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Dall'a3f-Roma

Un altro episodio di emarginazione e degrado nel
XX Municipio.

Intorno alle 22,00 dell’11 luglio in un bar di fronte alla stazione di Labaro è esplosa una rissa tra rumeni (forse moldavi), il risultato del degrado e l’alienazione dovuta all’abuso di alcool e frustrazione per una vita senza possibilità di realizzazione dignitosa di futuro, ha avuto come conclusione la morte di uno degli ospiti rumeni del bar che ha tentato di calmare la situazione esplosa, sembrerebbe, per una sigaretta non offerta.
Le motivazioni della tragedia sono secondarie, ciò che importa è l’assurdo epilogo per una vita spezzata violentemente per sicuri futili motivi.

Basta alle espulsioni

BASTA ESPULSIONI!

SOLIDARIETA' CON I FRATELLI IMMIGRATI!

Venerdì 8 luglio a Ventimiglia (Liguria) sono stati fermati decine di fratelli immigrati ambulanti ai quali è stata sequestrata tutta la merce. Scena che si ripete quotidianamente davanti agli occhi di tanti italiani e turisti. Questa volta però qualcuno ha protestato, Saliou insieme ad altri senegalesi ha detto basta!

Basta con questa persecuzione, lasciateci lavorare! Basta con la paura, reagiamo insieme!

Hanno cercato di parlare con le forze dell'ordine per liberare i fermati!

Hanno cercato di reagire chiamando gli altri fratelli immigrati ma dopo pochi minuti sono rimasti solo in cinque, abbandonati da chi ha avuto paura o ha pensato solo a se stesso.

Essere immigrati non è un crimine

Nelle ultime settimane abbiamo assistito al peggio del razzismo di questo Paese. Non bastavano le cannonate, che i ministri leghisti avevano promesso agli immigrati qualche anno fa, o le false statistiche sull’incidenza dell’immigrazione sulla criminalità in Italia, ora ci troviamo di fronte al linciaggio mediatico e non solo dell’essere immigrati. Un crimine atroce e violento come lo stupro, l’offesa e la violenza contro le donne, è diventata per i giornali italiani e nel senso comune una affare etnico. Il dolore delle donne che hanno subito questa violenza non viene considerato e anche le colpe di questi criminali che lo hanno provocato, si stemperano nella caccia all’immigrato che i più razzisti hanno condotto. Questi criminali sono nostri nemici,fanno male alla nostra gente e ad ognuno di noi, sono nemici dell’umanità. Allo stesso tempo siamo contro chi utilizza questi pretesti per attaccare indiscriminatamente gli immigrati. Essere immigrati spesso per tanti di noi è una scelta obbligata per sfuggire alla guerra e alla fame, è l’unica possibilità per realizzare una vita migliore. Purtroppo a causa delle leggi razziste degli Stati siamo costretti a rimanere nella clandestinità, noi vorremo regolarizzarci e anche se lavoriamo questo Stato ci impedisce di farlo. Siamo nati per caso in altre parti del mondo, per scelte spesso obbligate facciamo l’emigrazione, per forza e per volere di questo Stato siamo costretti alla clandestinità.

FESTIVAL INTERETNICO, GENOVA: IL MONDO E' QUI, INTEGRAZIONE O CONVIVENZA INTERETNICA?

PROGRAMMA
Giovedì 16
16.00 presentazione
16.30 laboratorio creativo per bimbi e bimbe ‘Afrique art’ di Stefania Fiora
19.00 Presentazione del libro ‘Il Muro Invisibile’ di A. Ballerini ed. Fratelli Frilli a cura dell’A3F
21.00 Dibattito ‘Centro storico: storie di ordinaria repressione’
a cura dell’A3F intervengono Juan Pablo O. e Serigne M.
Venerdì 17
17.00 presentazione del libro ‘Il senso dell’umanità - l’impegno dopo lo tsunami’ di D. Renzi
a cura di Socialismo Rivoluzionario
19.00 tavola rotonda ‘Quale solidarietà?’ intervengono le associazioni coordina Barbara Sciolla

LA REPRESSIONE CONTINUA I FRATELLI MUOIONO

FERMIAMO LA VIOLENZA RAZZISTA DELLO STATO
CON GLI IMMIGRATI PER AFFERMARE LA DIGNITA’ E LA VITA

E’ accaduto di nuovo, mercoledì 25 maggio a Torino, durante una retata in un condominio abitato da fratelli immigrati, muore Eddie un fratello nigeriano di 26 anni, mentre era in visita da amici,la polizia irrompe nel palazzo,sfonda le porte e lui per scappare perché senza documenti cade (?) dal balcone del terzo piano.
Sono passate 2 settimane dall’ uccisione di Ibra da parte della polizia e Mamadou annegato per scappare anche lui da un controllo delle forze dell’ ordine perché senza documenti.