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Solo con la solidarietà c'è sicurezza

Nonostante leggi più dure. Nonostante i militari nelle città. Nonostante il pattugliamento delle coste. Nonostante gli accordi tra gli stati per le espulsioni, le nostre città continuano ad essere più insicure e non si ferma la tensione a una vita dignitosa e l’affermazione delle speranze e dei bisogni di tante nostre sorelle e fratelli che continuano ad arrivare.

Siamo vicini e solidali agli/alle immigrati/e che in questi giorni a Lampedusa lottano chiedendo di non essere rimpatriati e di essere accolti.

L’ansia di sicurezza di tanta gente alimentata da questo governo mostra le sue contraddizioni. Da una parte si chiede la chiusura delle frontiere e una politica sempre più dura contro l’immigrazione, dall’altra, come sta succedendo a Lampedusa, diversa gente capisce che gli/le immigrati/e che arrivano in questo paese non sono un pericolo, tanto è vero che alcuni lampedusani hanno accolto nelle loro case gli immigrati fuggiti dal centro di identificazione e di espulsione.

Non è con il razzismo, con l’egoismo e l’individualismo né tantomeno con l'esercito che può esserci più sicurezza.

La sicurezza nasce della solidarietà, dall’accoglienza e dal prendersi cura degli altri. Dobbiamo affermare questi valori e costruire una società aperta, libera e solidale contro ogni forma di razzismo e contro qualsiasi atto di violenza da chiunque venga commesso.

L’affermazione di una vita migliore e quello che accomuna immigrati e italiani e solo partendo da questo comune riconoscimento è possibile una solidarietà benefica per tutti e tutte.

Non accettiamo l’equiparazione clandestini=criminali, immigrati=criminali. La verità è che tantissimi immigrati e immigrate in questo paese lavorano senza nessuna sicurezza per la loro vita e a centinaia muoiono sui posti di lavoro, subiscono soprusi e violenze dai caporali nei campi del sud Italia e tanti di loro sono dispersi, a migliaia, tra cui donne e bambini, muoiono nel mar Mediterraneo e tante nostre sorelle subiscono violenze, stupri e molte sono tenute schiave e costrette a prostituirsi.

Tutto questo per leggi ingiuste, inumane e schiaviste che impediscono il diritto elementare alla vita.

Oggi più che mai affermiamo la necessità di una sanatoria per tutti e tutte senza condizioni.

A partire dalla lotta degli/delle immigrati/e di Lampedusa chiediamo a tutti/e di schierarsi contro il razzismo, per la chiusura di tutti i Centri di identificazione e di espulsione e per il diritto all’accoglienza.

 

  • NO AL RIMPATRIO E ALLE ESPULSIONI

  • CHIUSURA IMMEDIATA DI TUTTI I CENTRI DI ESPULSIONE

  • NO ALLA LEGGE BOSSI - FINI E AL PACCHETTO SICUREZZA

  • SANATORIA GENERALIZZATA E PERMANENTE PER TUTTI/E E SENZA CONDIZIONI

  • LIBERA CIRCOLAZIONE, SOLIDARIETA’ E ACCOGLIENZA PER TUTTI/E

 

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