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Ancora una strage in mare! Ancora innocenti, vittime delle leggi e dei confini statali

La tragica notizia è di questi giorni, un naufragio, in cui sono morte tredici ragazze giovanissime e venti sono dispersi, tra i quali otto bambini. Erano a sole sei miglia da Lampedusa, ad un passo dal loro sogno, stroncati da tragedie annunciate, volute e permesse proprio dai confini e dall’operato degli stati. Infatti, con le frontiere chiuse, con i decreti che impediscono al-la ONG di operare nel mediterraneo, con la disumanità degli scafisti che in queste condizioni fanno affari d’oro, nostri simili, sono costretti a viaggi dove a rischio è la propria vita. Già il governo Di Maio-Salvini ha fatto dell’odio e della disumanità la sua regola, chiudendo i porti, facendo cre-scere il numero di morti in mare. Sulla politica di chiusura e dei respingi-menti pure il nuovo governo PD- LEU-M5S non segna alcuna discontinui-tà. Infatti, i decreti sicurezza così ignobili, sono ancora lì, e quindi le per-sone che partono non trovano accoglienza. Lo denuncia la ONG Open Arms che pure vicina al barchino che poi è naufragato non è stata allerta-ta dell’autorità, negando perciò di fatto la possibilità del salvataggio. Di-ciamo basta contro questa barbarie e ci battiamo perché la gente sia salva-ta in mare e accolta. Facciamo appello alla gente solidale, che ha a cuore l’umanità di mobilitarsi, di riprendere un cammino importante che ci ha visto insieme protagonisti negli ultimi anni di reazioni importati. Per queste ragioni invitiamo tutti a costruire e a partecipare alla manifesta-zione promossa dal forum “Indivisibili&Solidali” per il 9 novembre a Ro-ma “Contro il razzismo e per il ritiro dei decreti sicurezza”.

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