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In risposta all'attacco dell'ARCI di Napoli
Difendiamo la vera solidarietà,
No all'arroganza degli affaristi e degli speculatori
L'A3F di Napoli, con altre associazioni della rete #IoSonoComeTeAccoglimi, sostenendo il coraggio e la dignità ha raccolto e fatto propria la denuncia di un gruppo di minori di un centro di accoglienza di Casoria (NA) gestito dall'ARCI di Napoli. Le condizioni disumane sono documentate, oltre che dalle testimonianze dirette dei ragazzi, anche da un video girato dagli stessi minori che ha portato ad un reportage apparso su La Repubblica del giorno 7/10/2015 a firma di Tiziana Cozzi (video denuncia online: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/10/06/news/immigrati_minorenni_... ). Tant'è che la Prefettura di Napoli ha deciso in meno di 24 ore di spostare i ragazzi nelle strutture dello SPRAR. L'ARCI di Napoli per tutta risposta ha pubblicato sul proprio sito un rabbioso comunicato, che nessun quotidiano ha scelto di divulgare, dove si attacca l'A3F e, personalmente, il nostro responsabile nazionale Gianluca Petruzzo, oltre che Gianvincenzo Nicodemo dell'ACLI di Napoli, accusandoli di “falsità nonché di dichiarazioni diffamatorie e calunnie”. L'ARCI, che parla risibilmente di "speculazione politica sulla pelle dei minori", sa bene chi sono Gianluca Petruzzo e l'A3F, che, da anni, insieme a migliaia di immigrati, hanno diretto lotte e manifestazioni contro ogni forma di schiavitù, sfruttamento e razzismo. Basterebbe ricordare la lotta vinta da parte dei lavoratori bengalesi di S.Antimo contro la schiavitù e, nell’ultimo mese, quella dei profughi di Terzigno, espulsi dai centri di accoglienza per aver denunciato le condizioni disumane in cui vivevano, e riammessi grazie alla solidarietà e allo schieramento di tanta gente solidale, di settori del volontariato cristiano (cattolici e valdesi), di avvocati e giornalisti. Dal tenore del comunicato sembra proprio che sia questo fronte che l'ARCI vuole attaccare: un'idea e una pratica di solidarietà umana, indipendente da apparati dello stato o di partito e dalle logiche tipiche della politica. Si attacca chi, come l'Ass. 3 Febbraio, promuove il protagonismo diretto delle persone ed in particolare degli immigrati e s'impegna in modo totalmente autofinanziato, senz'alcuna forma di contributo statale. I vertici dell'ARCI Napoli hanno perso un'occasione per ripensare e rivedere il loro modo di intendere la solidarietà e l'accoglienza. Non è corretto, infatti, scaricare su altri le responsabilità proprie, visto che la vicenda coinvolge una loro struttura e minori loro affidati. Con questo rabbioso e vergognoso attacco, invece, l'ARCI Napoli, oggettivamente finisce per difendere il sistema disumano dell'accoglienza di Stato e degli speculatori della solidarietà. A parole dice di avversare questo sistema ma nei fatti attaccando l'Ass. 3 febbraio e Gianluca Petruzzo, finisce per accreditare quella pratica dell'accoglienza intesa come “lavoro” che finisce con poi con il diventare quel "business", gestito anche da associazioni di volontariato e da cooperative sociali, solidali dei politici, anche di sinistra. E' questa logica del profitto ai danni degli ultimi che ha qualificato e favorito il fenomeno di "Mafia Capitale". L'A3F si stringe attorno a Gianluca Petruzzo, suo ispiratore ideale e morale, perché crede nell'umanità e vuole affermare un' idea nobile della solidarietà e dell'accoglienza umana. In questo Paese ci sono tanti sinceri volontari, gente solidale che con generosità vive un senso di umanità e si prodiga nell'aiutare chi ha bisogno.
A tutte queste persone facciamo appello, perché si rafforzi uno schieramento al fianco degli immigrati e dei profughi per affermare una autentica solidarietà, indipendente e umana, contro i soprusi statali e gli affaristi, per continuare una percorso di unione, in difesa della dignità e della libertà dei più deboli, quindi di tutti; ciò che, da più di vent'anni, l'A3F fa.
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