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Ancora 120 morti in mare
vittime degli stati e delle loro frontiere chiuse
Muoiono 120 persone nel mar Mediterraneo di fronte alle coste libiche perché i soccorsi non sono arrivati. Lo raccontano i superstiti che ora sono ricoverati in ospedale. Partiti a bordo di un gommone, dopo 10 ore, l’imbarcazione ha comincia-to ad imbarcare acqua e di qui l’inferno che hanno vissuto decine di donne uomini e anche alcuni bambini, portando alla morte la maggior parte di loro. Sia la guardia costiera libica, foraggiata dai milioni di euro dell’Europa e dell’Italia, che la guardia costiera italiana se ne sono lavate le mani, l’una perché non era in condizioni di prestare aiuto (o non voleva), l’altra con l’ipocrita manfrina che doveva intervenire lo stato libico. Il governo italiano, per bocca del suo ministro dell’Interno, mostra tutta la sua violenza e, non manifestando la minima pietà umana per queste vittime innocenti, arriva a scaricare, per assurdo, la responsabilità sulle ONG, alle quali oggi è vietato qualsiasi intervento di salvataggio, ribadendo che l’Italia non accoglierà nessun immigrato. È lo stesso ministro che solo una settimana fa ha vietato, per ol-tre 20 giorni, l’attracco di 50 persone, soccorse in mare! Siamo di fronte ad una disumanità che giorno per giorno cresce nei governi, sempre più assassini e razzisti, in una vera e propria guerra contro gli immigrati. Gli stati proteggono le frontiere e disprezzano la vita umana. Questa è una visione pericolosa che vede la complicità di tanta gente. È necessario reagire in nome dell’umanità di ognuno di noi, del di-ritto all'accoglienza e alla vita di milioni di nostri simili che emigrano. È quell’umanità che abbiamo visto palpitare ed emergere in tanti che, contro il decreto Salvini, hanno detto no alla barbarie e si sono schierati per l’accoglienza o nelle migliaia che hanno manifestato per le strade, come il 10 novembre scorso a Roma. Abbiamo bisogno di unirci, di farci forza, di sollecitare il coraggio di ognuno: dai nostri fratelli e sorelle immigrati, che vivono stretti in una morsa di violenza e di paura, alla gente antirazzista solidale, che pure alza la testa ma che si sente sola. C’è bisogno di unire tutti i gesti quotidiani di umanità, piccoli e grandi, che non manca-no ma che, purtroppo, rischiano di essere soffocati dalla propaganda dell’odio e del razzismo. Bisogna respingere il veleno della disumanità che ogni giorno viene sparso da chi ci comanda: non possiamo restare indifferenti, né abituarci alle tragedie. Ai chi vuole reagire proponiamo di preparare, con decisione e combattività, con noi la settimana antirazzista, che abbiamo promosso insieme a tutte le realtà che hanno dato vita alla manifestazione antirazzista del 10 novembre 2018 a Roma, e che ci sarà in tutta Italia dal 2 al 9 febbraio in vista della assemblea nazionale per la costruzione di un forum antirazzista, fissata a Macerata il prossimo 10 febbraio. Sarà un’occasione per continuare a sviluppare un fronte che unisca la gente per la solidarietà e contro il razzismo.
Chiunque ha a cuore l’umanità si schieri!
20/01/2019
Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio"
Web: www.a3f.org - Mail: napoli@a3f.org
Tel: (+39)3465708065
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio
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