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20 giugno 2016, Giornata mondiale dei rifugiati: OPEN THE BORDERS. Appello per costruire una giornata per l'accoglienza, la pacificazione e la solidarietà contro tutti i razzismi e le discriminazioni e contro il terrorismo stragista

20 giugno 2016 Giornata mondiale dei rifugiati

OPEN THE BORDERS

Appello per costruire una giornata per l'accoglienza, la pacificazione e la solidarietà contro tutti i razzismi e le discriminazioni e contro il terrorismo stragista.

Donne, anziani, bambini e uomini varcano confini, sfidano deserti, affrontano i mari alla ricerca di una vita migliore.

La lotta degli ambulanti a Palermo continua e rilancia

Comunicato dell'A3F di Palermo, del 1° Giugno 2016:

La lotta degli ambulanti a Palermo continua e rilancia

Mercoledì pomeriggio sotto un sole caldo oltre 700 persone hanno manifestato per il centro di Palermo per una convivenza umana pacifica, contro violenze e razzismo, per dire "giù le mani dai permessi di soggiorno", soggiorno per tutti gli immigrati, soggiorno umanitario per tutti i profughi, accoglienza, lavoro, libertà e dignità.

Palermo. Commercianti Bengalesi contro il pizzo a Ballarò: esempio di dignità e coraggio

Commercianti Bengalesi contro il pizzo a Ballarò: esempio di dignità e coraggio

Lunedì scorso dieci uomini, tutti legati alla famiglia Rubino a cui appartiene Emanuele, colui che un mese fa ha sparato a Yusupha, sono stati tratti in arresto per estorsione, violenza privata, minacce aggravate dal metodo mafioso e dall'aggravante razziale, grazie alla denuncia spontanea di 10 commercianti bengalesi che da anni subivano le vessazioni della famiglia Rubino e i suoi lacchè, superando la paura e affermando dignità.

ACCOGLIENZA UMANA PER TUTTI I PROFUGHI E GLI IMMIGRATI, BASTA STRAGI IN MARE

ACCOGLIENZA UMANA PER TUTTI I PROFUGHI E GLI IMMIGRATI
BASTA STRAGI IN MARE

Ancora una volta ci troviamo ad esprimere il nostro dolore per l'ennesimo naufragio avvenuto al largo delle coste libiche il 18 aprile scorso, dove si è rovesciato un peschereccio con a bordo circa 500 persone, somali, eritrei, etiopi, egiziani, e soltanto 41 di loro sono riusciti a salvarsi.