي ضد الأصوليين تمت إعادة تأهيل أساسا للنظام المصري أمام الغرب، بحيث ان واشنطن استأنفت توريد الأسلحة. الوضع الداخلي في مصر، ومع ذلك، هو أبعد ما يكون عن تطبيع: الوعود الانتخابية، والتي أيضا يجب أن نرى الفائزة بتشكيل الرئيس الحالي لعدم وجود المعارضين، التاسع يتم إنشاؤه بعد، على الرغم من أنها كانت بالفعل تم تشكيل لهذا الصيف. يبدو أن البلاد أيضا وقعوا في دوامة من الفساد مكثف جدا واستخدام أساليب التعذيب من قبل الشرطة، يبدو أنه قد عاد إلى مستويات ما قبل عام 2011. وعلى الرغم من هذا، فإن الحكومة، وهي فرع من القوات المسلحة، لديها أيضا دعم قسم من المجتمع في البلاد: واحد يؤمن الجيش هو حلا وسطا جيدا لتحقيق الاستقرار الداخلي، وقبل كل شيء، وتجنب أسلمة متطرفة من البلاد، على الرغم من الأساليب المستخدمة وعدم وجود ديمقراطية حقيقية. في جوهرها، ويبدو أن الحكومة الحالية إلى التوجه المعتدل وهذا يكفي، ومع ذلك، فإن عملية تطبيع الشركة مستمرة بلا هوادة، مع التدابير التي تحد من استخدام الشبكات الاجتماعية، التي تعتبر ضرورية لنجاح الربيع العربي، ومكافحة الشذوذ الجنسي و الإلحاد. حول هذا الموضوع الأخير أهداف الحكومة ذات شقين، تشجيع الدين المعتدل، الذي من شأنه أن يسمح مزيد من التحكم واتفاق كامل مع رجال الدين المعتدلين والحد من نفوذ القوى السياسية العلمانية الذين يرفضون الطائفية التدخل. على أخذ الدور الدولي الذي تلعبه مصر، وبعض من الواجبات التي يمارسها مبارك لحماية إسرائيل من الجانب الجنوبي من الحدود، والتي مرسي ليس مضمونا، في حين أن هناك بعض النشاط في الجزء الأمامي من العالم السني، الذي يرى حليف القاهرة من المملكة العربية السعودية ودول الخليج الأخرى في إطار المواجهة الدينية ضد الشيعة. إذا، من جهة النظر الدولية، وتلتزم مصر الوضع الداخلي الخاص بها ليست واضحة للحصول على الشرعية، واقتصاديا، وحالة الأزمة في البلاد، يبدو طبيعيا لبحث العلاقات المربحة مع الدول أوثق وأكثر الأغنياء. حوض البحر الأبيض المتوسط ​​هي منطقة طبيعية حيث أن ننظر إلى إقامة علاقات التي يمكن أن تحمل لتطوير التعاون ويفضل مستقر. بالنسبة للبلدان الأوروبية بل هو نوع من العودة إلى الماضي، على الرغم من الأصوليين لم تكن أفضل، إقامة علاقات مع السيسي هو تقريبا نفس كما كان من قبل، عندما كانوا مع مبارك، ولكن الاحتياجات وقبل الحقوق المدنية، كما هو مبين في قضية ليبي.
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Il governo militare egiziano cerca la legittimazione in Europa

Thu, 30/04/2015 - 14:13
La visita in Spagna del presidente egiziano Al Sisi, preceduta da diversi contatti con altri premier europei, tra cui l’italiano Renzi ed il greco Tsipras, rientra in una strategia pensata da Il Cairo, per accreditare il paese egiziano in Europa e, soprattutto, nella parte che si affaccia sul Mediterraneo. La necessità di essere riconosciuto a livello internazionale è fondamentale nell’ottica del proseguimento di un governo, che ha soppiantato quello precedente: il primo democraticamente eletto nella storia egiziana; è pur vero che i vincitori delle elezioni hanno poi abusato del potere conquistato nelle urne, cercando di imporre una visione troppo confessionale e non lasciando spazio alcuno all’opposizione. Ma la caduta dell’esecutivo sostenuto dalla fratellanza islamica è avvenuta, comunque, attraverso un colpo di stato particolarmente cruento, sconfessato anche dalle forze democratiche e laiche, che erano state emarginate da Mursi. Questa presa del potere accompagnata da violenze e repressioni ha avuto l’obiettivo di sconfiggere la parte più radicale delle formazioni politiche che si richiamavano all’islamismo, ma, che, insieme era anche le più radicata in un tessuto sociale privato dalla dittatura di Mubarak di ogni punto di riferimento. Questa introduzione in profondità nella società egiziana è stata quella che ha determinato la vittoria elettorale, ma che ha, di conseguenza, anche richiesto il lavoro maggiore da parte dei militari nello sradicamento e nella repressione. Se la salita al potere di Al Sisi è stata accolta con sollievo in modo ufficioso dalle democrazie occidentali, in quello ufficiale i metodi, per la verità molto brutali, sono stati condannati, seppure blandamente. Gli stessi Stati Uniti, avevano sospeso le sostanziose forniture di armi all’esercito egiziano, che servivano nel quadro di protezione di Israele. In realtà, seppure affievoliti, i rapporti con l’Egitto di Al Sisi sono sempre continuati, tuttavia, per il regime egiziano la destabilizzazione della Libia e l’arrivo sul suo territorio di formazioni legate allo Stato islamico ha certificato l’importanza, come alleato, del paese egiziano nella lotta all’estremismo islamico. L’impegno in prima persona delle forze armate egiziane, contro gli uomini del califfato e la forte presa di posizione contro gli integralisti ha, sostanzialmente, riabilitato il regime egiziano di fronte all’occidente, tanto che Washington ha ripreso la fornitura di armi. La situazione interna dell’Egitto è però lontana da essere normalizzata: le promesse elezioni politiche, che pure dovrebbero vedere vincente la formazione dell’attuale presidente per mancanza di avversari, nono sono ancora state fissate, nonostante fossero state fissate già per la scorsa estate. Il paese, inoltre, sembra essere ricaduto in una spirale di corruzione molto intensa e l’uso della tortura, da parte delle forze di polizia, sembra essere tornato ai livelli antecedenti il 2011. Malgrado ciò il governo, una emanazione delle forze armate, gode anche dell’appoggio di una parte della società del paese: quella che ritiene l’esercito sia un buon compromesso per la stabilità interna e, soprattutto, abbia scongiurato la islamizzazione estrema del paese, nonostante i metodi usati e la mancanza sostanziale di democrazia. In sostanza il governo in carica appare di orientamento moderato e tanto basta, tuttavia, il processo di normalizzazione della società continua incessante, con provvedimenti che limitano l’uso dei social network, fondamentali per la riuscita della primavera araba, la lotta all’omosessualità ed all’ateismo. Su quest’ultima materia gli scopi del governo sono duplici, favorire una religiosità moderata, che possa consentire un maggiore controllo ed un pieno accordo con il clero moderato e limitare l’influenza delle forze politiche laiche che rifiutano l’ingerenza confessionale. Sul piano internazionale il ruolo svolto dall’Egitto ricalca, in parte la funzione esercitata da Mubarak a protezione di Israele dal lato sud dei suoi confini, cosa che Mursi non assicurava, mentre vi è un certo attivismo sul fronte del mondo sunnita, che vede Il Cairo alleato di Arabia Saudita e delle altre monarchie del Golfo nel quadro del confronto religioso contro gli sciiti. Se, dal punto di vista internazionale l’Egitto è obbligato proprio dalla sua non limpida situazione interna a cercare una legittimazione, da quello economico, la situazione del paese è di crisi, appare naturale la ricerca di relazioni proficue con i paesi più vicini e più ricchi. Il bacino del Mediterraneo è la naturale area dove cercare di intessere relazioni che possano permettere di sviluppare una cooperazione preferibilmente stabile. Per gli stati europei si tratta di una sorta di ritorno al passato, nonostante gli integralisti non fossero meglio, stabilire relazioni con Al Sisi è praticamente identico a prima, quando erano con Mubarak, ma le necessità vengono prima dei diritti civili, come insegna il caso libico.
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Il caso. Capire il miracolo del Carpi al di là della battuta di Lotito

Thu, 30/04/2015 - 13:32
È bastato un pareggio con il Bari per agguantare il traguardo con quattro giornate d’anticipo. La notizia fa il giro del mondo: il piccolo Carpi è promosso in serie A. “Se sale il Carpi, fra due o tre anni non abbiamo più una lira dai diritti televisivi”, si lasciò scappare lo scorso gennaio Claudio Lotito, presidente della Lazio, rifondatore del calcio a Salerno e uomo forte in Lega calcio e Figc, nella famosa telefonata registrata da Pino Iodice, dg dell’Ischia Isolaverde. La missione che sembrava impossibile, invece si è avverata. Del fatto straordinario, più che la stampa sportiva se ne stanno occupando i media finanziari di tutto il mondo. C’è la corsa a spiegare come abbia potuto realizzarsi il sogno del Carpi: dominare il campionato di serie B, venire promosso nella massima categoria, ma soprattutto - in termine di bilanci - facendo come si suol dire “le nozze con i fichi secchi”. È già stata definita l’impresa low cost. La promozione del club in provincia di Modena è costata solo 100mila euro spesi in cartellini la scorsa estate e un monte ingaggi complessivo da 2,5 milioni. Cifre che fanno gridare al miracoloso fuori programma. Il Carpi, infatti, era stato originariamente allestito per una tranquilla salvezza: taglio del budget, nessuna spesa pazza e massima attenzione ai conti. Ma l’intuizione del ds Cristiano Giuntoli, accompagnato da quel pizzico di fortuna che non guasta mai, ha cambiato i piani: tante scommesse azzeccate e la scelta di scegliere un allenatore specialista in promozioni, ora arrivate a nove, Fabrizio Castori. Un’altra lettura tecnica dell’impresa è il percorso netto - 26 punti su 30 - nel proprio stadio “Sandro Cabassi” nel girone d’andata. È stato in quel momento che è iniziata la fuga poi trasformatasi in marcia trionfale, dove anche la “corazzata” Bologna ci ha rimesso le piume. È venuto subito spontaneo fare il paragone con quello che forse è stato e rimane il più illustre cittadino di Carpi, Dorando Pietri: ebbene, la squadra di calcio ha fatto meglio di lui, non è crollata sul più bello. Pietri infatti, ai Giochi Olimpici londinesi del 1908, aveva tagliato per primo il traguardo, sorretto dai giudici di gara che l’avevano soccorso dopo averlo visto barcollare più volte, stremato dalla fatica. A causa di quell’aiuto fu squalificato e perse la medaglia d’oro, ma le immagini e il racconto del suo arrivo, facendo il giro del mondo e superando la cronaca viva di quei giorni, lo hanno consegnato alla storia dell’atletica leggera. La promozione nel grande calcio è giunta dopo 106 anni complessivi di vita e i 15 di rinascita, causa fallimento nel 2000, del club. Ma cosa c’è alla base di questo enorme risultato? Fuori dal campo esiste una società basata su un groviglio armonioso di imprenditori locali operanti nella maglieria: i proprietari Stefano Bonacini e Roberto Marani, titolari del marchio “Gaudì”, convivono tranquillamente con il presidente azionista di minoranza Claudio Caliumi, patron della griffe di moda femminile “Marilena”, e con lo sponsor “Blumarine” della famiglia Tarabini. In campo abbiamo visto una squadra piena di elementi che si sono rivelati utilissimi e funzionali alla causa: dal bomber nigeriano Jerry Mbakogu all’ala goleador Antonio Di Gaudio, passando per l’attaccante pescato nei dilettanti Kevin Lasagna, il capitano Filippo Porcari e il portiere brasiliano Gabriel (Gabriel Vasconcelos Ferriera è il nome completo), in prestito dal Milan. Unico neo di un campionato che certamente verrà ricordato per sempre, è stata la positività per la presenza un metabolita della cocaina, riscontrata a Fabio Concas in un controllo antidoping al termine del derby d’andata con il Modena. Il giocatore ha però risolto immediatamente il contratto. Il prossimo anno inevitabilmente il Carpi sarà costretto a giocare le proprie partite a Modena, vista l’inadeguatezza dello stadio, che contiene poco più di 4mila spettatori.  

(mbocchio)

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If Hungary wants to restore the death penalty, it must be taken out of the European Union

Thu, 30/04/2015 - 11:22
Can the EU still waive its principles and tolerating inside states that have governments which are in fact divorced, and strangers to the common rules and is likely to remain in Brussels only for economic benefits and contributions? The reason should say no, especially at a time of acute institutional crisis, which calls into question the very existence of the institution, especially for its intrinsic political weakness and lack of international weight. The case of Hungary is in this respect emblematic. The right-wing coalition that leads the country and that has repeatedly breached EU laws imposing restrictive laws to the press, electoral systems and illiberal behavior consistently opposed to the, albeit vague, the European Union, has now embarked on a debate in favor of the death penalty. This measure was invoked for the sole benefit of the demands of the far right in the country, that is strictly related to the very life of the executive. It is not hard to believe that, in case of necessity of survival of the government, the Hungarian prime minister could stoop to violate a fundamental principle of the European Union. If the condemnation of Brussels is obvious, in this case the words are not enough, but it is necessary that the proclamations are followed by concrete facts. Already last year, the European Union executive has launched a project that aims to measure the application of democratic norms in individual member states, with the possibility of penalizing any authoritarian tendencies with, for example, the withdrawal of voting rights. This measure, for now never applied, does not seem sufficient to preserve the rules of democracy and the very European stability against violations present and especially future, that may occur. It is no secret that in the old continent are forecast to increase populist movements and far-right, which could groped to overturn the basic rules underpinning the European plant. There is a clear need to establish a system of sanctions drive in front of violations of this kind, which leads, as a maximum penalty, even exclusion from the European Union for what was proving to no longer accept the basic rules, if necessary, They must be legally strengthened, also reviewing the conditions for access and, if necessary, impose new signatures, through the renewal of the agreements, for the European Union membership. That would also be an alternative to the need to strengthen political, which remains the only possible way for the union to become a world-class international political subject. However, despite the debate started on the Hungarian question in the European Parliament, the very top legislature Community has demonstrated its political weakness inherent within its organs. This has been reflected in the failure to sanction the party of Prime Minister of Budapest, by the own group: that of popular. There was, in fact, no official position, especially of condemnation by the political group, which in theory, is inspired by Christian values ​​translated into policy. In addition, the Hungarian prime minister has also shown little sensitivity towards the issue of migrants, being the only government official to not participate in the special meeting on the subject, which was held in Brussels. If Europe wants to think only in economic terms, which are then evaluated the costs of maintenance within the perimeter of the states that do not share the fundamental principles and remain only for opportunistic reasons. Initiate a review process of membership in Brussels seems now more necessary than ever; the strategy to include anyone at all costs proved counterproductive and did not return the cohesion between peoples and nations that was expected, increasing factors of instability in Brussels and, often, becoming obstacle to achieving development goals political objectives. It seems that the time has come to re-examine the criteria for membership and admission to a united Europe, to achieve a minimum of shared values ​​and absolutely convinced, on which to build a common European home: you do not accept this no longer has to participate. Both Hungary or even the most important states.
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Si Hungría quiere restaurar la pena de muerte, deben ser sacados de la Unión Europea

Thu, 30/04/2015 - 11:20
¿Puede la UE todavía renunciar a sus principios y tolerar dentro de estados que tienen los gobiernos que son, de hecho, divorciados y ajenos a las reglas comunes y es probable que se mantenga en Bruselas sólo por los beneficios económicos y contribuciones? La razón se debe decir que no, especialmente en un momento de crisis institucional aguda, que pone en cuestión la existencia misma de la institución, sobre todo por su debilidad política intrínseca y falta de peso internacional. El caso de Hungría es en este sentido emblemático. La coalición de derecha que conduce el país y que ha violado repetidamente las leyes de la UE que impongan las leyes restrictivas a la prensa, los sistemas electorales y el comportamiento no liberal opuesto sistemáticamente a la, aunque vaga, la Unión Europea, ahora se ha embarcado en un debate a favor de la pena de muerte. Esta medida fue invocada para el beneficio exclusivo de las demandas de la extrema derecha en el país, esto es estrictamente relacionados con la vida misma de la ejecutiva. No es difícil de creer que, en caso de necesidad de la supervivencia del gobierno, el primer ministro húngaro podría rebajarse a violar un principio fundamental de la Unión Europea. Si la condena de Bruselas es obvio, en este caso, las palabras no son suficientes, pero es necesario que las proclamas van seguidas de hechos concretos. Ya el año pasado, el ejecutivo de la Unión Europea ha puesto en marcha un proyecto que tiene como objetivo medir la aplicación de las normas democráticas en los estados miembros individuales, con la posibilidad de penalizar cualquier tendencias autoritarias con, por ejemplo, la retirada de los derechos de voto. Esta medida, por ahora nunca se aplicó, no parece suficiente para preservar las reglas de la democracia y la estabilidad muy europeo contra violaciónes presentes y sobre todo futuras, que pueden ocurrir. No es ningún secreto que en el viejo continente se prevé aumentar los movimientos populistas y de extrema derecha, que podría tientas para revocar las reglas básicas que sustentan la planta europea. Existe una clara necesidad de establecer un sistema de sanciones en coche frente a violaciónes de este tipo, lo que conduce, como pena máxima, incluso la exclusión de la Unión Europea por lo que se demuestra que ya no aceptan las reglas básicas, de ser necesario, Ellos deben estar legalmente reforzadas, también la revisión de las condiciones de acceso y, en su caso, imponer nuevas firmas, a través de la renovación de los acuerdos, para la adhesión a la Unión Europea. Eso también sería una alternativa a la necesidad de fortalecer la política, que sigue siendo el único camino posible para la unión para convertirse en un tema político internacional de clase mundial. Sin embargo, a pesar del debate iniciado sobre la cuestión de Hungría en el Parlamento Europeo, la Comunidad legislatura muy superior ha demostrado su debilidad política inherente dentro de sus órganos. Esto se ha reflejado en el hecho de no sancionar al partido del primer ministro de Budapest, por el propio grupo: el de la popular. Hubo, de hecho, ninguna posición oficial, especialmente de condena por el grupo político, que en teoría, se inspira en los valores cristianos traducidas en políticas. Además, el primer ministro de Hungría también ha mostrado poca sensibilidad hacia el tema de los migrantes, siendo el único funcionario del gobierno de no participar en la sesión especial sobre el tema, que se celebró en Bruselas. Si Europa quiere pensar sólo en términos económicos, que luego se evalúan los costos de mantenimiento dentro del perímetro de los estados que no comparten los principios fundamentales y se mantienen sólo por razones oportunistas. Iniciar un proceso de revisión de la membresía en Bruselas parece ahora más necesaria que nunca; la estrategia para incluir a cualquier persona a toda costa resultó contraproducente y no volvió la cohesión entre los pueblos y las naciones que se esperaba, los factores de inestabilidad creciente en Bruselas y, a menudo, convirtiéndose en obstáculo para el logro de los objetivos de desarrollo objetivos políticos. Parece que ha llegado el momento de volver a examinar los criterios de adhesión y el ingreso en una Europa unida, para lograr un mínimo de valores compartidos y absolutamente convencido, sobre la que construir una casa común europea: no aceptar esto ya no tiene que participar. Tanto Hungría o incluso los estados más importantes.
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Wenn Ungarn will die Todesstrafe wiederherzustellen, müssen von der Europäischen Union getroffen werden

Thu, 30/04/2015 - 11:19
Kann die EU noch ihre Prinzipien und tolerieren verzichten innen Zustände, die Regierungen, die in der Tat sind geschieden, und Fremde mit den gemeinsamen Regeln und dürfte sich in Brüssel, nur für die wirtschaftliche Leistungen und Beiträge bleiben? Der Grund sollten insbesondere in einer Zeit akuter institutionelle Krise, die die Frage nach der Existenz der Institution nennt, vor allem für seine innere politische Schwäche und Mangel an internationaler Gewichts nein sagen,. Der Fall von Ungarn ist in dieser Hinsicht emblematische. Die Rechts-Koalition, die das Land führt, und dass immer wieder EU-Rechtsvorschriften über die Anwendung restriktiver Gesetze an die Presse, Wahlsysteme und illiberalen Verhalten konsequent auf die entgegengesetzt, wenn auch vage durchbrochen, der Europäischen Union, hat sich nun auf eine Debatte begonnen zugunsten der Todesstrafe. Diese Maßnahme wurde zum alleinigen Nutzen der Forderungen der extremen Rechten im Land aufgerufen wird, ist, dass ausschließlich im Zusammenhang mit dem Leben des Executive. Es ist nicht schwer zu glauben, dass, im Falle der Notwendigkeit des Überlebens der Regierung, konnte der ungarische Ministerpräsident bücken, um ein grundlegendes Prinzip der Europäischen Union verstoßen. Wenn die Verurteilung von Brüssel liegt auf der Hand, in diesem Fall werden die Worte sind nicht genug, aber es ist notwendig, dass die Proklamationen werden durch konkrete Tatsachen gefolgt. Bereits im vergangenen Jahr, die Exekutive der Europäischen Union hat ein Projekt, um die Anwendung der demokratischen Normen in den einzelnen Mitgliedstaaten zu messen will den Rückzug der Stimmrechte gestartet, mit der Möglichkeit der Sanktionierung eventueller autoritäre Tendenzen mit zum Beispiel. Diese Maßnahme, denn jetzt nie angewandt, scheint nicht ausreichend, um die Regeln der Demokratie und der Stabilität in Europa sehr Abwehr von aktuellen und vor allem zukünftigen Verletzungen, die auftreten können, zu bewahren. Es ist kein Geheimnis, dass in den alten Kontinent werden prognostiziert, um populistische Bewegungen und weit rechts, die tastete konnte, die Grundregeln Untermauerung der europäischen Pflanzen stürzen erhöhen. Es besteht eine klare Notwendigkeit, ein System zu etablieren Sanktions fahren vor Verletzungen dieser Art, die führt, als Höchststrafe, auch den Ausschluss von der Europäischen Union für das, was beweist, die Grundregeln nicht mehr akzeptieren, falls erforderlich, Sie müssen rechtlich gestärkt werden, auch die Überprüfung der Bedingungen für den Zugang und, falls erforderlich, stellen neue Signaturen durch die Erneuerung der Abkommen, auf die Mitgliedschaft der Europäischen Union. Das wäre auch eine Alternative zu der Notwendigkeit der Stärkung der politischen, der die einzige Möglichkeit bleibt für die Union zu einer Weltklasse internationalen politischen Thema geworden ist. Doch trotz der Debatte begann auf der ungarischen Frage im Europäischen Parlament, ganz oben Gesetzgeber Gemeinschaft ihre politische Schwäche innewohnt seinen Organen nachgewiesen. Dass der populären: Dies wurde in der Nichteinhaltung der Partei des Premierministers von Budapest zu sanktionieren, durch die eigene Gruppe wider. Es gab in der Tat, keine offizielle Position, vor allem der Verurteilung durch die Fraktion, die in der Theorie, durch die christlichen Werte in Politik übersetzt inspiriert. Darüber hinaus hat der ungarische Ministerpräsident auch wenig Sensibilität für das Thema Migranten gezeigt, wobei der einzige Regierungsbeamten, um nicht in der Sondersitzung zu diesem Thema, die in Brüssel stattfand, teilzunehmen. Will Europa nur in wirtschaftlicher Hinsicht, die die Kosten für die Wartung innerhalb des Umfangs der Staaten, die nicht teilen, die Grundprinzipien und bleiben nur aus opportunistischen Gründen dann bewertet werden denken. Starten Sie eine Überprüfungsprozess der Mitgliedschaft in Brüssel scheint jetzt notwendiger denn je; die Strategie zu schließen jemand um jeden Preis bewiesen kontraproduktiv und nicht den Zusammenhalt zwischen den Völkern und Nationen, die erwartet wurde, zurückzukehren, zunehmende Faktoren der Instabilität in Brüssel und, oft, immer Hindernis für die Entwicklungsziele politischen Ziele. Es scheint, dass die Zeit gekommen ist, um erneut zu prüfen, die die Kriterien für die Mitgliedschaft und die Zulassung zu einem vereinten Europa, um ein Minimum an gemeinsamen Werten und der festen Überzeugung, auf dem eine gemeinsame europäische Haus bauen zu erreichen: Sie müssen nicht akzeptieren muss nicht mehr teilnehmen. Sowohl Ungarn oder auch die wichtigsten Staaten.
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Si la Hongrie veut rétablir la peine de mort, il doit être mis hors de l'Union européenne

Thu, 30/04/2015 - 11:18
L'UE peut encore renoncer à ses principes et tolérant à l'intérieur des Etats qui ont des gouvernements qui sont en fait divorcé, et étrangers aux règles communes et est susceptible de rester à Bruxelles seulement pour les avantages économiques et les contributions? La raison devrait dire non, surtout à un moment de crise institutionnelle aiguë, qui remet en cause l'existence même de l'institution, en particulier pour sa faiblesse politique intrinsèque et le manque de poids international. Le cas de la Hongrie est à cet égard emblématique. La coalition de droite qui mène le pays et qui a violé à plusieurs reprises les lois de l'UE imposant des lois restrictives à la presse, les systèmes électoraux et le comportement antilibérale systématiquement opposé à la vague, même si, l'Union européenne, a lancé un débat en faveur de la peine de mort. Cette mesure a été invoquée pour le seul bénéfice des exigences de l'extrême droite dans le pays, qui est étroitement liée à la vie même de l'exécutif. Il est facile de croire que, en cas de nécessité de la survie du gouvernement, le Premier ministre hongrois pourrait baisser de violer un principe fondamental de l'Union européenne. Si la condamnation de Bruxelles est évident, dans ce cas, les mots ne sont pas assez, mais il est nécessaire que les proclamations sont suivis par des faits concrets. Déjà l'an dernier, l'exécutif de l'Union européenne a lancé un projet qui vise à mesurer l'application des normes démocratiques dans les Etats membres individuels, avec la possibilité de pénaliser des tendances autoritaires avec, par exemple, le retrait des droits de vote. Cette mesure, pour l'instant jamais été appliqué, ne semble pas suffisante pour préserver les règles de la démocratie et de la stabilité très européenne contre les violations actuelles et surtout futures, qui peut se produire. Il n'y a pas de secret pour personne que dans le vieux continent sont devrait augmenter mouvements populistes et d'extrême droite, qui pourrait à tâtons pour renverser les règles de base qui sous-tendent l'usine européenne. Il ya un besoin évident d'établir un système de sanctions en voiture en face de violations de ce type, ce qui conduit, comme peine maximale, même l'exclusion de l'Union européenne pour ce qui était de prouver de ne plus accepter les règles de base, si nécessaire, Ils doivent être légalement renforcés, également revoir les conditions d'accès et, si nécessaire, imposer de nouvelles signatures, à travers le renouvellement des accords, pour les membres de l'Union européenne. Ce serait aussi une alternative à la nécessité de renforcer politique, qui demeure la seule voie possible pour l'Union de devenir un sujet politique internationale de classe mondiale. Cependant, malgré le débat a commencé sur la question hongroise au Parlement européen, le législateur tout en haut Communauté a démontré sa faiblesse politique inhérente au sein de ses organes. Cela a été reflété dans l'échec de sanctionner le parti du Premier ministre de Budapest, par le propre groupe: celui de populaire. Il y avait, en fait, pas de position officielle, en particulier de la condamnation par le groupe politique, qui, en théorie, est inspiré par les valeurs chrétiennes traduites en politique. En outre, le Premier ministre hongrois a également montré peu de sensibilité à l'égard de la question des migrants, étant le seul représentant du gouvernement de ne pas participer à la réunion spéciale sur le sujet, qui a eu lieu à Bruxelles. Si l'Europe veut penser seulement en termes économiques, qui sont ensuite évalués les coûts de maintenance dans le périmètre des États qui ne partagent pas les principes fondamentaux et restent seulement pour des raisons opportunistes. Initier un processus d'adhésion à Bruxelles d'examen semble maintenant plus que jamais nécessaire; la stratégie pour inclure toute personne à tous les coûts prouvé contre-productif et ne revint pas la cohésion entre les peuples et les nations qui était attendu, les facteurs d'instabilité croissante à Bruxelles et, souvent, devenir obstacle à la réalisation des objectifs de développement objectifs politiques. Il semble que le temps est venu de réexaminer les critères d'adhésion et d'admission à une Europe unie, pour atteindre un minimum de valeurs partagées et absolument convaincu, sur laquelle construire une maison européenne commune: vous ne pas accepter ce ne doit plus participer. La Hongrie ou même les Etats les plus importants.
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Se Hungria quer a restaurar a pena de morte, deve ser levado para fora da União Europeia

Thu, 30/04/2015 - 11:17
A UE ainda pode renunciar aos seus princípios e tolerar dentro de Estados que têm governos que são, de facto, divorciado, e estranhos às regras comuns e é provável que se mantenha em Bruxelas apenas para benefícios económicos e contribuições? A razão deve dizer não, especialmente em um momento de crise institucional aguda, o que põe em causa a própria existência da instituição, especialmente por sua fraqueza política intrínseca e falta de peso internacional. O caso da Hungria é, neste aspecto emblemático. A coalizão de direita que leva o país e que violou repetidamente as leis da UE que imponham leis restritivas à imprensa, sistemas eleitorais e comportamento não-liberal sempre se opôs à, ainda que vaga, a União Europeia, já embarcou em um debate a favor da pena de morte. Esta medida foi invocado para o benefício exclusivo das demandas da extrema-direita no país, que está estritamente relacionada com a própria vida do executivo. Não é difícil acreditar que, em caso de necessidade de sobrevivência do governo, o primeiro-ministro húngaro poderia inclinar-se para violar um princípio fundamental da União Europeia. Se a condenação de Bruxelas é óbvio, neste caso, as palavras não são suficientes, mas é necessário que as proclamações são seguidas por fatos concretos. Já no ano passado, o executivo da União Europeia lançou um projeto que tem como objetivo mensurar a aplicação das normas democráticas nos Estados membros individuais, com a possibilidade de penalizar quaisquer tendências autoritárias com, por exemplo, a retirada de direitos de voto. Esta medida, por agora nunca foi aplicada, não parece suficiente para preservar as regras da democracia e da estabilidade muito europeu contra as violações atuais e futuras, especialmente, que pode ocorrer. Não é nenhum segredo que no velho continente deverão aumentar movimentos populistas e de extrema-direita, o que poderia tateou para derrubar as regras básicas que sustentam a planta Europeia. Há uma clara necessidade de estabelecer um sistema de sanções carro na frente de violações deste tipo, o que leva, como uma penalidade máxima, mesmo exclusão da União Europeia para o que estava provando não aceitam mais as regras básicas, se necessário, Eles devem ser legalmente fortalecido, também revisando as condições de acesso e, se necessário, impor novas assinaturas, através da renovação dos acordos, para a adesão à União Europeia. Isso também seria uma alternativa para a necessidade de reforçar política, que continua a ser o único caminho possível para a União a tornar-se um assunto político internacional de classe mundial. No entanto, apesar do debate iniciado na questão húngaro no Parlamento Europeu, o topo legislador comunitário demonstrou a sua fraqueza política inerente dentro de seus órgãos. Isso se refletiu na falta de sancionar o partido do primeiro-ministro de Budapeste, pelo grupo próprio: o de popular. Havia, de fato, nenhuma posição oficial, especialmente de condenação pelo grupo político, que, em teoria, é inspirada nos valores cristãos traduzidos em política. Além disso, o primeiro-ministro húngaro mostrou também pouca sensibilidade para a questão dos migrantes, sendo o único funcionário do governo de não participar na reunião especial sobre o assunto, que se realizou em Bruxelas. Se a Europa quer pensar só em termos económicos, que são então avaliados os custos de manutenção dentro do perímetro dos estados que não compartilham os princípios fundamentais e permanecem apenas por razões oportunistas. Iniciar um processo de avaliação da adesão, em Bruxelas, parece agora mais necessária do que nunca; a estratégia para incluir qualquer um a qualquer custo mostrou contraproducente e não voltou a coesão entre os povos e nações que era esperado, os fatores de instabilidade crescente em Bruxelas e, muitas vezes, tornando-se obstáculo para alcançar metas de desenvolvimento objetivos políticos. Parece que chegou a hora de reexaminar os critérios de adesão e admissão a uma Europa unida, para alcançar um mínimo de valores partilhados e absolutamente convencido, sobre a qual construir uma casa comum europeia: você não aceitar esta já não tem de participar. Tanto a Hungria ou mesmo os Estados mais importantes.
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Если Венгрия хочет восстановить смертную казнь, оно должно быть принято из Европейского Союза

Thu, 30/04/2015 - 11:16
Может ЕС по-прежнему отказывается от своих принципов и терпимости к внутри государств, имеющих правительства, которые на самом деле развелись, и незнакомы общих правил и, вероятно, останется в Брюсселе только для экономической выгоды и взносов? Причина должна сказать, нет, особенно в период острого институционального кризиса, который ставит под вопрос само существование института, особенно для ее внутренней политической слабости и отсутствия международного веса. Дело Венгрии в этом отношении символическим. Правая коалиция, которая ведет страну и неоднократно нарушил законы ЕС внушительные ограничительные законы в прессе, избирательные системы и поведение нелиберальной последовательно выступает против, хотя расплывчато, Европейский союз, теперь приступили к дискуссии в пользу смертной казни. Эта мера была вызвана исключительно пользу требований ультраправых в стране, что является строго связаны с самой жизнью исполнительной власти. Это не трудно поверить, что, в случае необходимости выживания правительства, Премьер-министр Венгрии может опускаться до нарушают фундаментальный принцип Европейского Союза. Если осуждение Брюсселе очевидно, в этом случае не хватает слов, но это необходимо, чтобы прокламации следуют конкретные факты. Уже в прошлом году, исполнительный Европейский Союз запустил проект, который направлен на измерение применение демократических норм в отдельных государствах-членах, с возможностью наказания либо авторитарные тенденции, например, вывод избирательных прав. Эта мера, в настоящее время не применяется, кажется, не достаточно, чтобы сохранить правила демократии и стабильности в Европе очень против нарушений настоящих и будущих, особенно, что может произойти. Это не секрет, что на старом континенте прогнозируется увеличение популистских движений и далеко право, которое может нащупал отменить основные правила, лежащие в основе европейский завод. Существует явная необходимость в создании системы санкций езды перед нарушениями такого рода, что приводит, в качестве максимального наказания, даже исключение из Европейского союза за то, что доказывал больше не принимать основные правила, если это необходимо, Они должны быть юридически укрепить, также рассматривает условия для доступа и, при необходимости, ввести новые подписи, через обновление соглашений, для вступления в Европейский Союз. Это также будет альтернатива необходимости укрепления политической, которая остается единственно возможный путь для объединения, чтобы стать мирового класса международной политической темой. Однако, несмотря на дебаты начались на венгерском вопросе в Европейском парламенте, самый верх законодательный сообщество продемонстрировало свою политическую слабость, присущую в пределах своих органов. Это нашло свое отражение в неспособности санкционировать партии премьер-министра Будапешта, в собственной группе: у популярной. Там не было, в самом деле, не официальная позиция, особенно осуждения политической группы, которая в теории, вдохновленные христианских ценностей, переведенных в политику. Кроме того, Премьер-министр Венгрии также показали немного чувствительность к вопросу мигрантов, будучи только чиновник не участвовать в специальном заседании по этому вопросу, которое состоялось в Брюсселе. Если Европа хочет думать только в экономическом плане, которые затем оцениваются затраты на обслуживание в пределах периметра государств, которые не разделяют основополагающие принципы и остаются только оппортунистических соображений. Инициировать процесс отзыв о членстве в Брюсселе, кажется теперь более чем когда-либо необходимо; Стратегия включает любой любой ценой оказалась контрпродуктивной и не вернуться сплоченности между народами и нациями, который был ожидаемым, увеличивая факторы нестабильности в Брюсселе и, зачастую, становится препятствием для достижения целей в области развития политические цели. Кажется, что пришло время пересмотреть критерии членства и допуска к объединенной Европе, чтобы достичь, как минимум, общих ценностей и абсолютно убежден, на котором строится общий европейский дом: вы не принять это больше не имеет к участию. Оба Венгрия или даже наиболее важные государства.
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