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Il seguente testo è la lettera che gli immigrati di Sant'Antimo abitanti in via Sambuci 9 hanno indirizzato al Prefetto di Napoli.
In via Sambuci 9, decine di fratelli e sorelle sono stati sgombrati per effetto di una ordinanza del Comune di Sant'Antimo che ha improvvisamente dichiarato l'edificio non abitabile, senza dare alcuna alternativa.
Con l'intervento dell'Associazione 3 Febbraio e la solidarietà di altri gruppi di immigrati nel paese, il Sindaco di Sant'Antimo ha promesso di adoperarsi per una soluzione alternativa, ma anziché dare seguito a questo impegno, venerdì scorso ha inviato i tecnici dell'acquedotto per rimuovere l'allaccio dell'acqua potabile, lasciando le persone in gravi condizioni di disagio.
Chiediamo alle associazioni, agli antirazzisti, alle persone solidali, di sostenere questa lotta sottoscrivendo questa lettera al Prefetto.
Comunicate la vostra adesione all'indirizzo napoli@a3f.org, commentando questa pagina o telefonando ai numeri 339 1625513 / 346 5708065.
Al Prefetto di Napoli
Siamo esseri umani e come tali chiediamo di essere trattati. Le autorità di S.Antimo invece ci hanno trattato peggio dell'immondizia che specialmente in quei luoghi giace indisturbata nei posti più vari. La nostra storia è semplice: un mese fa siamo stati sgomberati dai locali di via Sambuci 9 in S.Antimo. Il motivo sarebbe una ispezione dove si accerta in termini vaghi e generali la mancanza di condizioni igienico-sanitarie per l'abitabilità.
Abbiamo chiesto al Sindaco se queste condizioni che non ci sarebbero in casa ci sarebbero invece per strada visto che le oltre 50 persone, residenti in quel luogo con regolare contratto e pagamento di utenze, non hanno nessuna alternativa.
In uno stato democratico e civile ci saremmo aspettati un trattamento umano per esseri umani che in possesso di regolari titoli affittano le case. Oppure per gli immigrati vigono trattamenti diversi e quindi razzisti? Non indugiamo troppo sulle incoerenze, le mancanze ulteriori di questa ordinanza, né ci interessa sottolineare con insistenza un atteggiamento che è a dir poco irresponsabile da parte di chi deve garantire ordine pubblico e condizioni umane ai propri cittadini.
Vogliamo però far presente che la situazione della densità abitativa che è un problema strutturale della Campania (non immaginiamo neanche quale caos porterebbe questa stessa azione fatta nelle case qui a Napoli o a Sant'Antimo verso nuclei di italiani) non si risolve con gli sgomberi selvaggi e disumani. Vogliamo ancora far presente che le stesse autorità del luogo (vigili urbani) avevano certificato proprio un mese prima l'abitabilità per registrare la residenza di alcune persone. Vogliamo ancora far presente che oltre il 70% di edifici scolastici quindi pubblici in questo Paese se vigessero i criteri utilizzati contro di Noi non potrebbero più aprire visto che mancano del certificato di idoneità per non parlare dei tanti ospedali e uffici pubblici. In sintesi non chiediamo di non fare il vostro dovere ma di farlo in spirito di umanità, dando tempi congrui alla gente per trovare una giusta sistemazione. Invece, novità dell'ultima ora dopo aver avviato una trattativa con il Comune (e aver avuto il permesso di stare in quel luogo) addirittura ci lasciano senz'acqua a morire di sete e di stenti. Inoltre tutto questo avviene in una situazione di diffusione di una pandemia così pericolosa come l'influenza A che con questi provvedimenti rischia di minacciarci ancor più da vicino.
Siamo al limite di un comportamento che invece di proteggere le persone e di rendere le condizioni di vita migliori, minaccia la nostra salute e la nostra vita. Ricordiamo per chi lo avesse dimenticato che siamo esseri umani e che abbiamo diritto all'acqua, alla casa che noi stessi paghiamo.
Convinti in un Suo interessamento la salutiamo sperando che ci farà la cortesia e avrà il senso di responsabilità di riceverci al più presto.
Con osservanza
Immigrati di Via Sambuci 9
Associazione 3 Febbraio
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