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Ancora il razzismo ha colpito

L’ispettore di polizia e responsabile dell’ufficio immigrazione, Salvatore Morra, il 31 gennaio a Civitavecchia ha sparato con un fucile in modo premeditato a Diouf, il suo vicino di casa, uccidendolo. Gli è sembrato giusto farsi giustizia da solo, perché Diouf è un immigrato. E ancora, un giovane di 30 anni di origine indiana che dormiva alla stazione Nettuno di Roma è stato malmenato da un gruppo di razzisti che gli hanno poi dato fuoco. Il ragazzo è in condizione critiche. Queste tragedie assurde e tante altre violenze nei confronti degli immigrati non sono un fatto casuale; sono il frutto di una politica irresponsabile che, per nascondere il suo fallimento, fomenta odio e razzismo tra la gente. Ormai il clima è diventato irrespirabile in tutta Italia. A ben guardare i contenuti del pacchetto sicurezza e alcuni provvedimenti per dotare di fucili i vigili, si capisce che la logica che sottende queste norme è quella di risolvere i problemi sociali con la violenza. Chi vuole la sicurezza deve prima di tutto dare sicurezza agli altri. Dobbiamo tutti riflettere. In quale società vogliamo vivere?

Sicuramente sentiremo ancora i nostri governanti dire che questo è un caso isolato e non c’entra il razzismo.

A questi risponderemo: “ basta bugie! siete voi i responsabili e dovete vergognarvi!”.

Destra e sinistra, la classe politica italiana non ha mai avuto il coraggio e l’intelligenza di affrontare l’immigrazione cogliendo e avvalorandone gli aspetti positivi, perciò il tema immigrazione è stato usato per fare unicamente spot elettorali.

Le conseguenze sono drammatiche con un’ondata di morti e di violenza; con l’imbarbarimento della nostra società nessuno sarà più al sicuro.

Diouf è stato assassinato e la sua famiglia è distrutta. Vogliamo giustizia per il nostro fratello Diouf e per tutte le vittime dell’ingiustizia e del razzismo.

Dobbiamo riflettere e fare scelte chiare per costruire una società libera, aperta e solidale. Non possiamo aspettarci nulla dalla politica che divide per sopravvivere.

Indigeni e immigrati siamo tutti esseri umani, il nostro futuro è nelle nostre mani.

E’ necessario unirsi e autorganizzarsi e costruire solidarietà in ogni luogo. Aiutaci a far crescere l’Associazione antirazzista “3 febbraio”!

  • Basta razzismo e dignità per tutti!
  • Giustizia per i nostri fratelli uccisi
  • Libera circolazione, solidarietà e accoglienza per tutti/e
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