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Venerdì scorso a S. Antimo (NA) le forze dell'ordine hanno sgombrato uno stabile abitato da più di 70 persone in Vicoletto Sambuci 9.
Prelevati dalle loro case e portati in caserma per controlli con la consueta brutalità, sono stati subito tutti rilasciati: nessuno di loro ha commesso irregolarità e i contratti di affitto sono in regola.
Dopo la protesta degli abitanti sgombrati, che da questa mattina sono riuniti in presidio insieme all'Associazione 3 Febbraio davanti al Comune di Sant'Antimo, il sindaco Francesco Piemonte ha svelato che il pretesto dello sgombero è una presunta non conformità dell'edificio alle norme igienico sanitarie.
Da nessuna parte queste norme possono giustificare lo sgombero forzato dei legittimi abitanti di un palazzo, le cui condizioni igieniche certamente non migliorano stando in mezzo alla strada da un giorno all'altro.
Il vero motivo di questo sgombero è che queste 70 persone, incluso diversi nuclei familiari, tutti con regolare contratto di affitto e molti persino con la residenza anagrafica, sono nati in Burkina Faso, in Pakistan e in Bangladesh.
La giustificazione burocratica svela chiaramente la matrice razzista di questa operazione, che sarebbe semplicemente impensabile contro dei cittadini italiani.
70 persone da tre giorni si trovano per strada. L'Associazione 3 Febbraio rimarrà al loro fianco finché le autorità non ritireranno il sequestro degli appartamenti o non forniranno una soluzione alternativa dignitosa per la loro sistemazione.
Per contattare il presidio di solidarietà telefonare al 346 5708065.
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