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Commento di Gianluca Petruzzo su La Repubblica Napoli del 5 Luglio 2018: "L'Accoglienza è la nuova ricchezza"

Care amiche e cari amici,

vi alleghiamo il commento del nostro responsabile nazionale, nonché ispiratore della Comune Umanista Socialista, Gianluca Petruzzo, pubblicato su La Repubblica Napoli domenica 5 Luglio 2018 , dal titolo: "L'Accoglienza è la nuova ricchezza".

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L’ACCOGLIENZA È LA NUOVA RICCHEZZA

Gianluca Petruzzo

Il ferimento di Cissè Elhadji Diebel avvenuto al Vasto richiama una riflessione più di fondo su razzismo e violenza che pur crescendo dappertutto segnano particolarmente la città di Napoli.
Non ci aiutano nell’orientarci né la vuota propaganda di una Napoli città accogliente, né il tremendismo di chi racconta un’apocalisse senza speranza. Le questioni sono umane, quindi complesse.
Un’immagine può descrivere lo stretto legame delle contraddizioni che viviamo: nella giornata di venerdì mentre sfilava la manifestazione combattiva e coraggiosa degli immigrati e di gente solidale, il parroco del Vasto Vincenzo Balzano, con buona pace di papa Francesco e del cardinale Crescenzio Sepe, davanti alle telecamere sosteneva che «gli africani hanno proprio nel Dna l’aggressività», quindi non c’entra il razzismo ma sono «loro » che si attirano l’intolleranza. Due volti, opposti, nella stessa Napoli.
Naturalmente siamo con i primi combattendo l’odio che fomenta e giustifica il secondo. Le società in cui viviamo, come anche su Repubblica ho avuto modo di dire, sono sempre più società di estranei, dove il conflitto, latente o dichiarato regna sovrano.
Parlo di quella che è una linea di tendenza con cui fare i conti senza rimuovere un’altra linea di tendenza che faticosamente emerge, che è appunto la ricerca di vivibilità, di affermazione positiva che pure tante persone cercano. Per rimanere alla prima, essa non è il risultato degli ultimi mesi seppure, come è chiaro, i nuovi barbari che governano questo Paese - con in testa Salvini - la accelerano e la alimentano.
In queste terre, infatti, l’inizio dell’immigrazione è segnato dalla violenza, come nella vicenda di Jerry Masslo ucciso perché lottava per i diritti tra i braccianti di Villa Literno nel 1989.
Nel 2005 fu ucciso Ibrahim Diop a Napoli, nel 2008 la camorra fece strage a Castel Volturno, nel 2013 ancora in città ci fu il tiro al bersaglio contro i neri da parte di giovani criminali.
Il gesto più estremo e tragico si lega però a una trama di razzismo e violenza, sfruttamento e precarietà che infettano questa città ogni giorno.
È così quando si permette l’infame sfruttamento sessuale di centinaia di donne, come denunciato da queste pagine da Valeria Parrella, quando si specula sugli affitti o sul lavoro di chi è in condizione di bisogno.
Si annida nella cattiveria gratuita, nelle menzogne di chi chiama degrado il lavoro degno di un ambulante, si esalta nell’intolleranza verso chi è diverso mentre si tollerano strutture criminali e malaffare.
Il razzismo è un male che cresce nel quotidiano ed è qui che bisogna affrontarlo per batterlo provando a essere accoglienti.
L’accoglienza infatti non è solo una questione materiale, meno che mai politica, è innanzitutto un approccio più umano all’altro da cui poi sviluppare il resto. L’accoglienza così è una ricchezza. Gli immigrati in questa città e in questo Paese lo sono e sarebbe il caso di pensarci più a fondo.
Prima di pensare se sono troppi, pensiamo a chi sono, prima di pensare a quanto lavoro tolgono pensiamo a quanto ne danno.
Mancherebbero le cattedre nelle scuole e le famose tasse che secondo alcuni gli immigrati non pagano, in realtà, permettono (dati Inps) di dare la pensione a 600 mila italiani.
Siamo in un momento storico in cui il razzismo sta crescendo e dobbiamo prepararci a un impegno strenuo battente e lungo per riscattarci.
Non basterà un singolo evento, meno che mai un altro partito o una “ diversa” politica al comando: questi ultimi sono parte del problema.
La misura del miglioramento la daranno le persone e i valori che potranno permettere aggregazioni migliori, una convivenza improntata al rispetto reciproco, alla ricerca di libertà e fratellanza per vivere meglio assieme. Dedicarsi all’accoglienza conviene anche per avere più speranza e ottimismo.

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